BLOG di Luciano Testi

Lunedì 31 Luglio 2006

Lista nera.

È di qualche settimana fa la pubblicazione su un noto settimanale della lista nera di 20 nomi di personaggi sgraditi in RAI perché hanno prodotto trash nelle TV della RAI o contribuito a ridurne la qualità.

L’assurdo è che durante i singoli casi, la RAI si vantava dello “share” raggiunto nella gara con la concorrenza Mediaset.

Quello che capisco ancora meno è per quale motivo, Fabrizio del Noce non fa parte di questa “black list” dopo aver dato a Staffelli una microfonata in testa costringendolo a ricorrere alle cure dei sanitari.

Forse ho capito, la microfonata l'ha data in casa Mediaset e su RAI non s'è vista. Tutto molto logico.

Auto e Cancelli ... che cosa hanno in comune?

Sabato mentre all’ora legale 13:30 in automobile stavo raggiungendo questa tastiera ho dovuto reclinare lo specchietto retrovisore interno nella posizione notturna perché il riflesso del sole delle altre auto era veramente più fastidioso delle luci notturne. Non so come, ho ricordato la specifica del colore dei cancelli, grigio Canna di Fucile, opaco, in quanto non produce riflessi fastidiosi che possono disturbare la guida.

Adesso mi chiedo perché fanno le automobili con una vernice perfino accecante quando riflette la luce del sole, poi ti seguono pure, invece un cancello, che sta fermo, di notte potresti anche non vederlo se dipinto secondo le "specifiche", … metteteci almeno qualche striscia adesiva riflettente.

Domenica 30 Luglio 2006

Bandiere vecchie

bandiera italiana
La vittoria ai mondiali di calcio dell’Italia, sembra successo solo ieri perché alla fine ti abitui a vedere esposte le bandiere italiane ai balconi e finestre, ma oggi improvvisamente mi sono sembrate vecchie e già immaginavo scolorissero come le bandiere "no war" rimaste esposte a lungo e che avevano destato discussioni di varia natura. Non mi piace rimangano lì a scolorirsi, ci vorrebbe un suo tempo, d’altronde dal 9-Lug-06 c’è stato il D.L. Bersani, un sacco di scioperi, un caldo torrido e soprattutto l’inizio della guerra tra Israele e Libano, anzi tengo a precisare tra gli Hezbollah e Israele. La bandiera dell’Italia esposta tutt’oggi dal 9 luglio ’06, mi sembra una cartina tornasole degli interessi degli italiani rispetto a quello che capita nel mondo. Una sorta d’inerzia generata dalla sicurezza che ci dà il benessere economico e la stabilità politica dell’occidente ci fanno erroneamente disinteressare di quanto accade nel resto del mondo che purtroppo è globalizzato ed un conflitto non è più solo locale. Invece quando si muovono i politici sembra facciano solo il loro interesse e alle loro finestre e balconi vorrei vedere esposta una bandiera italiana. Significherebbe qualcosa.

Isola dei Famosi. Concorrenti allo sbaraglio?

Non seguo la TV e ancor meno i vari personaggi che crea, per cui ne so poco dei nuovi concorrenti, ma è certo che la produzione li deve andare a cercare, convincere, e pagare profumatamente. Infatti, quelli che sono passati a IDF perché lontani dalla ribalta da anni e anni, hanno determinato definitivamente la conclusione della loro carriera, ad esempio Pappalardo va ad IDF1 con in tasca un contratto per fare “Casa Pappalardo” e si sente sicuro che lo porteranno alla vittoria, ma sull’isola da il peggio di sé, Fabio Testi sembra scomparso anche lui, Kabir se ne è tornato in India, Schillaci ha fatto la figura del fannullone, la Cancellieri solo un contorno di parole fuori luogo, Albano con la figlia tanto debole e indecisa quanto lui è “padre padrone” come lo ha definito la Elia, insomma passare dall’isola per ritornare a calcare i palchi e rinfrescare gli allori di un tempo non è facile, si corre il serio rischio d’ottenere il risultato opposto ma la produzione fissa dei paletti e introduce una sola variabile, il denaro, e ogni anno forma il gruppo che vuole.

