BLOG di Luciano Testi

Domenica 22 Agosto 2010

La fortuna è cieca e la sfiga ci vede bene, vero o falso?

Il mese di luglio da qualche anno è un po’ critico (nel senso di sfortunato), con code in agosto, ma a ripensarci alcune cose fanno un po’ sorridere. E non sarebbe la prima volta che noto certe coincidenze.



2008 (incidente automobilistico)

Si inizia con il 25-Lug-2008, mentre ero in gio per lavoro rimango vittima di una precedenza di cortesia, in pratica ero fermo e un bel tomo m’investe da destra sulla ruota anteriore destra e fa fare alla macchina un testa-coda. Spiacevole esperienza quella d’essere sballottati lateralmente e conseguente stordimento con esplosione dell’air-bag. Alla fine ottengo ragione o torto, dipende dai punti di vista, al 50% e una botta con escoriazione sulla gamba sinistra ma non c’erano gli estremi per ottenere una prestazione di P.S. al massimo una medicazione, ma non ci vado.



2009 (lutto in famiglia e guasto minore all'auto)

L’anno dopo il 5-Lug-2009, ho un lutto in famiglia, cambiano molte cose, ma la vita va avanti. Anni fa qualcuno pensava a te, più in là negli anni s’invertono i fattori, ora rimani con te stesso.

In Agosto-2009 mentre ero a Valeggio Sul Mincio per rilassarmi facendo foto in un parco magnifico, fuori nel parcheggio la ruota anteriore sinistra lentamente si sgonfia. Fortuna vuole che il kit di riparazione funziona, e riesco a tornare a velocità non superiore a 80 km/h fino a casa. Il mio gommista è chiuso.



2010 (Lutto, incidente, e guasti vari)

Il 6-Lug-2010 mi si era già rotta la catena di distribuzione alla Grande Punto, nel fare la riparazione scoprono che la pompa dell’acqua perdeva ed è da cambiare, in pratica se non si guastava una cosa ce n’era un’altra pronta a farmi soffrire ancora di più. Risultato: ritiro la macchina riparata dopo aver pagato Euro 2980,00. La macchina era fuori garanzia e con oltre 100.000 km ma un po’ di ragione dovrei averla anch’io visto che la catena di distribuzione è consigliato sostituirla a 230.000 km, ma la FIAT ti fa marameo.

Il titolare della ditta con la quale ho un contratto di lavoro l’11-Lug-2010 muore d’infarto, questo determina una piccola rivoluzione, che per quanto mi riguarda non ritengo terminata. Da rilevare che anche un dip della stessa ditta ha visto il decesso del proprio padre nei primi giorni di luglio, questo è un mese fatidico per le persone anziane e gli infarti, come mese più caldo mette alla prova l'organismo tranto quanto i mesi più freddi.


Il 22-Lug-2010 mi tamponano mentre ero fermo in coda, grande botta, non parte l’air-bag, stranamente non soffro del colpo di frusta, ho solo un po’ mal di testa a scuoterla, ma il giorno dopo un po’ spinto dalle donen dell’assicurazione mi reco al P.S. ed il risultato è una frattura all’ultima falange del quinto dito della mano sinistra.
Non si contano i giri per il CUP, visite specialistiche, ticket, medico, e assicurazioni, senza dimenticare i controlli radiologici di cui l’ultimo alla fine d’agosto.

In Lug-2010 mi si guasta anche la reflex digitale SONY da 24,6 Mega pixel full-frame, al posto della foto appariva un laconico messaggio “Errore fotocamera”. Porto la reflex in un negozio di fiducia per la riparazione, facciamo delle prove e funziona bene, (tipico) ma nonostante ciò rimane ferma nel negozio per un mese perché non vi sono centri specializzati idonei a garantire un intervento professionale.
Insieme alla fotocamera sono costretto a consegnare anche un obiettivo con lo zoom motorizzato di fabbricazione Minolta, un 28-105 mm F.3,5-4,5 un semiuniversale che mi ha dato soddisfazioni e compatibile con la SONY, a parte che il motorino dello zoom fa le bizze e credo pure sia la fonte dei problemi avuti dalla DSLR, per non rimanere a piedi mi riduco ad acquistare un obiettivo SONY (quindi privo d’ogni controindicazione) con una lunghezza focale di 24-105 mm medesima apertura dell’obiettivo che va a sostituire, pure usato ma non più in produzione. Il giorno dopo facendo alcuni scatti di prova alla focale minima e con tutti i diaframmi, ho una vignettatura più persistente rispetto al vecchio vetro, fortuna che alla focale maggiore a tutta apertura mi sembra migliore, e dopo tutta questa sfiga sarebbe stato il massimo se avessi pure fatto un acquisto inutile.

Però non era ancora arrivato il 21-Ago-2010.
1 - Guasto all'impianto idraulico di casa
Rientro a casa verso le 2 di mattina e mi accorgo che un tubo dell'acqua perde vistosamente, era già stato riparato una settimana prima a 30 cm di distanza, per fortuna è stato deciso di non chiudere lo spacco nel muro per vedere se resisteva. La mattina, quindi, impegnata per assistenza a idraulico e muratore, per fortuna entrambi amici e per fortuna entrambi disponibili ed è già molto in agosto e soprattutto di sabato.

2 - Guasto all'auto (banale sgonfiaggio di un pneumatico)
Dovete sapere che nella mia auto avevo le due gomme anteriori da cambiare, ma visto che non debbo fare dei giri lunghi ho deciso d’aspettare il rientro dalle vacanze d’agosto del mio gommista che si trova nella mia stessa via, altri invece hanno il bar sotto casa, ma non importa, importa che mentre sono ai Portali, un centro commerciale di MO, e sto facendo le manovre di parcheggio mi accorgo che il volante sta diventando un po’ duro, appena scendo verifico il pneumatico anteriore sinistro, ed era leggermente fiacco, il suo gemello era a posto, ci siamo mi sono detto, i problemi arrivano sempre quando in giro non c’è nessuno cui chiedere aiuto. E’ la legge di Murphy. Considerate che nella mia auto non c'è la ruota di scorta ma un kit di riparazione già consumato lo stesso mese l'anno prima. Visto che sono in un centro commerciale, sugli scaffali c’è ogni ben di Dio e trovo pure delle miracolose bombolette tura falle e gonfia-tutto, speriamo, prendo la più grande non si sa mai.

