BLOG di Luciano Testi

Sabato 5 Agosto 2006

Cosa nascondi con il file robots.txt? Fatti miei!

Proprio oggi sto ritoccando alcune cose su questo blog molto semplice e facile da installare. Ho sistemato la sezione head aggiungendo qualche voce, una di queste stabilisce che cosa devono o non devono indicizzare i motori di ricerca e si fa con un file chiamato robots.txt, ma non l’ho messo (per adesso) perché ho scoperto un anno fa che in un sito di un’università tedesca, hanno messo in internet una lista completa delle directory che i webmaster di numerosi siti hanno deciso di non fare indicizzare e quindi di non apparire nelle ricerche di google.

Il file robots.txt se ben compilato, permette un’ottimizzazione dell’indicizzazione escludendo tutte le cartelle di supporto i cui contenuti non permettono all’utente di navigare correttamente nel sito riducendo il traffico sia sul tuo server e per il motore (spider), oltre tutto si ottiene il vantaggio di non dare in pasto agli spammer (che stanno diventando sempre di più una piaga), tramite i motori di ricerca, i link per accedere direttamente ai moduli.

Invece no, quel sito tedesco, in barba alla netiquette, spiffera qualunque cosa tu abbia voluto per varie ragioni celare, ma che non puoi omettere. Rimasi allibito che un sito universitario, preposto a creare figure professionali permetta d’abusare della disponibilità di una presenza sul web per listare che cosa si decide di non far vedere ai motori di ricerca, come oggetto di studio. Nessuno mi leva l’idea che quest’azione sia stata compiuta, più che per studio, con la volontà di dissacrare ciò che custodisci dentro un cassetto.

È un po’ come se uno venisse ad aprire la mia 24ore perché non riesce a vedere cosa c’è dentro! Ma che si faccia i c…i suoi!

P.S.: Ho perso più di un’ora per cercare quel sito universitario, ma senza trovarlo. Mi dovete credere sulla parola.

Emergenza batteria auto

Il mese scorso mentre stavo andando verso Cannes, mi fermo in un’area di servizio e cerco un posto da parcheggiare, ma una signora, mi invita ad accostare alla sua macchina, e con l’indice indica quella là dietro cui c’è l’auto della Polizia, perché hanno bisogno d’avviare la macchina con l’aiuto di un’altra batteria tramite i cavi. OK.. La presenza della Polizia mi dà la sicurezza che non si tratta dell’ennesimo tentativo d’aggancio a scopo truffaldino. La loro auto è un fuoristrada, a fianco c’è posto per parcheggiare, apro il cofano e lì davanti c’è la batteria, proprio dal lato giusto per usare i cavi. Mi sembrava strano che quest’operazione non l’abbia già potuta fare usando l’auto della Polizia. Io sono stanco e poco propenso alla chiacchiera. Collegano i cavi e il loro veicolo si mette in moto senza difficoltà. Al termine la signora dice che io sono il terzo veicolo con il quale tentano la stessa operazione, rimango un po’ stupito, ma prosegue spiegando che addirittura su una macchina non sono riusciti ad individuare dove si trovava la batteria, e ci voleva proprio una FIAT, la tanto bistrattata FIAT, per consentire ad un altro veicolo la messa in moto usando i cavi. Mi sono sentito orgoglioso d’avere una FIAT. Poi mi ha levato la curiosità dicendomi che non hanno potuto usare la batteria dell’auto della Polizia perché era collocata sotto ad attrezzature di servizio varie. La signora ringrazia, ed io mi esibisco con una delle mie uscite poco felici:

io: “Di solito quando in un’area di servizio ti fermano è per altri scopi
non l’avessi mai detto, la Signora risponde un po’ risentita
Sig.ra “Non mi sembra d'avere l’aspetto di una zingara!
in tutta fretta rispondo
io: “No signora … era una battuta. Buon viaggio

e me ne vado a mangiare qualcosa pensando a come cavolo si può mettere la batteria in posti così scomodi da renderla inaccessibile. Gli utenti di quelle auto che hanno dovuto rinunciare ad aiutare la signora, ricompreranno un veicolo della stessa marca che avevano? Penso di no, perché un giorno se ne avessero bisogno hanno già visto un’anteprima di come andrà a finire.