Quest’anno la produzione ha scelto una linea un po’ diversa, sono tutti personaggi in essere o sportivi a fine carriera che tentano la carta dello spettacolo come Chiappucci o la Cacciatori perché ancora giovani. Le Kris and Kris hanno un carattere spigoloso e secondo me mal si adattano all’isola, la Pierelli ha un carattere mediterraneo caldo e spontaneo, soffrirà un po’, vediamo quanto ci tiene Fernanda Lessa alla cura del corpo e se ci delizia con il suo portamento, speriamo che Massimo Ceccherini conservi l’umorismo anche con la fame. Comunque, i decani se non ci sono è perché la produzione vuole risparmiere, non perché ha a cuore il loro futuro, perché in definitiva anche i giovani possono trovare autolesiva la partecipazione a IDF, vedi Interrante o la Merz e Aida. Non sono altro che concorrenti allo sbaraglio. L'importante è il successo del format. E anno dopo anno il timore di non riuscire a fare meglio è sempre più elevato.

Addestramento dei concorrenti ... in montagna?

Non ho mai capito perché vanno in montagna per l'addestramento dei concorrenti e poi durante la gara li sbattono su una spiaggia. Addirittura Aida sembrava non sapesse nuotare, poi prima che uscisse e solo per divertimento mentre era in compagnia di Francesco si era messa a tuffare da uno scoglio. Cmq avevamo capito perché, pensava di vincere mostrando le natiche alle telecamere usando un perizoma, nonostante la sua giovane età almeno quelle non erano rifatte. Insomma nelle prime tre edizioni l’addestramento era sulle montagne del piacentino ora vanno nel trentino, credo proprio che alla produzione interessi solo addestrare i concorrenti per affrontare le prove che devono superare, per il resto devono arrangiarsi. Se non sai nuotare, non è detto che non naufraghi mai!

Le isole Cayo Cochinos da vicino


Perché aspettare che qualcuno inizi a parlare delle meraviglie del mondo per visitarle, andiamo a cercarle. Così devono aver pensato tre amici che nel 2000 hanno passato giusto 24 ore nell’arcipelago delle isole della mappa nell'unico villaggio di pescatori con abitazioni in legno, senza corrente elettrica. Nelle due isole abitabili vi è un solo resort. L'arcipelago ad un'ora di navigazione dalla costa dell'Honduras con una barca da pescatore è composto da isole veramente piccole, osservate la foto satellitare del messaggio precedente e confrontate con la scala in basso a sinistra, l'isolotto più grande Cochino Grande sarà circa 3 km di lato, l’altro Cochino Pequeno sarà meno di 2 per 2 Km. I concorrenti saranno in quello piccolo o quello grande? Sicuramente saranno nell’isolotto dove non c’è il resort che sarà utilizzato come base per le emergenze. Bastano un’ora o due per fare il giro intero di uno o dell’altro isolotto, in qualunque punto dell’isola ti metti ad urlare ti sentono, dove è difficile isolarsi dagli altri. Sarà anche difficile evitare contatti con i pescatori locali, se sono sull’altra isola li vedi quando con le piccole barche lasciano la costa per andare a pescare.