3 - Guasto alla macchina prendisoldi (per fortuna non è mia)
Bene vado a pagare sfruttando il sistema SPESA E VIA e si guasta anche la macchina che accetta le monetine!
Dopo un po' di formalità con le gentili addette, la bomboletta fa egregiamente il suo mestiere nel senso che si svuota erogando il contenuto ma ad un certo punto le sue guarnizioni iniziano a perdere ma sfortunatamente non sono ancora in condizioni di partire. Frettolosamente ritorno a recuperare una seconda bomboletta, e appena premo il punsante per il gonfiaggio il liquido rigurgita dalle giunture per aver raggiunto la pressione massima. Il liquido turafalle è entrato ora c’è da vedere se si riesce a gonfiarlo un po’, attivo il compressorino rimastomi lo scorso anno dal kit di riparazione, ma vedo il liquido testè inserito che fuoriesce dai bordi del cerchione.

4 - Non funziona il navigatore (per fortuna anche questo non è mio)
E’ già buio, è ora di chiusura, avviso una guardia che dovrò lasciare fino a lunedì la macchina ferma nel parcheggio, quindi mi faccio venire a prendere da mia sorella, per poi farmi riaccompagnare munito di un cerchione con pneumatico compatibile, chiave a crociera per fare meno fatica e cric, sperando di riuscire a fare tutte le manovre nonostante abbia il quinto dito della mano sinistra steccato causa frattura. Mentre sono in auto, come passeggero noto il navigatore acceso con la nostra posizione in evidenza, chiedo se le mappe sono aggiornate, vengo assicurato che lo sono al 2010, ed io sapendo con certezza che alcune vie non sono mappate nonostante siano esistenti da due anni cerco di dimostrarglielo ma il navigatore nonostante la lingua in italiano propone solo CAP e Località dell'Austria, nessun altro percorso dei menu consente la scelta di mappe nazionali. Qui forse non era guasto ma chi gli ha fatto l'aggiornamento si è dimenticato un pezzo di cartina.



La morale qual'è?
La sfortuna, ma forse non è corretto definirla tale, perché siamo noi a darle spessore, significato e a farcela pesare, meglio dire la vita o il caso, gli eventi, hanno voluto farmi sapere che non bisogna mai essere troppo sicuri che tutto fili sempre liscio.

Ora io non credo che Luglio e Agosto siano mesi sfortunati, ma sicuramente in parte, solo in parte, è dovuto all’attività più frenetica che si svolge a causa delle previste vacanze e chiusura della quasi totalità delle aziende italiane, in particolare quelle che non hanno attività con l’estero, e sembra nessuno a giudicare dai bollettini che si sentono in TV.
Per altre cose forse un po’ di prudenza avrebbe evitato un inconveniente, come la gomma a terra, per il resto non ci puoi fare molto, se non dire che sono stufo, ho voglia di ribaltare la situazione, è possibile? Ad esempio sognare di vincere il superenalotto con una schedina dove hai il 3 garantito se escono sei numeri, ora che vale oltre 100 milioni di Euro, è quasi matematicamente impossibile, però potrei coronare ben più di un sogno.

Ma se ci rifletto un attimo, gli accadimenti di cui sopra, non avrei potuto influenzarli con una favolosa vincita, perciò la vita è un percorso irto d’esperienze belle e meno belle, da cui apprendere, se non riesci nemmeno in questo, non ti meriti nemmeno le eventuali fortune.

Sabato 30 Maggio 2009

La solitudine annunciata

Scrivo dopo un lungo periodo nel quale ho cercato di reagire ad un evento inaspettato, cercando di ricostruire le memorie di una persona.

Strada facendo mi sono ritrovato a scrivere appunti di pensieri che in particolari momenti mi aprivano uno spiraglio.

Una citazione che mi ripeto, per non dimenticare che c’è un futuro è:

“Se alla fine di tutto saremo ancora capaci di amare, allora avremo vinto davvero.” Di Marc Levy, da “I figli della libertà”

Miei invece sono:
La mano (sogni che parlano).” 31-Mar-09

“Poco fa vicino ad un luogo eterno una pianta mi ha suggerito che il tempo non passa, ma continua.” 7-Apr-09

“In un luogo eterno osservando una pianta penso che si può crescere e primeggiare anche dopo essersi divisi in due.”

Purtroppo pochi giorni fa:

“Oggi è venuto a mancare un altro tassello della mia esistenza, quello che mi ha dato la vita ...” 19-Mag-09

Ma qui la solitudine era ampiamente annunciata, ciononostante qualcosa mi frenava dal crederci che stesse succedendo.

Sabato 25 Ottobre 2008

Le ultime parole a Stefania G.

No, Stefania, non me la racconti, hai detto che sei svenuta in bagno, ora hai la pancia grossa, gambe un po’ gonfie e un po’ di nausea, chiunque direbbe che sei incinta senza consultare un medico. Queste sono le parole che non ho fatto in tempo a dire con un tono incredulo, ad una mia amica all’unico scopo di farle vivere qualche istante migliore di quelli che stava vivendo.

Venerdì scorso era lì davanti a me stesa sul suo lettino d’ospedale, qualche parola pronunciata con fatica, più spesso un sorriso per far capire che aveva sentito o per annuire, lei che amava presentarsi bene e sempre sorridente è stata se stessa anche in un momento difficile. Siccome per lunghi periodi teneva gli occhi chiusi, ha perfino precisato, denotando attenzione per chi era presente, che anche se non interveniva ad ogni mia frase, mi ascoltava ugualmente e capiva tutto, non avevo dubbi, leggevo le risposte nei cenni di sorriso che faceva e le dissi di non preoccuparsi e di parlare solo quando se la sente. Non ero al cospetto di una donna incinta, lei era affetta da una malattia genetica, la fibrosi cistica a cui si è aggiunto un tumore le cui cure non sono mai iniziate perché altri fattori collaterali sono tragicamente intervenuti prima.

