Vi stanno inciaspicando numerosi parlamenti e governi. Il sunto della risoluzione in inglese la trovate qui e il pdf completo è scaricabile qui.

Il contenuto pur essendo molto chiaro nell’obiettivo da ottenere non fornisce indicazioni di limiti per l’applicabilità. Non credo ci sia possibile attuare la 1701 senza farci dei nemici, non credo che l’esercito regolare del Libano la attui al posto d’altri, eccetto pochi e rari episodi giusto per mostrarsi attivi, un po’ come faremo noi e penso solo se riceviamo soffiate sui depositi d’armi, tanto vale farsi dare la lista dall’esercito israeliano, visto che raramente sbagliavano a colpire i depositi e quando sbagliavano era perché i miliziani usavano i civili come scudo. Se avessimo quella lista saremmo capaci di prenderle e distruggerle? Nel frattempo la Siria ha rifiutato la presenza di guardie, anche se disarmate, con carta bianca per il controllo del transito d’armi in prossimità del suo confine. Spero che la gente che si è allontanata dal sud del Libano, vi torni e stanca d’avere i miliziani tra le palle cominci a dire qualcosa e protestare pubblicamente. Solo in questo modo potrà iniziare una svolta nel dopo conflitto e le armi prenderanno un percorso diverso e in quantità limitate. Però occorre un coordinamento politico e non solo logistico tra tutti i paesi partecipanti alla missione per ottenere da quelli coinvolti, l’appoggio necessario non solo per il disarmo ma, e questo è molto più difficile, ottenere una cessazione delle ostilità che permetta alla popolazione locale d’iniziare ad intrecciare rapporti e scambi commerciali.

Il Libano, deve trovare mezzi e strumenti adeguati per evitare il ripetersi d’iniziative locali da parte dei miliziani (che non credo siano tutti originari del sud del Libano).

Berlusconi di F.I. ha detto no a questa missione e spero elenchi le motivazioni punto per punto e non in modo generico, in parlamento e non con i media. Prodi dopo aver saputo di questa decisione, ha detto che tutta l’Italia dovrebbe collaborare per mostrarsi unita alle altre nazioni, ma scorda che nella precedente legislatura il centrodestra si è sorbito dal centrosinistra d’essere dei guerrafondai per analoghe missioni e altro che precisazioni in parlamento, no, dimostrazioni di piazza e bandiere pacifiste ai balconi. Il ritiro delle nostre forze dall’Iraq è un altro modo per mostrare al mondo quanto è unita e compatta l’Italia.