Ne parlano quasi tutti i blog che ammirano Google e allo stesso tempo sono sensibili all’ambiente, ma per me hanno scoperto l’acqua calda. Uno studio fatto fare dall’EPA, quell’ente americano detentore dello standard Energy Star, all’Università di Berkeley, California, per individuare nuovi territori d’intervento per risparmiare energia come risultato ha determinato che la differenza d’energia assorbita da un monitor con sfondo bianco o nero può incidere sulla bolletta.

Che c’era della differenza lo sapevano tutti, però in quel di Berkeley opportunamente sollecitati, hanno individuato che le pagine di Google hanno una percentuale di bianco molto elevato rispetto la copertura del solo testo e a parte il logo, la grafica è inesistente. In base alle statistiche d’uso di Google hanno dedotto che in un anno, un motore di ricerca nero farebbe risparmiare globalmente (su tutto il pianeta) circa 200.000 Euro. Google ha aderito creando una pagina LifeGaatle, nera in versione beta.

A livello globale, il risparmio non è rilevante, ma Google raggiungendo quasi tutti quelli che fanno delle ricerche può sensibilizzare l’opinione pubblica con più efficacia a comportamenti risparmiosi, riducendo le tonnellate di anidride carbonica immessa nell’ambiente, ottenendo un effetto a catena di rilevanza maggiore rispetto ad un motore nero.

Bene, se l’iniziativa vi ha convinti e pensate a come risparmiare qualcosa subito, posso suggerirvi di ridurre l’uso dell’aria condizionata, o di non tenere in stand-by le apparecchiature per lungo tempo, acquistare solo schermi piatti e possibilmente a Led che promettono maggiori risparmi a fronte di migliori qualità, ma possiamo estendere il concetto all’automobile, guardando quali sono le emissioni di CO2 prima di un nuovo acquisto, attualmente i piccoli diesel, sono più ecologici dei motori a benzina.