Stefania G. è mancata mercoledì 22-Ott-2008, pochi giorni prima di compiere 37 anni, di lei ricorderò sempre la sua solarità, il suo sorriso, la generosità (voleva prestarmi la sua auto per una settimana quando ebbi l’incidente lo scorso anno), l’intelligenza, la perseveranza, l’onestà, e posso assicurare che non ha peccati da farsi perdonare e non è caduta nel tranello umano della vendetta quando altri le hanno fatto gravi torti.

Ieri è tornata, dentro un uovo bianco, alle origini, in un clima autunnale nelle dolci colline bolognesi del suo paese natale alla presenza di oltre 300 persone.

Addio Stefania.

Domenica 21 Settembre 2008

Incendio doloso?

Le prime ore del 21/09/2008 sono state illuminate da un incendio visibile nella notte da almeno 10 km di distanza.
È avvenuto nell’Az. Agr. Malavasi di Mirandola - MO, produttrice di funghi e utilizzano come materia prima la paglia che lasciata stagionare, poi triturata, bagnata e arricchita con feci particolari ed altro che non so, diventano un letto ideale per la crescita rapida in ambiente controllato, dei funghi. La coltivazione dei funghi ha ritmi precisi che non permettono soste, quando vanno colti occorre farlo di sabato o domenica indifferentemente
Ogni anno dopo la mietitura del grano rimane sul campo parecchia paglia, acquistata per fare scorta per tutto l’anno, ora la campagna della mietitura è passata da 3 mesi e mancando la materia prima perché andata in fumo, i danni sono notevolissimi, ora è difficile trovare chi può disfarsene di un po’, il recupero sarà lentissimo.
La fortuna vuole che tutta la massa di materiale era all’aperto a circa 100 mt dall’abitazione, perciò non ci sono infortuni, anche se per ore c’è stata la preoccupazione che potessero ricadere a terra stracci di paglia ancora infuocata, la sfortuna vuole che per abbattere l’incendio ci voleva un lago di acqua, erano presenti due autobotti dei Vigili del Fuoco al puro scopo d’evitare allargamenti, ma il sito è rimasto sotto la loro vigilanza per altre 15 ore e lo sarà per alcuni giorni a venire per impedire che curiosi si avvicinino al fuoco e monitorare l’evolversi del focolaio.
In passato, circa 15 anni fa, avevo visto bruciare un fienile, con il prodotto stoccato in un capannone di recente costruzione, ed in quel caso non è difficile pensare ad un corto circuito come causa dell’incendio, favorito dal periodo più caldo dell’anno.
Nell’incendio di ieri ci sono delle cose poco chiare, la stagione non è la più calda, il clima è sufficientemente umido con il cielo coperto, non è dentro a capannoni, non ha un impianto elettrico cui si può incolpare un difetto, e tutti pensano ad un’azione dolosa che può essere esterna, come una bravata, o dall’interno dell’azienda che ha numerosi dipendenti extracomunitari.
Ho sempre pensato che la canzone "Bruci la città" di Irene Grandi abbia avuto un peso sul bilancio dei numerosi incendi di due anni fa a causa di persone prive d'equilibrio, ma nessuno le ha mai chiesto cosa ne pensa, ma questo caso è sicuramente fuori dalla sua influenza.

Nelle due foto vedete l’incendio di notte e 15 ore dopo, ripreso sul versante opposto, un’autopompa dei Vigili del Fuoco sull’angolo a sinistra vi permette di stimare le dimensioni del deposito all’aperto.

Incendio

Incendio

Domenica 14 Settembre 2008

Spot antiviolenza (era ora)

Il Ministero dell'Interno ha finalmente finanziato una campagna antiviolenza usando un parallelismo cui i giovani solitamente sono sensibili. Vediamolo.

Dopo le buone intenzioni, vedremo se la campagna sarà anche capillare quanto basta.

Sabato 13 Settembre 2008

A “Quelli che il calcio”, arriva Costantino Vitagliano.

É proprio vero, a Simona V. non interessa la qualità, ma ha un suo pubblico, (malignamente) quello che merita cast compreso. Rai2 non credo abbia bisogno di Costantino per tenere il passo con i tempi, l’ho visto ad una fiera del fitness a Rimini e mi sono accorto che è un prepotente, di solito Simona si circonda sempre di sottomessi, anche in modo clamoroso (per mancanza di obiettività) come quando ha scelto Paolo Brosio, forse per far funzionare l’ex tronista, è sufficiente ungere adeguatamente, così si dice dalle mie parti, per inciso, ognuno di noi ha un prezzo.

In ogni caso non si disperino gli spettatori dei canali Mediaset, se hanno lasciato andare via Costantino è perché non ci perdono nulla.

Il passaggio di rete di Costantino cercato da Simona per gli ascolti, mi ricorda quello d’Antonella Elia che al termine dell’isola del 2004 era una garanzia e che Mediaset ha rubato a Rai2 per abbattere le code di ascolti dei ex naufraghi che girovagavano per le trasmissioni. L’ironia della sorte, ma non è un caso, vuole che Simona si porti in casa un ignorantone ed abbia lasciato andare via una che sa almeno parlare in modo fluente e corretto, oltre che recitare ed avere diversi interessi culturali e non di culturismo.

Lunedì 8 Settembre 2008

Cerco una lampada da scrivania, torno con biancheria

Ci sono delle giornate dove dici che è venuto il momento di fare un certo acquisto ma non sai dove trovarlo, il 30 Agosto per me era uno di questi e durante la mia ricerca non mancano le sorprese.

Al Grandemilia c’è sempre stata una sezione con un po’ di arredi per chi portandosi a casa un PC per la prima volta vuole qualcosa di compatto da mettere nella propria cameretta con tante soluzioni per l’illuminazione e volevo verificare tra queste ultime se avrei trovato qualcosa per me.
Bene, ora che ero interessato, questi prodotti non ci sono più, forse perché la stagione richiede altre cose, o forse perché la COOP li propone in un altro centro commerciale, quindi, vado ai Portali ma ottengo lo stesso risultato.