Ma questi isolotti sono presentati meglio se raccontati da chi vi è stato:
Sulla spiaggia veniamo ricevuti da una signora garìfuna (mama Mita)che ci porta a casa sua, un bungalow con cucina (un fornelletto a gas e alcune pentole) e 3 letti, pareti di bambù, un tetto alto e nient'altro. Per terra sentiamo solo la sabbia. Dalle finestrelle vediamo le due sponde dell'isolotto che a piedi si potrebbe esplorare in meno di 5 minuti !!
L'isola è formato solo di cabañas, una dozzina circa; c'è uno spaccio per le bibite, barche di pescatori a motore e cayucos di legno sul bagnasciuga.
Pranziamo con pescado fritto, riso, banane fritte e salsa di pomodoro.
Il pomeriggio si svolge all'insegna dell'ozio più assoluto anche perchè non c'è assolutamente niente da fare. Sotto questo sole non rimane che starsene quieti all'ombra a ossservare il mare e sperare nella brezza marina. Non esiste nessun motivo muoverci. stiamo solo fermi sulla spiaggia e ad osservare il gruppo di pescatori che giocano animatamente a carte. Di tanto in tanto tra le parole spagnole intercalano qualche espressione nella loro lingua creola/garìfuna. i bambini sono così belli e svegli già in tenera età, i pescatori riposano e alcuni guardano la tv da una televisione in bianco e nero che non si sa da dove spunti fuori (credo sia alimentata da un generatore).
Aspettiamo solo che passi il tempo e che venga sera, dove non ci rimarrà che il rumore del mare e le stelle !! Spettacolo assicurato !
Nel 1998 l'uragano Mitch sfiorò cayos cochinos e la señora Mita ci dice che Chachaguate fu coperta completamente dall'acqua e dalle onde per 3 giorni consecutivamente. La sabbia rimase quando l'acqua se ne andava e solo 3 capanne furono buttate giù. Furono fortunati !
Le sensazioni qui sono indimenticabili e mi attende ancora la notte !
Più tardi mama Mita ci prepara la cena con fagioli, tortillas, uova e caracol. Il piatto è delizioso, tipico garìfuna. La carne di caracol (o conchiglia) è molto delicata, assomiglia al polipo per consistenza, ma a me piace ancora di più !
Poi non c'è nient'altro che aspettare la notte e che la luce via via scappi. Solo candele e una piccola lampadina che tiene ancora vive le speranze dei pescatori nel loro gioco delle carte che imperterrito continua ancora a lungo !
Non abbiamo alternative ad andare a letto e sono solo le 19.30 !!! C'è solo la luna, le stelle, il mare che da un lato e dall'altro dell'isola si fa sentire con le sue onde forti e rumorose.
E' difficile addormentarsi, anche perchè fa freddo ! Sì, non riesco ad addormentarmi, forse non sono stanco ma è l'aria nella capanna che non ci dà tregua. Sono costretto a coprire in qualche modo la parete di bambù che ho di fianco per ridurre almeno un po' gli spifferi d'aria all'interno del bungalow. Tutti e tre siamo svegli, il tempo non passa mai e anche le galline non stanno ferme fuori della cabaña !
Il cielo sembra diverso qui; le stelle così vicine sembrano dormire e accompagnarci in questa notte "singolare", non ci crederò mai, di aver passato un giorno e una notte come questa !!
Per leggere il diario di viaggio di chi in Agosto del 2000 ha fatto tappa in queste isole clicca qui.
Faccio i miei complimenti a questi viaggiatori, che non sono dei turisti. Non vedo l'ora di sentire i commenti dei concorrenti, se lodano la bellezza della natura o la maledicono perché offre loro troppo poco rendendo noioso il soggiorno.

Isole Cayo Cochinos per l'Isola dei Famosi n°4


Grosse novità all’IDF, dalla sede di Samanà finta isola, si passa a quelle vere dell'arcipelago Cayo Cochinos in Honduras, le regole di sopravvivenza saranno più severe, e scorrendo la lista dei concorrenti non si può proprio dire che siano lontani dal mondo dello spettacolo da decine d’anni e desiderosi di fare una rientrata.

Luca Calvani, ex tronista della trasmissione "Uomini e donne"
Raffaello Balzo, attore della soap "Un posto al sole", il ciclista
Claudio Chiappucci ex ciclista
Massimo Ceccherini attore
Domiziana Giordano attrice
Fernanda Lessa modella
Alessandra Pierelli, ex "corteggiatrice" di "Uomini e donne"
Le vj Kris and Kris che valgono per una persona
Maurizia Cacciatori ex capitana nazionale di pallavolo
Mancano due nominativi per completare la lista dei concorrenti, ma anche quelli delle riserve che non saranno resi noti fino a prima della loro entrata in scena.

Cominciamo a commentare la scelta della nuova località, le isole Cayo Cochinos.
Quella di Samanà, era sì un’isola ma grande come la Sicilia, e naufragando se vi approdi non puoi certo affermare che sei isolato a tempo indeterminato, quindi, sapendo di quest’illusione si motivava la scelta per fattori economici, per la natura incontaminata e ostica ai concorrenti, per paese di supporto raggiungibile via acqua in pochi minuti con BRAVO (il potente motoscafo in dotazione). Oggi si parla delle isole Cayo Cochinos esattamente per le stesse ragioni. La scelta, secondo la mia opinione, invece è determinata da altri fattori, e tutti in conseguenza del successo che la trasmissione ha avuto nelle precedenti edizioni e delle polemiche che hanno fatto nascere un caso politico locale per la scoperta delle scorie tossiche scaricate nel mare antistante, ha fatto sicuramente lievitare il costo per l’utilizzo dell’area. Il governo locale vista la natura prettamente commerciale di IDF, giustamente lucra anche lui. Il fatto che non sia una vera isola, che il pubblico percepisca come fasulla la fame perché dedicano troppo tempo a litigare piuttosto che procurarsi il cibo, visto che spesso la trasmissione ha avuto audience per motivi personali di uno o dell’altro concorrente, per non dare l’impressione che è una minestra riscaldata, è stato necessario spostare il tutto in una sede all’altezza del nome della trasmissione e con un regolamento più severo. L’impressione è che alla quarta edizione IDF rinasca come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio, anzi solo il primo anno è stato realmente duro per i concorrenti, vedi Nudo che subentrato 10 giorni dopo è calato di 17 kg e si è pure ammalato, mentre Giada ha rimediato un taglio al polpaccio destro guarito poi solo dopo qualche mese. Nella prima edizione era palpabile l’esigenza da parte dei concorrenti ad organizzarsi per rintracciare cibo, nei due anni successivi alcuni concorrenti si sono permessi di non fare nulla sopravvivendo con la scorta di riso giornaliero, il cocco (forse meglio dire “i cocchi”) gentilmente offerti dalla produzione ed anche gli integratori, senza calare un granché di peso, quindi il pubblico vede in tutto ciò una specie di farsa con alcuni personaggi strapagati per stare a sollazzarsi a fare una dieta. Non dimentichiamo che spesso i concorrenti che hanno già partecipato danno consigli su dove e a che ora si può trovare cibo, allora, ben venga l’isola vera se sarà in grado di dare all’IDF l’appellativo di vero “reality”.

