Risiedo e lavoro in un’area dell’Emilia Romagna dove l’automobile fa parte della nostra cultura, come lo erano i cavalli nel far-west. Nel raggio di poche decine di km dalla Ghirlandina di Modena esistono o esistevano costruttori che hanno fatto la storia dell’automobilismo, sono stati dei pionieri e alcuni di loro tutt’oggi fanno ancora sognare i fans club sorti per sostenere dei capolavori dell’ingegno e creatività.
Facciamo alcuni nomi:
Bugatti
De Tomaso
Ferrari
Lamborghini
Maserati
Pagani Automobili.
Con questo post, inizio una serie con la Bugatti dei record, ne seguiranno per gli altri marchi ma sparsi nel tempo e forse non più in ordine alfabetico.

Il marchio storico della BUGATTI, fondato da un italiano, è attualmente di proprietà del gruppo Wolksvagen, che lo ha acquisito dopo il fallimento del tentativo del modenese Romano Artioli, di rinverdirne i fasti conquistati alla 1000Miglia.
Non avessi fatto una ricerca, avrei pensato che l’auto fosse di origine italiana, lo era solo il suo ideatore, Ettore Bugatti di Milano, ma creò l’azienda in Germania a Molsheim che divenne francese dopo la prima guerra mondiale, ma la Francia pensò di requisire l’azienda nel 1955, forse perché gli italiani e i tedeschi erano poco popolari?

Nel 1987 Romano Artioli riesce a trovare i fondi con l’aiuto di alcuni sponsor tecnici per avviare la produzione della EB110 che fotografai al MotorsShow di Bologna (chissà dove ho messo la foto) creando uno stabilimento a Campogalliano in provincia di Modena. L’obiettivo era quello di produrre 150 veicoli per anno, ma dopo 129 prodotti in 5 anni ed anche l’acquisto della Lotus per dimostrare che erano in buona salute, che per assurdo fu risanata, arrivò il fallimento.
Nonostante la scheda tecnica della EB110 fosse all’avanguardia con d’aspetto elegante ed esclusivo e fortemente sportiva, un must per i patiti delle prestazioni elevate ma docili da usare, non ottenne dal mercato l’adeguato riscontro.
Nel 1999 arrivò l’accordo con il gruppo tedesco che mise in porto il progetto di un nuovo veicolo superpotente e tecnologico, con un vantaggio incolmabile sulla concorrenza di almeno una decina d’anni, innalzando prima di tutto e paurosamente le prestazioni.
Il risultato di questo progetto è il motivo di questo post, in pratica la Wolksvagen dopo aver avuto i diritti all’uso del marchio, si è insediata a Molsheim dove ebbe origine, trasformandola in un atelier, dove il veicolo è assemblato dopo aver commissionato le parti necessarie a disegno. Il progetto doveva essere folle per le prestazioni, infatti, un motore da 8000 cc, 16 cilindri come le prime BUGATTI, e ben 1001 CV, che spingono il veicolo di 1880 kg a 407 km/h, ha richiesto la rivisitazione di parecchi organi per evitarne la rottura o il surriscaldamento, causando anche un notevole ritardo arrivando al primo cliente nel 2005.
Da allora i pochi proprietari che la possiedono, fanno confronti con tutti i tipi di veicoli, auto moto e pure aerei militari, basti ricordarsi che vince sempre, le riviste specialistiche a loro volta fanno le classifiche e in cima c’è sempre la BUGATTI, modello Veyron 16.4.
Per gli intenditori basti pensare che la coppia raggiunge il valore massimo di 1250 Nm a 2200 g/1’ e la curva di coppia rimane piatta fino a 5500 g/1’, probabilmente con interventi dell’elettronica per non superare le capacità della trasmissione.
Ora riassumiamo i dati tecnici che ne fanno il numero uno al mondo.

Accelerazione
Da 0 a 100 km/h Da 0 a 200 km/h Da 0 a 300 km/h Da 0 a 400 km/h
2,5 sec 7,3 sec 16,7 sec 55,6 sec

Velocità
A 200 km/h costanti richiede 270-280 CV, ne rimangono ancora 720.
Il 19 Aprile 2007 ha ottenuto la certificazione di auto più veloce con una velocità massima di 408,47 km/h.
Lo spoiler idraulico posteriore interviene oltre i 220 km/h aggiungendo 350 kg di deportanza.
Una chiave supplementare, abilita allo sfruttamento delle massime prestazioni fornibili dal veicolo e pista permettendo, di raggiungere e superare i 400 km/h, in tal caso lo spoiler posteriore è sollevato, ma perfettamente allineato per ridurre la pressione sui pneumatici, la macchina sta incollata a terra per il suo peso e propria deportanza.

Decelerazione
Da 100 – 0 km/h in 2,3 sec o 31, 4 mt.
Da 400 – 0 km/h in 10 secondi.
Lo spoiler si solleva a 55° in 0,4 sec, appena si toccano i freni ad oltre i 200 km/h, agendo come dei flap negli aerei.
I dischi dei freni sono in carbon ceramics ed in frenata la superficie può raggiungere i 1.100 °C, il diametro di 400/380 mm ant/post

Struttura
Sono stati impiegati i materiali che garantivano le migliori prestazioni e il minor peso.
Bielle, pistoni, scarichi, e viti in titanio.
Magnesio per le valvole.
Monoscocca in fibre di carbonio, progettata con criteri simili alla F1.
Passo ridotto e altri accorgimenti, portano il peso complessivo dell’auto a 1.888 kg.

