BLOG di Luciano Testi

Venerdì 27 Maggio 2011

"Balla con noi" al CineCi di S. Agata Bolognese

La regista Cinzia Bomoll del film "Balla con noi" è figlia d'arte, in quanto il papà, Luciano Bovina, avendo realizzato numerosi video, suoi quelli della trasmissione televisiva Jonathan condotta da Ambrogio Fogar e a seguire tanti altri, le ha trasmesso la passione.
In una galleria fotografica:
http://foto.lucien.it/main.php?g2_itemId=7218
ho già fotografato il cast di "Balla con noi" al RiminiWellness, ieri a Roma c'è stata la prima nazionale nelle sale cinematografiche e domenica 29/05/2011 c'è quest'occasione a S. Agata Bolognese di BO al Multisla CineCi alle 18:30. Oltre alla proiezione del film, in sala sarà presente eccezionalmente il cast del film e questa volta spero vi sia anche Massimo Ciavarro (attore cult anni '80). A seguire, sarà offerto un buffet-aperitivo. Io cercherò d'esserci per vedere un prodotto delle nuove leve del cinema italiano.

Sabato 27 Settembre 2008

Ocean's_Twelve (c****)

Giovedì sera 25/9/08 su Rai3 in prima serata ho visto il film Ocean's Twelve più che altro per la curiosità di vedere uno dei recenti film che vede come attore protagonista George Cloney e la sua villa di Como.

Quello che a un certo punto mi ha sorpreso è stata la censura delle parolacce tipo "cazzo" con un disturbo o interruzione audio, pratica attuata fin'ora solo sul girato dei reality, ed è la prima volta che m'accorgo della sua applicazione su un film (vedi dal minuto 4 e 54 sec del video).

A parte trama, fotografia, il buon ritmo e il cast di grido (con George Cloney, Brad Pitt, interessante Giulia Roberts che finge d'essere Giulia Roberts che incontra il vero Bruce Willis), rimane un bel film ma non da ricordare.

Martedì 2 Settembre 2008

Coccode’ a Takeshi Kitano, ma non si diceva Ciis?

Sul tappeto rosso della 65ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, ambita passerella per il contatto con il pubblico, le numerose fotocamere e cineprese che garantiscono una copertura mondiale dei media, il 30/08/2008 vede i protagonisti del film ACHILLE E LA TARTARUGA di Takeshi Kitano.
Fin qui nulla di strano, c’è il regista e la protagonista femminile molto bella nel suo elegante kimono, desiderati dai cineoperatori con i richiami più strani, e notate dal secondo 15 al 20 del video, che almeno tre opertatori cercano d’attirare l’attenzione dicendo coccode’, ma una volta non si diceva Ciiss?
Un istante dopo uno dice Madame, e allora lui che già non è molto elegante, intende il coccode’ indirizzato a lui (dopo tutto il linguaggio degli animali è universale e anche in Giappone lo conoscono), allora si esibisce in qualche tic personale, dapprima si strofina una tempia poi passa l’indice sotto il naso e quindi lo pulisce sulla giacca mentre si sta girando per andarsene.

Non oso pensare se è solo disattenzione o un trucco concordato per far si che gli interessati si volgano prevalentemente verso di te quando pronunci la parola chiave, ma poi come avete sentito quando uno vede che funziona, la usa subito anche lui, poi subito un altro …
D’altronde per conquistare un ritratto con il soggetto che guarda in camera, i fotografi sono disposti a qualunque genere di maleducazione spicciola.

Lunedì 1 Settembre 2008

Kim Basinger un Monet

La giovane attrice Jennifer Lawrence, durante la conferenza stampa del film THE BURNING PLAIN, a proposito di una delle protagoniste del film, la sempre bella Kim Basinger, ha detto che guardarla recitare le sembra di vedere Monet che dipinge.
La battuta, che in altre situazioni può avere aspetti divertenti, mi ha fatto sorgere qualche domanda.