Sabato 29 Luglio 2006

La paghetta per tutti ... anche se scioperi.

Ascoltando la radio mentre vi era un programma che tratta d’argomenti d’attualità e politica con interventi telefonici del pubblico, non posso dimenticare l’appello di una signora dipendente di una farmacia che ha aderito allo sciopero pagando i dipendenti per quello che hanno perso come lavoro, diceva che pure gli operai delle fabbriche dovrebbero essere pagati quando fanno sciopero loro.

Forse la signora in questione non si era resa conto che se il farmacista fa sciopero e paga i suoi dipendenti, dovrebbero essere i dipendenti a pagare il farmacista dei danni subiti se sono loro a fare sciopero. Ma c’è una piccola differenza, che il farmacista non ha fatto sciopero contro i dipendenti e ha cercato di tutelarli, mentre di solito i dipendenti quando fanno sciopero, lo fanno contro il datore di lavoro, e hai voglia di pretendere, dopo aver fatto un danno, che ti diano pure la paghetta persa! Signò... sveglia!!!

Venerdì 28 Luglio 2006

Flash-back invernali

neve/freddo Sono in un posto, e improvvisamente mi ricordo d’averlo fotografato durante l'ultima nevicata, ... di questi giorni con il caldo a +36°C penso capiti a molti desiderare qualcosa di fresco. Per quanto sia di poco sollievo pensare a ciò, è sempre meglio di quello che ha fatto una giovane mamma che disperata dal caldo è entrata in una cella frigo, fin qui nulla di male, il problema è che vi è morta assiderata.

Giovedì 27 Luglio 2006

La questione ISRAELE

Penso che il problema delle controversie armate e del terrorismo medio-orientale non siano risolvibili se prima la popolazione araba non accetta Israele. Attualmente sarà anche possibile sistemare gli Hezbollah, ma risorgeranno domani con un nome nuovo e abitudini vecchie. Oggi tutti si prodigano per risolvere e mediare gli effetti e non la causa. Nelle citazioni che seguono trovate una conferma di quanto dico.
Il 14 maggio 1948 fu proclamata la nascita dello Stato d’Israele, immediatamente riconosciuto da USA e URSS, seguiti dall’Italia e da altre nazioni. Otto ore dopo la dichiarazione di indipendenza, gli eserciti di Egitto, Iraq, Libano, Siria, Transgiordania,Yemen e Arabia Saudita invasero il territorio legale di Israele. Alla vigilia dell’invasione panaraba, ‘Abd al-Rahman Azzam Pascià, segretario generale della Lega araba, dichiarò che si sarebbe trattato di una guerra di sterminio, di un terribile massacro, paragonabile alle stragi mongole e alle Crociate. E una settimana prima dell’invasione, incontrando ad Amman un rappresentante britannico, Azzam Pascià aveva affermato: "Non importa quanti siano gli ebrei. Li ributteremo a mare" (Shlaim, 1988, p.227).
Fu così l’inizio della prima guerra arabo-israeliana, per Israele una vera e propria guerra d’indipendenza: "agli arabi di Palestina premeva di più non avere uno Stato ebraico che averne uno arabo-palestinese" (A. De Rosa, 1989, p.335). Il problema palestinese fu dunque il risultato, non la causa, del conflitto arabo-israeliano. Lo stesso Amin al-Husseini sostenne, dopo la sconfitta del 1948, che l’invasione d’Israele non ebbe mai lo scopo di "liberare la Palestina", ma fu piuttosto dettata dalle ambizioni territoriali degli Stati arabi. Né gli arabi mai pensarono di formare uno Stato palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania fino a che queste restarono in mani arabe, cioè sino al 1967 (Codovini, 1999).

