Sbarco in diretta tv
I nostri sono attesi con simpatia e velate minacce. A Qana in una famiglia hezbollah vittima della strage.
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QANA, TERRA evangelica diventata nei tempi correnti caposaldo della milizia radicale sciita, sarà inclusa nella zona di operazioni affidata agli italiani dell’operazione “Leonte”. Mohammed è un abile miscelatore di promesse e di velate minacce: “I vostri soldati sono i benvenuti, se non si schierano con gli israeliani. In caso contrario saranno trattati come merita una forza occupante”. Può essere più chiaro? “Gli hezbollah mi hanno detto che l’Italia è diversa. Il ministro degli esteri Massimo D’Alema ha visitato Beirut sud e questa passeggiata a Israele non è piaciuta affatto. Nell’ 82 gli italiani si tenevano alla larga dagli altri paesi, non hanno partecipato ad azioni militari contro il Libano, a differenza dei francesi, degli americani e degli inglesi. Sapete benissimo che cosa è successo…”.
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Per leggere tutto l'art. http://qn.quotidiano.net/art/2006/09/02/5433313

Fino a pochi istanti prima questa terra era teatro di guerra, terroristi (loro li chiamano miliziani ma sono senza divisa), utilizzavano qualunque sede per lanciare dei missili portatili contro gli israeliani, come risposta ottenevano la distruzione delle supposte sedi di lancio e stoccaggio di questi missili. È fuor di dubbio che a questi miliziani non importa proteggere la loro gente, sanno che Israele non si fermerà di fronte a nulla per proteggere la sua integrità territoriale, non c’è più Ariel Sharon ma la macchina militare è immutata e decisionista, oggi lo sappiamo, e non c’è nulla di meglio che controbattere colpendo la località di provenienza dell’ordigno (cosa dovevano fare, sorteggiare una località a 30 km di distanza?), tanto più se da lì ne partono più di uno. Non credo ci fosse un miliziano per ogni edificio, ma probabilmente hanno usato con la forza numerosi edifici civili (entrando in casa d’altri con le armi chi si sarebbe opposto?), continuando imperterriti per 34 giorni. Pure il governo libanese è corresponsabile di questo disastro, 11.000 missili non possono passare sul territorio libanese e giungere in mano ai miliziani senza che nessuno sappia nulla. Oppure il governo libanese pur non essendo formalmente in guerra con Israele si è levato la soddisfazione d’avergli dato qualche bastonata tramite i miliziani? E a quale costo di vite umane? Tanti civili in mano a persone senza scrupoli e ora guardano alle bombe illegali. Il Libano promette che penserà ai miliziani, ma perché non si è mosso prima? Lo farà davvero? E i ns soldati (pardon i caschi blu), quando parlano con gli hezbollah, hanno di fronte veri hezbollah-vittime o sono miliziani, quelli senza scrupoli che approfittano della tregua e degli aiuti per riorganizzarsi?

Consiglio la lettura di questi due articoli:
Italiani nell'area dei bunker degli Hezbollah su www.corriere.it
Le lacune dell'informazione italiana sulla situazione in Libano su www.aljazira.it
Dopo averli letti spiegatemi come mai siamo corsi in prima linea davanti a tutti senza preoccuparci delle regole d'ingaggio.