Il noto scandalo del calcio ha reso evidente degli aspetti tutt’altro che banali. Ad esempio se la Caf avesse dato il suo giudizio definitivo prima dei mondiali, avremmo avuto in nazionale gli stessi giocatori? Per effettuare delle intercettazioni telefoniche occorre un permesso da parte dell’Autorità Giudiziaria, perché a giudicare gli indagati ci pensa la giustizia sportiva? E ancora. La testata di Zidane a Materazzi in un momento in cui non stavano contendendosi il pallone, quindi evince dal gioco, è stata punita nell’immediato con l’espulsione dal campo di gioco del colpevole, ma come sopra mi chiedo il perché se trasferiamo fuori dal campo questa situazione, può scattare una denuncia che lo può portare in carcere, perché tutta questa differenza? E chi spiega ai tifosi che fuori dagli stadi anche se la verve “tifonica” non si è spenta ci sono altre regole da rispettare, già, non c’è nessun arbitro che li espelle, … ma ogni tanto capita il contrario, immancabilmente. Insomma, non è un bell’esempio per i giovani.

Perché un giudice sportivo non si limita ad amministrare le regole del gioco e del resto (se è il caso), se ne occupa la giustizia ordinaria?

Fare sport a livello professionale significa avere oltre che denaro qualche diritto in più non scritto?