Convinto di trovare in un centro commerciale quello che volevo, vado anche alla Rotonda, un ipermercato Leclerc, erano anni che non vi andavo, dare un’occhiata non fa male. La ricerca è stata vana, ma in compenso ho visto che propongono il Nokia N76 a 249 Euro contro i 238 dello store del produttore, cioè molto più onesti del negozio Il Telefonino di TIM.

Direzionale 70 - ModenaAvendo deciso di non cercare soluzioni in negozi specializzati, tra i supermercati mi rimane l'Emmezeta, non è molto distante e in passato avevo già preso qualcosa per la casa, strada facendo mi fermo al Direzionale 70, per chi non conosce Modena in pratica l’ho circumnavigata completamente.
Sapevo che al Direzionale 70 c’era un negozio con delle soluzioni artistiche per l’arredo, illuminazione compresa, ma non c’era più, allora ne ho profittato per vedere cosa era cambiato da quando anni fa lavoravo al sesto piano di uno di quei palazzi (vedi foto).
C’era un’edicola, ma si è spostata dove c’era l’Uff. Postale, al suo fianco un interessante negozio dove si trovano solo abiti da fallimenti e che normalmente sarebbero inavvicinabili per il costo ma che puoi portare via a cifre ridicole, ad esempio in vetrina c’erano anche un paio di scarpe con tacco a spillo rosse di ottima fattura a 10 Euro.
Al primo piano c’era una pizzeria, era chiusa e un cartello avvisava che erano in forze al festival dell’Unità di Modena, sicuramente è l’unico modo per fare il pieno di clienti in bassa stagione, scorrendo la lista degli ambulatori ai piedi di una torre mi ha sorpreso che uno di questi fosse dedicato al mobbing, mi ha fatto pensare ad un’amica che ne è rimasta vittima due anni fa. Trovo anche la sede di Scientology che non mi ricordavo esistesse, dentro solo un cagnolino attirato dalla mia presenza, forse si sentiva solo perciò si avvicinava al vetro che ci separava, notai alcuni fogli ad una parete, erano così vicini che si leggevano, il primo riportava “una storia di successo”, la cosa mi incuriosiva, ma al termine della lettura mi sono reso conto che forse oggettivamente si trattava di ben altro. In pratica una tipa parlava della sua difficoltà a districarsi in mezzo al traffico e di come questo sembrasse volerla ostacolare ma applicandosi con volontà, nulla l’ha fermata ed è arrivata in tempo all’appuntamento. A pensarci bene siamo tutti persone di successo, solo che non ce ne accorgiamo, la tipa che scriveva poteva aver perso il fidanzato o il lavoro, essersi separata o qualunque altro evento negativo ma aveva una storia di successo, sicuramente le sue giornate sono in salita giorno per giorno se costretta a rincuorarsi con queste cose.
Un’altra cosa che mi appariva strana è che tutto il Direzionale 70 è di proprietà della Curia Arcivescovile di Modena al 50%. L’altra metà è del PC, insomma, quando si tratta d’affari, non si guarda in faccia né al colore o alla religione.

Sopra la COOP c’è sempre stato un grande negozio d’abbigliamento era aperto e volevo rivedere se era stato ristrutturato, quando entro vedo tutte le commesse al banco, una mi saluta, mi guardo intorno e non vedo clienti, un giro dentro al negozio mi permette di rendermi conto che ero l’unico su una superficie di almeno 600 metri quadri, mi imbarazzava uscire senza prendere nulla, mi avrebbero salutato ugualmente, ma avevo una sensazione stranissima, come se un bel giorno mi recassi al Grandemilia e scoprire che sono l’unico cliente. Avevo bisogno di un paio di boxer, vedo gli aderenti e li scelgo per provo, vado alla cassa e profitto d’essere l’unico cliente, chiedo quante casse hanno aperto, come se fosse problematico il pagamento a causa del traffico, rispondono pronte dicendo “Eh, sì oggi c’è un gran traffico”, confesso loro che mi sarei sentito imbarazzato uscire senza prendere nulla, si sono messe a ridere, replico dicendo che oggi pomeriggio è una buona occasione per raccontarsi tutto sulle vacanze che hanno fatto, rispondono prontamente ma molto sinteticamente, faccio pure un errore nel pagare, e la tipa che mi aveva salutato mentre entravo mi risaluta mentre esco.
Per fortuna non si trattava di un Ufficio Postale altrimenti di 5, almeno 3 sarebbero andate di sotto al bar.

E’ il momento d’andare all’Emmezeta a Campogalliano, trovo immediatamente il reparto di illuminotecnica e in mezzo a tante soluzioni non c’è quella che voglio io. In pratica mi servirebbe una soluzione con un faretto e un ombrellino riflettente, come si usa in sala posa per fare ritratti. Quest’illuminazione dà il vantaggio d’avere luce riflessa senza che tu veda la lampada, mentre in tutte le soluzioni viste è a vista.

Quindi con pazienza attingerò altrove per trovare quello che voglio.

Di ritorno dall’Emmezeta, ero curioso di vedere a meno di un km, come avevano risolto il passaggio della TAV nella quadra della Villa Vandelli, in pratica hanno eretto una barriera antirumore da un solo lato per qualche centinaio di mt e hanno deviato tutto il traffico su gomma che transitava proprio davanti rendendo più silenzioso questo luogo.

Ero uscito per acquistare una lampada, invece compro un paio di boxer elasticizzati ed ho impiegato quasi tutto il pomeriggio.