  • Jennifer non essendo contemporanea di Monet voleva dire che la Basinger è vecchia come uno dei suoi quadri?
  • Non poteva prendere com’esempio un artista contemporaneo affermato, infatti, il regista la guardava perché non capisce bene dove vuole arrivare.
  • Tra tutti i presenti fa un elogio per la bravura e bellezza all’unica assente in sala, su Charlize Theron che ha catalizzato l’attenzione dei fotografi per tutto il giorno e gli altri presenti, nemmeno una parola.

A proposito di pubblicità, manco si sognano di togliere l’etichetta sulle bottiglie di acqua minerale che appare sempre inquadrata perfettamente nell’angolo in basso a sinistra, ne più e ne meno del logo di un’emittente TV.

Mercoledì 27 Agosto 2008

LA NEVE CADE SUI CEDRI (film non commerciale)

Sono finite le Olimpiadi e c’è un crollo degli ascolti, l’Italia aspetta il ritorno del calcio, io bei film, possibilmente non commerciali, vanno bene solo per distrarsi un po’ altrimenti cominciano a nausearmi, e ieri sera, arriva in aiuto IRIS uno dei canali digitali gratuiti di Mediaset con zero pubblicità, per il momento.
Il film LA NEVE CADE SUI CEDRI è a dir poco bellissimo, tutti i personaggi sono legati da sentimenti forti e sinceri, tra questi un amore giovanile mai dimenticato supera molte barriere, guerra e razza ed è in grado di solleticare le emozioni del pubblico come un archetto sulle corde di un violino, è coinvolgente, anche la colonna sonora è azzeccata ed ha una fotografia poetica, questa è l’arte cinematografica.

Il film è assolutamente da vedere, a patto di non essere disturbati per un paio d’ore, infatti, a pochi minuti dall’inizio decidi che non cambierai canale fino alla fine del film.

Poster del film

Titolo originale: Snow Falling on Cedars
Paese-Anno-Durata USA - 1999 - 127'
Audio: sonoro
Genere: drammatico, romantico
Regia: Scott Hicks
Soggetto: David Guterson
Sceneggiatura: Scott Hicks, Ron Bass
Produttore:
Produttore esecutivo:
Fotografia: Robert Richardson
Montaggio: Hank Corwin
Musiche: James Newton Howard
Scenografia:
Interpreti e personaggi:
Ethan Hawke: Ishmael Chambers
James Cromwell: Giudice Fielding
Richard Jenkins: Sceriffo Art Moran
Sam Shepard: Arthur Chambers
Max Von Sydow: Nels Gudmundsson
James Rebhorn: Alvin Hooks
Youki Kudoh: Hatsue Miyamoto
Rick Yune: Kazuo Miyamoto
Celia Weston: Etta Heine

Sabato 24 Maggio 2008

OH! SERAFINA – film post ‘68

Il desiderio di parlare di questo film mi è sorto quando ho sentito dibattere il libro Sex revolution di Mughini Giampiero, soprattutto perché nello studio televisivo, dove stava facendo una marchetta, non voleva che dicessero che il suo libro era sul ’68.
Facendo una rapida verifica della scheda del film, ho visto che è uscito nelle sale nel 1976, ed era stato tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Berto che ne ha curato anche la sceneggiatura. Il film mette sul piatto parecchi problemi del periodo facendoli incrociare con i suoi due protagonisti, Augusto e Serafina (Pozzetto e Dalila), che vincono li ostacoli di una società sempre più fondata sul consumismo che cambia i costumi con un amore libero, ma nato in una struttura di ricovero forzato. Considerato il periodo, il ’68 era già passato da 5 anni quando uscì il libro, l’autore non considerava tanto libero l’amore, visto che solo i matti o le puttane potevano ritenersi tali.
Verso la fine arriva una perla di saggezza da parte di un’anziana del paese che vede passare la coppia, e afferma che lui non è mica matto, ha preso una donna bionda giovane e molto bella, e soprattutto non puttana ;)

Sono convinto che la libertà in amore sia la conquista dell’ufficialità in un rapporto tra due persone, non la clandestinità, forse nel '68 s'intendeva la libertà d'infrangere le regole, ma sono passati più di 30 anni ed è giusto che ci sia stata un'evoluzione.