Mercoledì 26 Luglio 2006

No all'indulto

Se un ministro della precedente legislatura si fosse comportato come Antonio Di Pietro, si sarebbe detto che il governo è in sfacelo, mentre oggi l’opposizione mi pare si limiti a mostrarsi esterrefatta di fronte a simile dissenso all’interno della coalizione di maggioranza. Non sono d’accordo neanche sugli indulti, nemmeno per i reati minori, occorre provare a mettersi nei panni di chi ha subito una rapina, chiedetegli se è d’accordo. Lo Stato (Antonio Di Pietro se lo vuol fare) dovrebbe invece far funzionare meglio la giustizia, con meno burocrazia, tempi brevi, più Giudici, etc. In questo modo il carcere preventivo si ridurrebbe enormemente evitando sia più lungo della pena. Il governo se pensa di resistere quanto basta per fare qualcosa di serio, faccia questa riforma della Giustizia e non provvedimenti frettolosi, e ogni tanto pratichi la decantata (quanto disattesa) concertazione promessa da Prodi. L’Italia, la patria del Diritto deve ritornare un punto di riferimento per tutti. Poi qualche carcere nuovo servirà lo stesso, ma che non sia un albergo con comodità che, forse, non ho neppure io come libero cittadino.

Aria condizionata e buon senso.

Sull'uso dell'aria condizionata la Ministra Livia Turco, ha ragione, un utilizzo spropositato può recare danni alla salute e in questi giorni mi sono imbattuto su quello che potrebbe definirsi un accanimento nell'uso di quest’elettrodomestico fino a spremergli ogni watt disponibile. Il termostato della foto ha attirato la mia curiosità, sembrava avere un intervento riparatore, poi avvicinandomi ho visto che lo scotch trasparente per geometri era utilizzato invece per bloccare il cursore del termostato al valore minimo possibile, cioè 14°C (potenzialità permettendo) e interviene quando la temperatura s’innalza sopra i 21°C. Praticamente non si ferma mai. In questi giorni basta allontanarsi 20 mt da questa stanza e ci si trova su un ballatoio d'accesso ad unofficina la cui temperatura è superiore a quella esterna di 4 o 5°C, quindi si passa da 21° a oltre 40°C. Un dolce passaggio per il fisico di chiunque. quante volte si può fare senza che succeda nulla.

Il condizionatore regolato da questo termostato è collocato in un ufficio di transito sopra una porta e chiunque abbia bisogno dell'unità multifunzione si becca forzatamente sulla schiena tutta l'aria fredda, quindi, è ovvio che chi debba sostare anche per breve tempo non gradisca un eccesso del genere e regoli il cursore (ora non più perché incerottato) ad una temperatura più normale e sopportabile, ma c'è sempre uno cui non frega nulla degli altri e di consumare energia elettrica, e nei momenti in cui ha bisogno di sostare in quell’area, pretende che la temperatura sia già regolata come gli pare a lui (il più freddo possibile) senza dare ad altri la possibilità d’intervenire.

Questo è un ottimo esempio di senso civico e di tolleranza al contrario, tanto se l'aria condizionata c’è va sfruttata, o no! Che gli frega degli altri? E che importa dei disagi e della salute degli altri, l'importante è che non sudi il culo ad uno solo, tanto paga pantalone. Mi sembra di vedere il buffet del 15-Ago nei ristoranti, ogni anno è uguale al precedente, tutti arraffano il più possibile roba da mangiare, quando si alzano più di metà è rimasta lì. È una vergogna.