Lunedì 7 Luglio 2008

Due luci

Stavo facendo una scorribanda ai livelli alti con due amici usando monopattini antigravità, era proibito ma il nostro è l’unico sistema per curiosare senza farsi individuare dalla sala di controllo, purché mantenessimo una distanza minima di 10 mt. Era noto che dopo l’avvio definitivo del nuovo sistema di trasporto erano sorti dei problemi in caso di brutto tempo, e noi protetti da bolle di energia stavamo andando ad una velocità media di 0,1 Cty (1 Cty equivale a un secondo per attraversare il diametro di una città da 1 milione di abitanti), quando improvvisamente una scia luminosa che sembrava lontanissima e piccola, divenne grande più di noi, invertii istintivamente la marcia, mi voltai e feci in tempo a vedere i miei due amici scomparire mentre attraversavano quel raggio. Altrove sulla città, avvenivano altri incidenti, con più o meno intensità e a volte accompagnati dalla caduta del veicolo, se passano troppo vicino a quella specie di tunnel. Il fenomeno si presenta per pochi secondi, ma fatali. Rimasi a scorazzare ai margini della città, il tempo era brutto e quel sistema di trasporto non si stava rivelando sicuro al 100%, il cielo si era fatto grigio cupo, speravo d’individuare la livrea dei miei due amici, avevo abilitato il trasferimento d’energia dal mio monopattino al loro se non erano più sincronizzati con sistema energetico primario.
Verso sera rinunciai, scesi su un altopiano, sotto una pianta qualche istante dopo sento la loro voce senza vederli, mi dissero di guardare in basso e vidi un paio di luci deboli emesse da un oggetto traslucido di forma ovale di dimensioni palmari, chiesi per conferma se erano lì dentro e dopo la risposta le due luci si spensero e l’oggetto sparì alla vista.

Compresi che la ricerca era terminata, mi svegliai ed ebbi a riflettere sulla stranezza del sogno, scollegato in apparenza dalla vita normale, proiettato nel futuro e più tardi nella giornata collegai l’evento al fatto che attualmente ho due persone care che stanno male.

Sabato 4 Agosto 2007

Last-minute sofferto (ridi che ti passa)

Chi ha detto che last-minute sono le vacanze scelte all’ultimo minuto? Ad esempio, a causa di un evento dell’ultimo minuto, che mi ha lasciato su una gamba una serie di botte che mi fanno ancora male, farò parte di quella categoria di persone che faranno al massimo tre giorni di “vacanza forzata” nella settimana centrale d’agosto, complice anche un extra lavoro gradito anche se difficilmente accompagnato da adeguate soddisfazioni, almeno morali. Per fortuna non ho attuato i buoni propositi dello scorso anno, cioè prenotare con un anticipo di almeno tre mesi le vacanze d’agosto, tanto, parto da solo, quindi posso fare tutto all’ultimo minuto. Invece, all’ultimo minuto ho deciso che si andrà in vacanza e al calduccio ma a Dic/Gen. Adesso cominciate a capire che per il sotto scritto il termine “last-minute” inizia ad avere un significato meno allegro, e se a questo aggiungete che a seguito dell’evento sopra linkato, alcune aspettative di collaborazione sono state ottenute con un po’ d’amaro, in compenso ho ricevuto offerte d’aiuto da parte di un paio d’amiche molto gradito perché non atteso, tra l’altro con una delle due da tempo ci ignoravamo a causa di una incomprensione.
In un momento in cui ero più abbattuto che soddisfatto, sento per radio una notizia di un software che ride contestualmente a ciò che gli si dice individuando tono, ritmo e tipo di frase, dando l’impressione che ride proprio perché quello che dici è divertente, ma anche se avessi a disposizione quel software, non avrei ottenuto benefici perché è nato per consolidare un ego già UP, allora, improvvisamente mi sono ricordato di una breve clip audio di una risata estrema che avevo salvato sul mio MAC ma non sapevo con quale nome ed estensione, ma al terzo tentativo dopo aver ascoltato ‘n’ clip eccoci di fronte a ATT431.wav in grado di distrarti un po’.

Domenica 22 Aprile 2007

Sogni Promessi e Andati, di natura isolana.

Leggendo la notizia che su eBay c'è in vendita una vera isola, (poi capirete perché dico "vera") con tanto di foto, farà sicuramente sognare anche chi non può permettersi una cosa simile ma poi è già un sogno solo la cifra richiesta e ancora, come se la gode chi la compra?
Su eBay c'è un'isola in vendita. 795.000 dollari, poco meno di 600.000 euro, in cambio di uno scoglio verdeggiante di 16 acri, 6 ettari e mezzo, nello stato di Maine, nella zona nord orientale degli Stati Uniti ai confini con il Canada. Chi ama la natura selvaggia e il mare incontaminato ha tempo fino al 14 maggio per acquistare l'isola di Ram. (da Repubblica.it)
Sono esattamente 64.749 metri quadri al prezzo di 9,024 €/mq compresi gli scogli, per rendersi conto di quanto è grande tenete presente che è un rettangolo di terra emersa di 100 x 650 mt. Guardando per bene con Google Earth nella sfilza di scogli lì vicini, c'è anche un faro, perciò è vicina ad un porto, quello di Portland, battuta dal vento e dalle correnti, è a 600 metri da un'altra isola abitata e 2 km dalla terraferma. Mi sa di bufala, oppure chi vende sta sognando qualche dollaro. Vedi galleria foto su repubblica.it


C'è un'altra isola in vendita da gennaio 2007, si tratta del Principato di Sealand al largo della costa orientale dell'Inghilterra, si tratta di un'ex piattaforma militare di 550 mq chiamata "Torri tempestose". é il più piccolo Stato del mondo. In breve un ex Maggiore dell'esercito britannico la occupò nel 1967 proclamandosi Principe. Successivamente riuscì a mantenere i suoi diritti perché la piattaforma era fuori dai confini delle acque territoriali e crearono una Costituzione, una moneta con valore identico al dollaro americano, gadget per fare merchandising online. Bene. Il sogno di questo ex Maggiore è durato 40 anni ed ora d'accordo con il figlio e stanchi di stare su un isolotto grande poco più di un bell'appartamento e dopo qualche problema legato ad un recente incendio, hanno deciso di mettere in vendita il loro principato per una cifra a 8 numeri (quindi sopra ai 10 milioni di dollari) ma sono disposti a trattare. Sicuramente chi è disposto ad acquistare l'ex piattaforma militare, non gli importa di viverci, ma solo che la Costituzione del Principato, lo rende un paradiso fiscale perfetto, cioè un sogno per chi vuole arricchirsi in fretta.
Il sito del principato: http://www.sealandgov.org/index.html (foto da medesimo sito).