HO! SERAFINA ha avuto un passaggio in TV su IRIS all'inizio di Febbraio 2008, prima che il segnale di questo canale digitale di Mediaset dedicato ai grandi film, sparisse dalla mia zona.

Immagine del film con: Dalila Di Lazzaro e Renato Pozzetto.

Titolo originale: OH! SERAFINA
Paese-Anno-Durata ITALIA - 1976 - 87'
Audio: sonoro
Genere: drammatico
Regia: Alberto Lattuada
Soggetto: dal libro OH Serafina di Giuseppe Berto
Sceneggiatura: Giuseppe Berto, Alberto Lattuada e Enrico Vanzina
Produttore: Rizzoli Film
Produttore esecutivo: Bianca Lattuada
Fotografia: Lamberto Caimi
Montaggio: Sergio Montanari
Musiche: Fred Bongusto
Scenografia: Vincenzo Del Prato
Interpreti e personaggi:
Renato Pozzetto: Augusto Valle
Dalila Di Lazzaro: Serafina
Angelica Ippolito: Palmira
Marisa Merlini: madre di Augusto
Lilla Brignone: la segretaria
Maria Monti: Mariuccia
Gino Bramieri: il Sindaco
Aldo Giuffrè: il professor Caroniti
Enrico Beruschi: un impiegato dell'anagrafe

RAMBO – Best of TV

In una serata televisiva fiacca, la programmazione del film RAMBO su Italia1, oramai entrato nei miti da decenni, l’originale FIRST BLOOD è del 1982, garantisce sempre una piccola fetta di pubblico.
Rambo è un prodotto ben confezionato che dura nel tempo, è gustabile senza sapere cos’era o che ci sia stata la guerra in Vietnam, i cui reduci erano considerati solo dei problemi sociali.
La chiave che rende sempre attuale il primo RAMBO, è il disprezzo e mancanza di sensibilità nei confronti di una qualsiasi categoria da parte dei rappresentanti della pubblica sicurezza. La reazione di John J. Rambo (Silvester Stallone), è la vendetta del pubblico che sta dalla sua parte qualunque cosa faccia, infatti, ognuno di noi avrà subito almeno una volta, un torto che vi ha fatto ribollire ma non potevate reagire, ecco la risposta (cinematografica) in questo film.

Frase famosa:

« Potevo ucciderli tutti, potevo uccidere anche te. In città sei tu la legge, qui sono io. Lascia perdere. Lasciami stare o scateno una guerra che non te la sogni neppure. Lasciami stare, lasciami stare »

Titolo originale: First Blood
Paese-Anno-Durata USA - 1982 - 97'
Audio: Dolby Stereo
Genere: drammatico, azione
Regia: Ted Kotcheff
Soggetto: dal libro First Blood di David Morrell
Sceneggiatura: Michael Kozoll & William Sackheim, Sylvester Stallone
Produttore: Buzz Feitshans
Produttore esecutivo: Mario Kassar, Andrew G. Vajna
Casa di produzione: Carolco Pictures
Fotografia: Andrew Laszlo
Montaggio: Joan E. Chapman
Musiche: Jerry Goldsmith
Scenografia: Wolf Kroeger
Interpreti e personaggi:
Sylvester Stallone: John J. Rambo
Richard Crenna: Col. Samuel Trautman
Brian Dennehy: Will Teasle
David Caruso: Mitch
Doppiatori italiani:
Ferruccio Amendola: John J. Rambo
Pino Locchi: Col. Samuel Trautman
Renato Mori: Will Teasle
Roberto Chevalier: Mitch

Martedì 20 Maggio 2008

Prime & The Abyss (la serata a Mediaset)

Questa sera con due film Mediaset cattura l’attenzione lasciando poco spazio al resto, Prime in prima serata (fa anche rima) su Canale5, ottima commedia che analizza con toni leggeri, argomenti importanti come il rapporto tra una donna di 37 anni e un ragazzo di 23, avrei dovuto scrivere uomo, ma nel film emergono differenze di maturità che pesano perché alla fine o per lui o per lei, a turni si deve soffrire. Come contorno ci si mette di mezzo la differente religione e la mamma di lui che è psicoanalista di lei, per ultimi gli amici di lui. Film la cui visione è molto consigliata, qualcuno guardando potrebbe capire quali sono le proprie priorità.
Trailer: http://www.mymovies.it/trailer/?id=43618

