Sta diventando il personaggio delle provocazioni e parla di politica come fosse business senza un'etica. I plurimilionari solitamente raggiungono certi livelli con cattiveria, bruciando le tappe, e senza guardare in faccia a nessuno, spesso denaro immeritato, fine a se stesso, frutto di furberie, prodotto su basi instabili, denaro per fare altro denaro, ecco molti paragonano tutto questo ad un furto cui sta bene una bella tassazione. Ma durante la trasmissione di Lucia Annunziata, Briatore fa emergere un dissenso preoccupante contro le tasse ai ricchi che afferma sono di fatto criminalizzati, ma non basta questo, da come parla vi è una sorta di soddisfazione, compiacimento della ricchezza esibita per l’ammirazione altrui ed elogio delle proprie furberie. D’altra pasta era fatto l’Avv. Agnelli, che non avrebbe mai e poi mai protestato per le tasse e neanche esibito la sua ricchezza come frutto di furberie pretendendo d’essere vergognosamente apprezzato. Capisco che protestino le persone che guadagnando poco con i soldi delle tasse comprerebbero qualcosa d’utile per la famiglia, ma chi ne ha tanti che non sa come spenderli è immorale che protesti e si senta criminalizzato. Troppo facile fare il furbo dopo aver trasferito residenza e affari a Londra da anni. Mister Briatore dovrebbe avere la gratitudine di non istigare i ricchi, a non pagare, ma rivelare come secondo lui lo stato dovrebbe utilizzare le sue tasse e quelle dei ricchi. Troppo facile non pagare. Prima sistemiamo i conti dell’Italia, tagliamo i cosiddetti rami secchi e poi caliamo anche le tasse ma quelle di chi guadagna meno e se poi va così bene anche quelle dei ricchi. L’unica differenza tra vivere a Londra o vivere a Milano è la rapidità con cui ti arricchisci a causa della differenza di tassazione, una furbizia non un merito imprenditoriale. Se vuoi cambiare l’Italia vieni a vivere qui. Punto.