Lunedì 9 Aprile 2007

A volte un’ombra t’insegue

Avevo bisogno di bibite ed altri articoli che avrebbero richiesto almeno un’ora dentro a Grandemilia per la scelta. Negli ipermercati c’è tutto anche se per un powerade da 0,5 litri si farebbe prima in un negozio d’alimentari ma è un'altra storia. Come al solito all’ultimo momento, chi mi conosce lo sa molto bene, parto per andare a prendere ciò che mi serve, sono fortunato, trovo il parcheggio vicino all’ingresso nonostante sia tutto pieno e che fra poco più di mezz’ora l'ipermercato chiudeva. Dopo appena 30 mt, mi accorgo di non avere in tasca il portafogli e nemmeno il cellulare, caspita li ho lasciati in auto, con il giubbino in pelle scamosciata il peso e/o ingombro in tasca m’infastidiscono, bene mi sono detto, scrivi sul tuo blog che riescono a portarti via il cellulare o il portatile anche se lo nascondi nel baule e poi lasci in bella vista anche il portafogli, altro che attrezzature sofisticate per accorgersene, bastano gli occhi. Li recupero e poi di fretta entro. So dove si trovano i prodotti che mi servono ma guardando le file che ci sono alle casse (di 55 ce ne sono aperte solo una trentina), mi avvilisco un po’ ma visto che sono lì prendiamo il cestello e avviamoci tra gli scaffali, prima le bibite e poi una confezione di Abbracci, biscotti buonissimi, sto attento a verificare che la confezione non fosse già stata aperta, non è difficile, ne avevo già visto un paio, una addirittura era tagliata con le forbici (già è vero lì dentro vendono anche quelle), mi chiedo in mezzo a tanta gente come può essere che impunemente uno si consuma tra gli scaffali, stavo per dire al banco, ciò che vuole, spesso vedo bambini che masticano cibo non gomme da masticare, da confezioni appena prelevate dagli scaffali gentilmente (si fa per dire) allungata da mamma o papà per tenere buono il lamentoso piccino che s’annoia nonostante stia seduto dentro il carrello o meglio ancora nell’Happy Drive, ma poi si stanca anche del cibo e qual’è la migliore soluzione, abbandonare dove capita la confezione, spesso in scaffali con prodotti merceologici diversi. Quando vedi la confezione alterata vicino a quella che stai prendendo, controlli quello che hai in mano per vedere se ci vedi dei buchi e solo dopo lo depositi nel cestello.

Non si sa proprio quale cassa scegliere, alcune hanno già il semaforo giallo, secondo logica d’ottimizzazione le casse più lontane dovrebbero essere più scariche, ok, faccio la coda nella penultima e dopo un minuto il semaforo è giallo e la cassiera guarda chi c’è anche con la segnalazione di una sua collega che va di cassa in cassa su rotelle. La cassiera ogni tanto guarda la coda con faccia scura, dietro di me uno col carrello non mi lascia un cm di spazio. La cassiera mi chiede se voglio una o due sportine, dico che forse una basta, dopo un po’ ne estrae una seconda, ha passato più di metà degli articoli dal lettore di codici a barre ma non sono ancora riuscito ad aprire la prima sportina, forse pensa che con la seconda ci riesco o che me ne servono due? Aperta la prima, inizio ad infilare prima le bibite che sono pesanti, nel mentre la cassiera già aspetta il pagamento, allora, prima di terminare il recupero dei miei prodotti, pago, però il tipo del carrello che avevo dietro mi aveva seguito al cm, davanti alla cassa c’era lui e per raggiungerla il suo carrello era in mezzo, pensavo tra me che per fargliela pagare doveva pagare lui, allungo le mie leve e la cassiera le sue, intanto guardo scuro il carrello nei piedi, ma il tipo lo impugna con impegno, appena mi sposto forse investe qualcuno. Ritiro il resto sempre con allungo reciproco delle leve mie e della cassiera e completo il recupero degli articoli, quando mi accorgo che il piano in inox della cassa è bagnato, allora presto maggiore attenzione agli articoli che sto mettendo dentro che non presentino delle anomalie, specie le confezioni di succo da 200 ml che hanno una linguetta a strappo che potenzialmente può bucarsi manovrando in modo brusco e in fretta. Non vi sarebbe nemmeno modo di lamentarsi garbatamente con la cassiera, mi avrebbe mandato al punto d’ascolto perché lo scontrino era già stato fatto e pagato. O forse il piano inox era già bagnato da prima, ma la cosa non mi convince, infine chiedo alla cassiera se nel conto aveva messo anche la seconda sportina, risponde di sì, allora metto nella sporta piena anche l’ultimo articolo a perdere e guadagno l’uscita.

Mentre esco vedo una ragazza che entra con il carrello a 5 minuti dalla chiusura, ha scritto in faccia: “Vado di corsa, pistaaa” ma tornerà indietro a mani vuote. Come ritardataria è peggio di me ma crede di potercela fare, mi piacerebbe sapere come guida l’auto.