Il secondo film della serata è The Abyss su Rete4, del quale ho anche il DVD con i contributi extra. Va visto assolutamente, l’amore vince l’odio e pure le bombe, e convince una vita aliena presente nei fondi marini a salvare i nostri protagonisti, che ci danno una lezione d’altruismo e fiducia nel prossimo inusitata, dare per avere senza chiedere, qualcosa che molti sembra abbiano scordato. Nonostante sia un film del 1989, non invecchierà per molti anni ancora.
Trailer: http://www.movie-list.com/trailers.php?id=abyss

PRIME con
Meryl Streep e Uma Thurman
THE ABYSS di
James Cameron

Mercoledì 14 Maggio 2008

Contact

Ogni uomo nella vita si chiede se esistono altri mondi abitati, sogno coltivato dalla dottoressa Ellie (Jodie Foster), che culmina con la scoperta di un segnale radio che contiene informazioni per la costruzione di una macchina in grado d’aprire una finestra sull’universo. Il fuoco della scoperta trasmesso dalla protagonista accende l’interesse dello spettatore, ma c’è da chiedersi perché a tratti hanno anteposto l’accettazione della religione, credere in Dio, alla ricerca scientifica. Per il resto anche se il genere è fantascienza, non importa che vi siano molti effetti speciali, il pubblico vuole vedere un’idea, trovare una conferma in un progetto, essere confortato dai numeri che ritengo trovino in quest’espressione, “L’universo sarebbe spazio sprecato se ci fossimo solo noi”, la migliore sintesi.
Non manca un torto alla protagonista cui viene negata la sua esperienza a livello scientifico, nascondendo la registrazione del suo viaggio, forse un messaggio al pubblico per dirci che sulla terra qualcuno potrebbe saperne qualcosa. Un modo come un altro per lasciare aperta una finestra nella nostra mente, che vuole sapere ma non ha una risposta.

Il film è stato trasmesso su Rete4 il 12/05/2008 ed era la seconda volta che lo vedevo.


Poster

Titolo originale: Contact
Produzione: USA
Anno: 1997
Durata: 149'
Genere: fantascienza
Regia: Robert Zemeckis

Jodie Foster è la dott.ssa Eleanor "Ellie" Arroway
James Woods è Michael Kitz
Tom Skerritt è David Drumlin
Matthew McConaughey è Palmer Joss
Angela Bassett è Rachel Constantine
John Hurt interpreta S.R.Hadden
Rob Lowe è Richard Rank
Jake Busey è Joseph

Premi: Nominato per l'Oscar. Altri 8 premi e 15 nominations.


Jodie Foster la dottoressa Ellie

Giovedì 17 Aprile 2008

Lei non sa che lui è suo marito

Cosa c’è di più intrigante che vedere la moglie mentre fa uno spogliarello davanti ai tuoi occhi senza che si renda conto che non è davanti ad un’estraneo, è ciò che ci fa vedere la coppia, Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis, nel film True Lies del 1994, regia James Cameron. Il corpo stupendo della Curtis e alcune goffaggini, sono un tocco che da alla clip un valore che non ha nulla da invidiare alla scena chiave di 9 settimane e 1/2 realizzato otto anni prima, anche se ha più erotismo, voluto e provocato.
In True Lies vedere la moglie farti uno spogliarello vale un telefono in faccia, mentre in "9 settimane e 1/2" serviva per il gusto di spingere il desiderio oltre i confini del normale.
True Lies è un film d’azione e non sull’erotismo, ma meriterebbe d’essere ricordato quando si parla di scene dove la donna accende il desiderio attivamente.

Giovedì 6 Marzo 2008

Pretty Woman, l’ho rivisto volentieri.

