Nella vita a volte capita di perdere oggetti e a volte di ritrovare quelli che altri hanno perso. Quando vedo un oggetto evidentemente perso o dimenticato, prima di raccoglierlo rifletto un attimo, in base al constesto stabilisco se il proprietario può facilmente rintracciarlo oppure definitivamente perderlo anche a causa d’altre persone che potrebbero ritenere vantaggioso appropriarsene. Tra le cose che ho ritrovato vi è un fucile, qui il dubbio se lasciarlo lì o raccoglierlo non c’è, ma più sotto vedrete com’è andata effettivamente, e come è stata un po’ ardimentosa la consegna.

Maglietta
Ad esempio, un pomeriggio in un parco, tanto per non fare nomi, il Sigurtà, vedo una piccola giacchetta rosa di lana abbandonata su una panchina, subito l’istinto era quello di recuperarla per portarla in portineria dove si spera si sarebbero rivolti per eventualmente sperare di ritrovarla, ma poi ho pensato che molto probabilmente, visto la taglia del capo, la mamma si accorgerà presto che manca qualcosa alla figlia e farà il percorso a ritroso sperando di ritrovare l’oggetto smarrito, perciò l’ho lasciato lì. La sera mentre stavo uscendo ho riconosciuto la giacchetta sulle spalle di una bambina e sembrava proprio suo, anche il resto del vestiario era in tema, perciò mi sono detto, ho fatto bene a lasciarlo abbandonato, ovviamente chi ha ritrovato l’oggetto è ignaro di tutti questi ragionamenti, pur avendo l’impressione di aver compiuto una buona azione.

CANE
In un tardo pomeriggio a Tenerife ritrovai un cane, in verità è lui che ha trovato me, una razza che usano per stanare la selvaggina in mezzo alle sterpaglie, assomiglia molto ai levrieri, sembrava smarrito, mi seguiva come fossi io il suo padrone, ma forse più di tutto ha pesato l’interazione spontanea che hai quando ti si avvicina un cane, perciò mi seguì fino alla macchina, e anche dopo che mi ero messo in marcia, per tale ragione quasi per comprensione ho tenuto una velocità bassa perché potesse seguirmi facilmente, ma dopo la prima curva vidi un fuoristrada con dei locali che stavano facendo salire nel pick-up attrezzato i loro cani, subito mi sono fermato per segnalare che uno dei loro si era perso, ma il cane che mi seguiva si è avvicinato solo dopo che sono sceso dalla macchina. Non parlo lo spagnolo ma hanno capito tutto quello che volevo dire, però ho avuto l’impressione che quello non fosse uno dei loro cani, ma almeno non ho lasciato un cane per strada.

ANELLO
Una sera mentre ero in un grande centro commerciale a MO, tanto per non fare nomi I PORTALI, mangio al MC (ora ho modificato sostanzialmente l’alimentazione), si tratta di uno dei più belli esistenti in Italia come arredamento dopo la ristrutturazione avvenuta qualche anno fa, poi vado ai bagni e vedo sul ripiano del lavabo un anello d’oro con una pietra incastonata, soppeso un attimo l’oggetto non sembrava oro, però, visto l’età media dei frequentatori abituali del locale, non sarebbe durato molto prima che un bambino o bambina se ne fosse appropriato, anche se le dimensioni dell’anello non erano da bambina, quindi, lo raccolgo e lo porto alla ragazza del bar e gli dico che ho un anello da dargli, sorride, capisco e correggo dicendo che l’ho trovato nei bagni e lo consegno perché se qualcuno viene a chiedere se è stato ritrovato, lo possano restituire, se non viene nessuno consigliavo di sorteggiarlo tra le ragazze che lavorano in quel MC, così ho rivisto il sorriso sulla bocca della ragazza che era pure carina. Successivamente non ho verificato com’erano andate le cose, forse un giorno lo farò, solo per vedere se rifà il sorriso che ho visto.