Appena giunto in macchina, decido di fare un controllo a tappeto di ciò che avevo preso, quel liquido non mi convinceva, metto la sporta dal lato passeggero inizio a togliere appoggiando su seggiolino e cruscotto tutto quanto, alcuni oggetti sono bagnati, li asciugo e non presentano danni, sfilo per primi i succhi, ma erano integri, poi annuso per bene e capisco che dovrebbe essere powerade, ma il problema è vedere se c’è un buchino sulla plastica trasparente delle bottiglie con la luce dei lampioni o interna dell’auto, poi proprio il penultimo powerade lo trovo con il sigillo del tappo mancante e il tappo stesso che è munito di valvola, leggermente aperto lasciando facilmente fuoriuscire liquido se rivolta verso il basso o schiacciata e il peso di quello che c’era sopra schiacciava a sufficienza tanto che ho provato a sollevare la sportina vuota per vedere se aveva trattenuto il liquido mancante circa metà bottiglia e sembrava di sì. Bene, cioè male, ho prestato attenzione all’integrità delle confezioni di biscotti e non a quelle delle bevande, certo, perché non vi ho pensato prima, chi ha mangiato i biscotti poi ha anche bevuto un goccio, tutto è legato ed io sono stato l’unico a trovarli entrambi, chissà perché non vedo l’ora che mi arrivi notizia che anzich’è trovare io confezioni alterate trovino chi le altera. Allora uso la provvidenziale sportina aggiuntiva che la cassiera mi aveva dato in più nonostante la mia precisazione e mi chiedo se avesse visto la bottiglia aperta, può capitare che hai sete e ne apri una, e la sportina in più serve per isolare un oggetto che potenzialmente poteva perdere liquidi, anche se di solito ti danno una sportina più piccola, tipo quella per profumi, perciò rimango dell’idea iniziale su quello che non ha capito la cassiera e che debbo guardare meglio quello che prendo, perché nessuno mi crederebbe, infatti con scontrino pagato come faccio a presentarmi con una confezione aperta lamentandomi che in realtà solo dopo mi sono accorto che era aperta, anche se mi credono sincero, si tratta solo di 0,76 Euro ed oramai l’ora di chiusura è arrivata, prendo la bottiglia alterata, la metto insieme al liquido fuoriuscito nella sportina e caccio il tutto in un cestino mentre intorno a me il parcheggio si sta svuotando.

Debbo anche fare il pieno di carburante e il distributore della Shell a fianco del parcheggio fa rispamiare un paio di centesimi a litro, ma debbo stare attento perché alle pompe 7 e 8 il bancomat non funziona con la mia tessera o se va non ti da lo scontrino, allora mi metto in coda alla pompa prima anche se la successiva è vuota. Chi ho davanti non capisce il perché ma non importa e almeno questa volta fila tutto liscio e me ne vado senza scordare la pompa come nello spot pubblicitario, perché poi il conto sarebbe tutto mio e non è il caso.

L’ombra della sfortuna del giorno prima si sarebbe allungata troppo, basta l’ombra della notte bucata dai fari di 3000 auto che lasciano Grandemilia piene di merce che poche ore prima aveva fatto un percorso inverso.

Domenica 8 Aprile 2007

Buona Pasqua

Buona Pasqua a tutti quanti con le storie della rete by Google. Avete notato che Google adatta il logo al tema delle ricorrenze speciali, penso di sì, chiunque ricorderà qualcosa di simile, però nessuno dal lontano 1998 quando è iniziata questa customizzazione grafica, ha visto un logo speciale per Pasqua. Ho scritto a Google chiedendo le loro motivazioni, non mancherò di mettervi a conoscenza di eventuale risposta.

Sabato 7 Aprile 2007

Rompere la catena

Qualcuno dice “Mi scende la catena”, no non è ancora venuto il momento, però certe catene di eventi è bene s’interrompano il più in fretta possibile. OK oggi è l’ultimo venerdì prima di Pasqua, voglio approfittare anche della bella giornata, solo perché invoglia, ad acquistarmi un paio di pantaloni, gli ultimi due jeans presi non sono comodi come pensavo, di pantaloni ce ne sono parecchi, ma così leggeri che sembrano fatti con una tenda trasparente, infine un paio mi va bene lo provo in un camerino, ma sembra un campo di battaglia minato, per provare un paio di pantaloni ti devi levare le scarpe, giusto? Bene, allora con la vista acuta da miope che ho, tolgo gli spilli che vedevo sul pavimento, non ho mai fatto agopuntura e non voglio cominciare esperimenti da autodidatta, poi mi volto per chiudere il camerino, diciamo che lo chiamano così, ma è un box, chiuso anche sopra con due faretti puntati sulla testa che già mi facevano sudare (ma i neon non li conoscono?), però non posso chiudere, il catenaccino non c’è, esco e guardo gli altri due, tutti uguali, rientro nel primo, almeno avevo già bonificato il pavimento, noto che l’appendi panni a parete era un giorno fissato con due viti, oggi penzola su una e il giubbino sta su per miracolo, i miei pantaloni li appoggio su uno sgabello imbottito su cui non mi metterò a sedere perché temo che uno spillino conficcato in verticale mi aspetti. Inforco i pantaloni in prova, è la stessa taglia di quelli che indosso ma ho difficoltà ad infilarli, e non riesco a chiudere i bottoni e nemmeno a tirare su la cerniera, ma che cavolo di taglie fanno oggi, forse le studiano tutte per risparmiare. Mi guardo allo specchio e sono rosso dal calore, mannaggia alle lampade. Mentre mi rivesto penso che non tornerò più li dentro, esco con il giubbino in mano e i pantaloni da sistemare sulla gruccia, fuori c’è meno caldo. Sistemo i pantaloni nel punto dove li avevo presi, mi sembra impossibile che non ci sia un paio di pantaloni che mi vadano bene allora continuo la ricerca e dopo aver visto il reparto più volte, un paio potrebbe andarmi bene, l’occhio va ai camerini, ce n’erano degli altri in fondo al reparto, ma in alto avevano il simbolo della donna allora sono tornato in quelli di prima e ho notato che anche lì capeggia lo stesso simbolo che secondo chi lo ha allestito solo le donne provano capi d’abbigliamento e così s’indica loro dove poterlo fare, altrimenti se mettevi il simbolo dell’uomo non si azzarderebbero, mah! Entro nello stesso camerino usato prima, il terzo è occupato, si vedono i piedazzi da sotto la porta che non si chiude. Nuova sofferenza ma stavolta premiata perché i pantaloni vanno a pennello. Mi rivesto e vincendo il timore degli spillini sullo sgabello mi siedo pure per allacciare le scarpe, prima d’uscire mi guardo allo specchio per vedere quanto mi vedranno rosso alla cassa, sembra mi sia dato a qualche attività. Vorrei prendere anche una camicia, ma non ricordo con sicurezza la taglia, perciò soprassiedo. Per fortuna che dietro la cassa di questo negozio OVIESSE non hanno installato una vetrofania ovviamente pubblicitaria come nel punto vendita di Grandemilia, illuminata in permanenza a piena parete che emana calore avvertibile anche se sei in coda, oltre che mettere in controluce la cassiera sei illuminato come se ti facessero il terzo grado, tanto che a seguito della ristrutturazione dopo una prima esperienza non vi sono più tornato per fare acquisti, basterebbe solo che tenessero spenta quell’accidente di parete, mi chiedo che senso ha installare una pubblicità grande come una casa davanti a chi aspetta di pagare il conto alla cassa.