Qualcuno potrebbe criticarlo perché è un film datato o lo ritiene scarso e oramai di poco valore televisivo, ma è una pellicola che non invecchia così rapidamente come altre. Non è come leggere la cronaca. Certo che fa piacere vedere film recenti, basta non farsi delle fisse se i protagonisti girano su modelli vecchi d’auto o usano dei cordless e cellulari ancora giganteschi. L'avevo già visto, ma Amici per me non esiste, alla fine mi sono sorbito tutto il film su Rai1, una Julia Roberts così giovane è un piacere guardarla. In fondo il film aveva la sua morale, per i due protagonisti è prevalsa la dignità e lui si è dichiarato con poche rose (forse anche poco fresche) del valore di 2$, non con mega gioielli impossibili per l'uomo della strada.

Un ricchissimo affarista al culmine della sua carriera chiede la strada ad una puttanella, che poi finisce per fare la ragazza immagine, ma il susseguirsi degli eventi spinge a qualche riflessione, fa abbandonare le proprie maschere e altro. Guardare questo film è sempre una buona scelta, è difficile che contemporaneamente in TV ci sia di meglio.

Titolo originale: Pretty Woman
Paese: USA
Anno: 1990
Durata: 115'
Genere: commedia
Regia: Garry Marshall
Sceneggiatura: J.F. Lawton

Richard Gere è: Edward Lewis
Julia Roberts è: Vivian Ward
Ralph Bellamy è: James Morse

Premi: Golden globe a Julia Roberts

Mercoledì 6 Febbraio 2008

L'ospite d'inverno

Il 31-gen-2008 su IRIS, il nuovo canale gratuito del digitale terrestre di Mediaset, ho potuto vedere una bellissima pellicola: “L'ospite d'inverno” (The Winter Guest) Un film di Alan Rickman. Con Emma Thompson, Phyllida Law, Gary Hollywood. Genere Drammatico, colore 110 minuti. - Produzione Gran Bretagna 1997.

Ho letto delle recensioni su internet, e in alcune s’accusa il film di non riuscire a lanciarsi adducendo motivazioni che io utilizzerei per dimostrare che vive una dimensione importante proprio per la sua poesia, quella espressa con i paesaggi di gelo, che inchioda alcune coppie di personaggi al loro ruolo, e faticano a trovare la chiave per distogliersi da quella situazione. La coppia portante del film è quella raffigurata nel poster, tra una madre e la figlia fotografa che è appena rimasta vedova e cerca di vivere il suo dolore isolandosi dall’invadenza della madre che cerca di competere con il ricordo del marito le cui foto tappezzano le pareti della casa della figlia. È una mamma orgogliosa e critica che percepisce lo stato della figlia anche guardando le foto che fa ed è proprio questo l’aspetto che trovo più interessante e che mi tocca da vicino, perché pure le foto che faccio io sono una traccia evidente del mio buonumore o sua assenza, infatti, basta portarsi sempre con se la fidata reflex, il suo occhio non perdona, prima o dopo finisci per non essere più passivo e a voler fare quell’immagine, e poi un’altra ancora, fino a che non ti rendi conto che hai lasciato alle spalle la negatività, ed è ciò che succede nel film, in modo poetico. Tutto il resto non conta così tanto.

Molto interessante il film visto da uno psicologo che passo dopo passo illustra i personaggi con precisione chirurgica.

Lunedì 4 Febbraio 2008

Deep Rising - Presenze dal profondo

Un film, Deep Rising - Presenze dal Profondo, andato in onda domenica 3-Feb-2008 su IRIS, il nuovo canale digitale terrestre di Mediaset, alle ore 23:00, è del 1997, Made in USA.
La trama è piuttosto banale, si potrebbe concludere in pochi minuti di film, tutto fonda sugli effetti speciali tra mostro marino, combattuto da pirati, un protagonista buono che trova una bella ragazza, che ho creduto essere una Cindy Crawford quando era più giovane, invece si tratta di Famke Janssen una bella modella olandese, magra pure lei ma senza il neo sulla guancia, che ha avuto gli onori d’essere la bond in Agente 007 - GoldenEye (1995).

