Dopo una settimana di permanenza sull'isola é giunto il semaforo verde per la salita fino alla bocca del vulcano Teide grazie al permesso rilasciato dall'uff. del Ministero dell'Ambiente, si parte per fare i 40 km di strada in salita, da quota +100 mt a +2400 mt che in auto richiedono circa un'ora, di piú per le irrinunciabili soste fotografiche. Sono preoccupato per la fatica che c'é da fare, mi piace camminare, ma fare anche solo gli ultimi 300 mt di dislivello a piedi per raggiungere i 3718 mt boccheggi immancabilmente visto che ho una vita sedentaria e aver fatto sport qualche anno fa non serve a nulla. Arrivo e guardando il permesso m'accorgo che non ho due ore d'anticipo ma solo una scarsa, e la fila per prendere la teleferica é molto lunga, quasi un'ora.

La salita al Teide l'avevo giá fatta lo scorso anno ed era stata traumatica, ero vestito con pantaloni lunghi scarpe giuste per avere buona presa a terra, maglietta a maniche corte e il giubbino fotografico sopra. A quota 2400 mt dove si prende la teleferica, si sta benissimo, molti sono saliti anche con meno indumenti, ma raggiunta la quota appena usciti dalla cabina hanno cominciato a tremare. Il clima nei due giorni precedenti era stato tipicamente invernale (per il Teide) con anche pioggia, la temperatura era sicuramente inferiore ai 5 ºC, c'era molto vento e dovetti mettere la borsa fotografica a tracolla per evitare mi sbilanciasse a causa del fortissimo vento (se molto elevato non si puó scendere a quota 2400 mt usando la teleferica), dopo neanche 100 mt mi chiedevo chi me lo faceva fare, avevo giá la lingua fuori, non potevo fermarmi per non prendere freddo e magari farmi venire un crampo, non potevo continuare perché respiravo come un mantice, allora al primo apparente riparo prendo fiato, dal freddo cominciano a farmi male le orecchie (come d'inverno a Modena), arrivo a stenti alla cima e disperato vedo che la vista all'orizzonte é limitata dalla presenza delle nubi a quota 1000 mt in su e su entrambi i versanti dell'isola, non mi rimane che prenderne atto, fare qualche scatto e casomai ritornarvi.

Allora eccomi qua alla salita di quest'anno, dunque, avevo solo 45 minuti di anticipo ma c'era una coda lunghissima, dalle 14:15 e compresi gli 8 minuti di teleferica ho raggiunto il punto oltre il quale occorre il permesso alle 16:12 e non voleva lasciarmi passare, poi ho promesso di essere di ritorno dalla bocca del vulcano per le 17:00 e mi ha dato l'OK. Ha ritirato permesso e lo ha messo sotto un sasso, a loro serve per sapere quante persone devono ancora tornare dal Teide. Prima di salire c'era un avviso che indicava la temperatura alle 8:50 AM al punto d'arrivo della teleferica, 12 ºC, vento a 45 km/h che produceva un effetto apparente di 2 ºC, effettivamente all'ombra l'aria era ancora fresca. Gli indumenti erano i medesimi dello scorso anno, ma ho aggiunto una giacca a vento sotto il giubbino fotografico. Con me avevo pile, rullini ed il 20 mm, quest'ultimo lassú mi sarebbe stato utilissimo, quindi, niente pericoli per borsa fotografica pesante e instabile. Un po' guardo il tempo che mi rimane ma piú sono vicino alla cima e piú spesso mi debbo fermare a riprendere fiato, a 3700 mt nell'aria manca il 37% di ossigeno rispetto al livello del mare. Comincio a sentire odore di zolfo, significa che sono molto vicino al traguardo, su sento che c'é gente, da sinistra le folate maleodoranti (vapori) s'intensificano, da quella parte il colore del vulcano é di un verdino chiarissimo, faccio con molta calma gli ultimi mt, raggiunta la cresta piú alta, aspetto che se ne vadano alcuni spagnoli, in pratica sono l'ultimo. Metto su il 20 mm e faccio il panorama, mi riempio un po' gli occhi , riposo ancora un po' e inizio il ritorno. Da subito ho avuto difficoltá a vedere il percorso, forse a causa della stanchezza e sono finito per passare ai margini della zona da dove veniva la puzza, lí il terreno scottava, me ne sono accorto perché ho appoggiato una mano per essere piú stabile. Il ritorno l'ho preso con calma, davanti c'era una ragazza che aveva paura a scendere, l'assisteva la madre prendendola per mano e tranquillizzandola. Cambio il rullino e faccio qualche scatto ancora. Giungere in vetta é stato come raggiungere una meta, quest'anno il panorama mi permetteva di vedere le altre isole, Hierro, La Gomera e La Palma.

Obiettivo raggiunto.

Ora le vacanze mi sembrano finite anzitempo anche se continuo a fare scatti molto belli.