Appena la ragazza allunga lo scontrino insieme al resto, da dietro si aspettano che vada via subito, infatti, c’era già un tentativo d’accostamento alla cassa, invece no, metto via i soldini dentro il portafoglio, poi mi giro per andarmene in quel mentre chi era dietro mi si para davanti lasciandomi uno spazio alternativo, ma subito otturato dal carrello della sua donna mooolto intelligente, ma che io respingo senza guardarla, appena uscito dal negozio una coppia che mi veniva incontro all’ultimo secondo devia, lei mi piglia un po’ forte con la spalla al mio braccio destro, sento la botta, ma sono io che le chiedo scusa girandomi, avevo ragione ma chissà perché con le donne a volte ci si prende delle colpe anche se non si hanno.

Nell’ipermercato c’è un punto vendita panini, pizzette, paste, contorni, il tutto prodotto in proprio, quindi freschi e di qualità controllata, e come sempre prima si fa il tiket poi ti danno tutto quello che vuoi, però la cassiera per ogni prezzo doveva scorrere un listino con migliaia di prezzi, poi lo scontrino non te lo danno lo infilano su uno spillone come ordinazione e prendono sempre il primo di sotto, io sono l’unico ma ugualmente lo infilza sull’asta e la ragazza addetta, ugualmente lo strappa come se sopra ve ne fossero altri, mannaggia, non voglio uno scontrino strappato, non è finita, siccome sa che lo scontrino non se ne fa niente nessuno, e chi lo dice, sono come i bollini quando fai il pieno di carburante, quando ne hai accumulati una certa quantità poi ti danno un premio, qui il gioco dura un anno per l’altro, più tieni conto delle tue spese e più lo metti in quel posto a Prodi e alle sue tasse, quindi, dicevo lo straccia e sta per gettarlo, ma una mia esclamazione la mette sull’attenti e mi chiede scusa anche se non le ho detto di Prodi.

Ora usciamo decisamente dall’iper e appena sei fuori all’aria aperta con uno dei primi bei soli di stagione che ti fanno stare bene anche se sono già le 18:30, ti passa davanti una persona e puntualmente accende una sigaretta, ma dico lo fanno apposta di lasciare in scia quelli che non fumano, qui veramente il mondo sembra di quelli che si fanno i comodi loro senza curarsi degli altri, allora lo ripasso e rallento quel che basta per fargli capire che il fumo da fastidio e non importa essere all’aperto per essere liberi da ogni obbligo se mi costringi a respirare il tuo veleno.

All’edicola voglio entrare e debbo aggirare un paio di persone che parlano ma una di esse mi obbliga a passargli davanti, lascio fare non senza far notare la mia contrarietà, intuisce che debbo entrare e m’invita, capisco che è lui l’edicolante, di solito chi c’era prima era sempre dentro, questo però ha il vizio del fumo e arrivando l’ho costretto a gettarla, c’era una pedana spessa e quasi inciampo, vedo che è fuori posto e mentre sposto indietro il piede per sistemarla entra l’edicolante che a sua vola inciampa un po’ urtando contro il tacco della scarpa con cui stavo manovrando, ancora non capisco come ha fatto, doveva andare verso la mia sinistra passandomi alle spalle ed io stavo usando il piede destro, ci siamo guardati in modo strano. Prima di ritornare fuori a parlare con il suo amico, ha atteso che me ne vada io.

Non è finita, uscendo dal parcheggio in auto ci sono le corsie a senso unico e appena mi muovo un beota sta arrivando contromano e debbo spostarmi ma lo faccio solo dopo avergli lampeggiato e fatto rallentare, manco si gira per chiedere scusa, lì la Polizia Urbana non c’è ed è giusto farsi le regole per conto proprio, poi rischi d’applicarla la prima occasione scordando che non sei in un parcheggio privato allora sono guai. Una volta entrando con il senso di marcia giusto, incontro uno che stava uscendo contromano e mi ha bloccato di traverso sulla corsia contromano di una strada interna da percorrere per forza per parcheggiare, ma da lì non mi sono mosso, per due ragioni, la prima perché avevo ragione io, secondo perché mi stava procurando una situazione di pericolo e doveva collaborare affinché ne esca al più presto, quando infine riesco a passare perché si è fatto indietro lui manco ha il coraggio di voltarsi per chiedere scusa.

Ecco ora ci manca solo di bucare una gomma, tanto, quest’anno nei primi tre mesi è già capitato un paio volte, oramai riconosco i sintomi e forse salvo la gomma prima di distruggere la spalla.

Venerdì 2 Marzo 2007

Messaggio provvisorio

Il tempo è bello

la primavera bussa

penserai alla spiaggia

Fregene la prima candidata

la sabbia scorre tra le mani

scaldarsi al sole

respirare forte il sapore di mare

ascoltare le onde

le voci della gente

chiacchierare con un'amica

gustare del pesce

tornare a casa soddisfatti

pensare alla prossima volta

tutto scorre come sabbia tra le mani

scrivici un messaggio

a qualcuno si avvererà.

Venerdì 28 Luglio 2006

Flash-back invernali

neve/freddo Sono in un posto, e improvvisamente mi ricordo d’averlo fotografato durante l'ultima nevicata, ... di questi giorni con il caldo a +36°C penso capiti a molti desiderare qualcosa di fresco. Per quanto sia di poco sollievo pensare a ciò, è sempre meglio di quello che ha fatto una giovane mamma che disperata dal caldo è entrata in una cella frigo, fin qui nulla di male, il problema è che vi è morta assiderata.