Il film è del genere fantascientifico, ma è costellato di cosucce che ad un attento sguardo non possono sfuggire, come le labbra d’alcuni uomini marcatamente ravvivare con il rossetto, verso la fine del film dove ogni personaggio sopravvissuto ne ha subite di cotte e di crude nel tentativo di salvarsi dal mostro, come la bella protagonista femminile che termina l’avventura con la canotta ancora pulita e il volto (vedi immagine sotto) che sembra uscita dalla sala trucco, lasciano un po’ basiti. Visto che si tratta di un film e in quanto tale è una finzione, non è obbligatorio seguire una logica precisa, prevale rendere piacevole fino alla fine la graziosa modella, in modo che il pubblico si senta più preso per la sua sorte minacciata dal mostro. Fino a ieri credevo che finire malconci solleticasse l’istinto del pubblico a tenere per un personaggio, rendendolo anche più credibile. Oltretutto la protagonista, la modella Janssen, nel suo ruolo appare un po’ troppo gracile poco atletica, a volte ha le gambe che tendono ad incrociare dando l’impressione di scarsa stabilità.
Il film termina con un mistero, anzi lascia intuire che il mostro non era solo e l’isola dove erano approdati dà segnali della sua presenza, quindi il film è anche catastrofico.

Mercoledì 23 Gennaio 2008

Navarone 1 In, Navarone 2 Out

In TV di recente su La7 hanno trasmesso “I cannoni di Navarone”, dopo i primi minuti di visione ho deciso di vederlo fino alla fine, e me lo sono gustato, anche se è un film del 1960, regge bene, buon ritmo, avvincente la trama, qualche colpo di scena, nulla da pretendere sugli effetti speciali, ma il finale è abbastanza curato e guardabile.
Domenica incappo su Rete4 nel film “Forza 10 da Navarone”, del 1978, con il giovane Franco Nero e Harrison Ford. Di fronte alla parola Navarone speravo di rimanere incollato alla TV fino alla fine del film, ma quando ho visto le scarse conoscenze d’ingegneria che ha il regista e collaboratori, ho interrotto la visione perdendomi il finale, sicuramente vittorioso.
Il motivo? Non è possibile che nel 1943 due persone, portandosi a spalla un po’ d’esplosivo riescano a far crollare una diga a causa delle crepe postume, come fosse una fragile parete in mattoni forati, e che poi il defluire delle acque faccia crollare un viadotto a due km di distanza solo investendo i piloni. Non avete visto come lo hanno fatto crollare, i piloni sembravano senza fondamenta, alcune travi sembravano semplicemente appoggiate, causa effetto inappropriato, i ponti sul Po’ con le piene avrebbero dovuto crollare numerose volte. Il poster è una caricatura della scena finale. Anche su www.film.tv.it ha avuto un voto negativo.

Mercoledì 16 Gennaio 2008

Hollywood, il fast food del cinema! Il microfono!!!

In queste sere in TV si sente parlare solo del problema monnezza, fino a stancarti, (per associazione penso che i napoletani siano eccessivamente tolleranti), però ci sono delle alternative, tra queste un film americano su Rai1, After the Sunset, del 2004 con Pierce Brosnan, e una magnifica Salma Hayek al bacio, molto scorrevole, dopo, un altro film americano su Rete4, Triplo Gioco, del 1993. In quest’ultimo film ci sono facce sconosciute, ma la scena da cui inizio a vederlo è tutt’altro che propedeutica, sarebbe intrigante se non fanno vedere il microfono che entra in scena, ma in poco più di due minuti si vede altre 5 volte, pure in controluce calarsi dall’alto. Forse il cameramen non si curava molto dell’inquadratura, la mora in scena aizzava il testosterone dei maschietti, e il montatore non poteva far altro che usare il girato disponibile. Però 6 volte è troppo in meno di tre minuti, gli americani, paese in cui gli effetti speciali sono un fiore all’occhiello, dove il budget per fare film è sempre altissimo, ogni tanto ti sbattono fuori film che sembrano realizzati non in economia, ma alla catena di montaggio curandosi poco della qualità pensando che lo spettatore è solo un beota che vuole godersi lo spettacolo.

Spesso può capitare che l’ombra del set si proietti sulla scena ripresa, ma qui hanno esagerato.
Queste disattenzioni m’infastidiscono.