Martedì 25 Luglio 2006

Trancio di Grillo

Questa sera, casualmente vedo uno spezzone di un CD dello spettacolo tenuto da Beppe Grillo a Roma quest’anno. Mi avevano parlato con molto entusiasmo del suo spettacolo e mi fermo a guardare una demo. Stava parlando di edilizia e se la prendeva con gli architetti, i quali secondo lui non devono prodursi in fantasiose architetture se dopo crollano (con tanto di filmato). Ma la cosa straordinaria è la disinformazione che fa associando questi errori con il pericolo derivato dalle grandi opere ancora da realizzare come il ponte sullo stretto di Messina, mi sembra giusto, fanno errori solo con le grandi opere, il "ponte" è tanto grande e non sà da fà. Grillo dice pure che i Giapponesi si sono fermati a 1600 mt di campata e non potevano farci passare il treno, noi lo facciamo lungo il doppio e con un treno che va e uno che viene, la catastrofe si annuncia da sè. Ma non è ancora finita, dice che un ponte sul Tamigi è un modellino in scala ridotta pedonabile del nostro "ponte" e il giorno dell’inaugurazione la folla lo riempie mentre una telecamera con un teleobiettivo rimarca le sue oscillazioni, citate con godimento da Grillo perché secondo lui, dimostrano che tutto è sbagliato fin dall’inizio, và male il modellino, e la gente va spedita a casa.

Ora io mi chiedo se il Sig. Grillo ha mai pensato che crollano anche abitazioni normali e senza che vi sia intervenuto alcun architetto. Allora anche le abitazioni normali non dovrebbero essere costruite e tutti dovremmo andare nelle caverne e mandare le bestiole a casa nostra. A pensarci bene, si guastano anche le automobili, quindi, dovremmo mandare a casa gli ingegneri e smettere di costruirle (anche qui a pensarci bene, più sono potenti più si guastano in fretta, c’è proprio qualcosa che non va).

Forse Grillo non sa che un ponte più lungo è, e più oscilla perché non è una struttura monolitica, ma si comporta come una macchina flettendo ed il ponte sullo stretto lungo 3250 mt può flettere al centro anche per qualche metro e reggere ad un allontanamento della costa siciliana da quella calabrese di un paio di mt senza alcun danno o perdita di funzionalità, solo perché è stato progettato per superare queste difficoltà. Quando si progettano opere del genere, devono durare almeno 200 anni e quindi superare gli eventi naturali peggiori che potrebbero prodursi in quest’arco temporale, oltre all’uso che si fa.

L’arringa di Grillo su quest’argomento produce un’ondata emotiva negativa e della disinformazione con la pretesa di illuminare i suoi ascoltatori. Il suo spettacolo a tratti divertente va preso con le pinze nei suoi contenuti, io ho visto solo questa sezione, ma almeno 25 anni fa quando ha iniziato la sua carriera diceva cose meno contestabili. Preferivo ricordarmelo piuttosto che vedere un pezzo di questo spettacolo.

Alcune cose che non mi piacciono di XP

Il mouse ottico impazzisce e spesso torna per conto suo all'angolo, mi sta stufando. E l'ordinamento? Provate a cliccare in una finestra dettaglio sulla colonna “Data ultima modifica” e se avete documenti misti ve li mette in ordine per classi, così che dovete scorrere le date a gruppi ... . Per non parlare della barra del menu che per forza è in dotazione ad ogni finestra, ovviamente occupando spazio. E quando si clicca un'applicazione nella striscia inferiore, se era già aperta si apre una seconda volta, ma vi sembra logico? E i vari Service-Pack rilasciati ben dopo che le falle hanno prodotto i danni previsti? E quando compri una fotocamera digitale o una qualunque periferica? Se nel CD il driver non è aggiornato, devi cercartelo in rete e installarlo. Allora lasciatemi dire che Mac OS X v. 10.4.7 della Apple è estremamente migliore di XP della Microsoft. MAC OS è maturo e oggi è migrato su Intel, operazione ritenuta impossibile da molti fino a quando non è stato annunciato. Un qualunque utente PC se vedesse cosa si fa e come si fa a fare quello che non immaginano che si possa fare con un computer Apple, non comprerebbe più un PC.

Le mezze luci di giorno

Di giorno e fuori dai centri urbani, il Cod. Stradale italiano prevede che le mezze luci siano accese, pena il decurtamento di due punti dalla patente oltre alla sanzione prevista. Perché quest’argomento? Perché oramai sono così abituato ad individuare un’auto che ti viene incontro dalle due lucette che si vedono da lontano anche se l’auto è in ombra, da rimanere ingannato da quei pochi disgraziati che non le accendono e dei quali ci si accorge sempre dopo, e nei momenti meno opportuni. Nel momento in cui era stata emanata questa regola, la ritenevo superflua, ora a causa di quei pochi che non la rispettano, il pericolo in strada è aumentato, ma anche la spesa perché c'è un precoce invecchiamento delle lampade e parabole dei fari i quali non costano mai meno di 200,00 €/cad.