BANCOMAT
Una volta trovai anche un bancomat, proprio allo sportello di un bancomat, era stata estratta e poi posata sul ripiano che aveva lo stesso colore, per cui si confondeva e l’utente se nè andato pensando solo al denaro. Io ho raccolto la carta-bancomat e poi ho rintracciato la filiale della banca che lo aveva emesso, era nei paraggi, per cui l’ho consegnata dichiarando dove l’ho trovata. Ho saputo il nome della persona che l’aveva persa, come pure lei ha saputo il mio. Non che io abbia richiesto dei ringraziamenti, ma non li ho mai visti arrivare.

FUCILE
Qui è un po’ più difficile e raro ma ho avuto anche quest’occasione, diciamo esperienza, trovare per strada un fucile e consegnarlo entro pochi minuti, un record.
Non è successo molto tempo fa.
Era metà mattinata, in una strada di campagna dietro ad un’auto che al gancio di traino ha un carretto protetto e con dentro alcuni cani, alla prima curva che fa la strada, odo un rumore di un oggetto che cade a terra e con stupore m’accorgo che l’auto che ho davanti ha perso un fucile. Subito ho pensato l’avessero dimenticato sul carretto, ma il problema urgente è comunicare a chi è in auto che cosa è successo, perciò mi avvicino a loro e suono il clacson, ma non danno alcun segno di volersi fermare o altro, inoltre, mi pareva strano che loro non avessero sentito nessun rumore visto che io a una cinquantina di metri l’ho sentito distintamente, ma non sentivano nemmeno le mie trombe. Decido di fare retromarcia fino al punto dove era caduto il fucile, lo raccolgo, è la prima volta che ne imbraccio uno ed è anche pesante, almeno 4 kg, mi accorgo che ha segni di usura, ma con la fretta di raggiungere i tipi, non verifico marca e nemmeno se era armato, perciò presto attenzione ad impugnarlo lontano dal grilletto, lo poso dal lato passeggero notando che ha la lunghezza di un ombrello. Da una casa di fronte nel frattempo è uscita una persona e mi ha chiesto che cosa era successo, in fretta gli dico che davanti a me avevano perso un fucile e che dovevo raggiungerli subito, pareva soddisfatto della risposta, ma anche se non lo fosse avevo un obiettivo urgente.
Raggiungo dopo meno di 2 km l’auto, tento un sorpasso ma sto alla pari senza completare la manovra, la strada è di campagna scarsamente frequentata perciò potevo permettermi la manovra, davanti o dietro non si vedeva nessuno in arrivo per qualche km. Da quella posizione, con la mano destra impugno il fucile e lo sollevo all’altezza del finestrino, e qui mi accorgo del suo peso, lo tengo in mostra fino a che loro non si fermano regolando contemporaneamente la velocità per rimanere alla pari del loro veicolo.
Finalmente si fermano, saranno sordi ma qualche sospetto devono averlo avuto vedendo uno che tenta di sorpassarli e gli mostra un fucile, parcheggio davanti loro e scendo sempre con in mano questo fucile e chiedo di verificare se non ne hanno perso uno, erano in due, il passeggero apre il baule e trova un solo fucile, ovviamente, allora lo consegno e quello che era alla guida si dispera a capire come possa essergli capitato, quindi, ricorda di aver posato il fucile sull’auto da dietro, poi di aver aperto il baule, quindi il suo socio ha posato il suo fucile nel baule, lo hanno richiuso e sono partiti. Quello che non capisco, ma devono essere sordi un bel po’, è come si fa a non sentire un fucile che balla sul tetto mentre vai, che poi scorre in curva e il suo tonfo sull’asfalto.
Comunque il tutto si è concluso bene, con qualche frase di rito, nulla di più, nemmeno ricevere l’offerta di un caffè corretto come ci si aspetterebbe da pensionati con la passione della caccia, solo un grazie.