Elettronica
Intanto la macchina è cablata con tecnologia avionica, ed una centralina che controlla 26 dispositivi, in caso di errore, la BUGATTI riceverà automaticamente la segnalazione, qualunque sia la posizione del veicolo nel mondo. Alcune funzioni sono controllate vocalmente, e con Bluetooth si possono fare telefonate e controllare il GPS utilizzando un PDA apposito. Il sistema audio e basato sulla raffinata tecnologia tedesca Burmester. Inutile precisare che tutti i parametri di funzionamento del motore, sono consultabili. Faccio notare che il cruscotto ha un curioso strumento che conta i cavalli che nemmeno il Conte Cavalli poteva sognare, arrivano fino a 1001. L'eletronica gestisce anche lo spoiler, fino a 220, rimane a riposo, dopo interviene per contribuire alla deportanza, oltre i 375 km/h e la famosa seconda chiave si mette a 2° e in frenata diventa un flap intervenendo in 0,4 sec.

Prove
La macchina ha subito test severi in condizioni estreme e ripetutamente da –20°C a 50°C. La potenza specifica di questo 8 litri è di 125 CV a litro, pari a 91,9 KW a litro, tanto per renderci conto se è tirato o no, una FIAT Bravo 1,4 da 150 CV ha una potenza specifica di 107,1 CV/litro, e facendo i confronti a litro, sembra lo abbiano spremuto, ma non più di tanto. In totale hanno fatto 50.000 km di test, e sul loro sito si legge che mentre facevano foto su un lago ghiacciato, il van con le attrezzature di ripresa rimase bloccato dalla neve, usarano la Veyron per salvarli, non per nulla ha quattro ruote motrici permanenti. I pneumatici, sono più robusti di quelli di F1 per: velocità, potenza trasmissibile e carico, sono prodotti su richiesta solo dalla Michelin.

Estetica
Sicuramente la carrozzeria un po’ ha dovuto piegarsi alle esigenze della meccanica, tra queste le grosse prese d’aria per alimentare il motore con le sue quattro turbine, in generale non vi sono ricerche estreme, da’ l’impressione di robustezza e tale deve esserla per fare 400 km/h. Il frontale con il classico logo a ferro di cavallo, è interpretato in chiave moderna. La carrozzeria è bicolore, alcuni abbinamenti sono anche discutibili, ma su dettagli di questo genere si sorvola, qualunque colore ha rimane la numero uno. Gli interni sono semplici, funzionali, con strumentazione circolare, al cui centro capeggia il contagiri, l’elettronica è poco appariscente, anche se il suo funzionamento dipende esclusivamente dall’elettronica.

Il sito della BUGATTI, ottimamente realizzato è ricco d’informazioni, anche storiche sul marchio, ma stranamente, oltre non esservi nella pagina Press Review, nessun link ad articoli scritti da riviste italiane, mi viene qualche sospetto, anche nella pagina Literature, possibile che non vi siano pubblicazioni relative alla parentesi in Italia a Campogalliano tra il 1987 e il 1995? Forse i tedeschi non amano far sapere che il cuore originale era italiano?

Ecco una serie di link sulla Bugatti:

Sito ufficiale della Bugatti.
http://www.bugatti.com/en/home.html
La parentesi italiana della Bugatti a Campogalliano. (Nella foto la EB110 del 1994)
http://www.omniauto.it/magazine/135/l-avventura-della-bugatti
1990 Studio Bugatti 1300 (nel periodo italiano).
http://www.conceptcars.it/martin/bugatti.htm
Un architetto concepì un prototipo avveniristico con principi di sicurezza passiva, ancora oggi ineguagliati (nel periodo italiano).
http://www.virtualcar.it/?p=6964
La Veyron ha appassionato anche l'esperto di yahoo!
http://it.cars.yahoo.com/050912/254/3duiu.html
9 tra le migliori supersportive a confronto, la Veyron non ha avversari.
http://www.youtube.com/watch?v=9hy7LZWnCUI
Video: in pista con la Bugatti EB110SS del periodo italiano.
http://www.autoblog.it/post/11477/video-in-pista
Chi vuol essere Bugatti Veyron (Forbes nel 2005 si accorge della Veyron).
http://www.pianeta.com/map/index.php/idQ11537
Videos: Supercar Videos, interessante soprattutto per l'audio che fa sentire bene il motore, con una sonorità piena, forte e rotonda, se ne avverte la potenza.
http://www.evo.co.uk/videos/bugatti_veyron.html
Burmester - High End Sound - Bugatti Project.
Il non plus ultra come acustica, su internet gli audiofili ne parlano solo bene di questa tecnologia audio.
http://www.burmester.de/english/bugattiproject.html
Una strana sfida, auto contro aereo, la Veyron contro l'aereo militare Eurofighter, l'auto perde.
http://www.youtube.com/watch?v=3XhgaunWHbY