BLOG di Luciano Testi

Sabato 21 Ottobre 2006

Pirata della strada? NO! Colpo di sonno.

È successo proprio poco fa.
Stavo percorrendo con la mia utilitaria un rettilineo della S.S.12, c’è pioggia e davanti un fuoristrada che sta poco a poco distanziandosi dall’autotreno che ha davanti, nessuno mi viene incontro, si va a 60 Km/h allora decido di sorpassarlo, metto la freccia ed inizio la manovra, le ruote di sinistra del fuoristrada erano già sulla riga al centro della strada e di mano in mano che lo sorpassavo si muoveva sempre più rapidamente a sinistra fino a costringermi a spostarmi a mia volta per evitare d’essere investito, freno e metto subito la mano destra fissa sul clacson, il fuoristrada riprende la corsia di destra e mi affretto a sorpassarlo riaccelerando, ma il disgraziato accelera anche lui, di nuovo il clacson fisso per un minuto e rinuncio a sorpassarlo, troppo vicini ad una curva e troppo deficiente l’autista del fuoristrada. Dopo 5 km le nostre strade si sarebbero separate, ma lo seguo, fino a quando non si è fermato in un parcheggio di un supermercato 10 Km più avanti, avendo visto che l’ho seguito all’interno del parcheggio fa un giro vizioso, poi raggiunge il retro del supermercato, ho qualche dubbio sulla convenienza a seguirlo e decido per istinto d’aspettare 15 o 20 secondi, raggiungo il retro e vedo il fuoristrada parcheggiato e da cui scende una persona sui 30, anche lui deve aver aspettato 10 o 15 secondi prima di scendere, apro il finestrino di destra, mi ci accosto e gli chiedo se si è reso conto di quello che ha fatto sulla S.S.12 poco prima, mi risponde un po’ intimorito che gli era venuto un colpo di sonno e si scusa, guardandogli la faccia e ricordando tutte le manovre fatte mi rendo conto che poteva anche essere vero e non riesco a scaricare la rabbia per lo scampato pericolo, gli spiego che abbiamo rischiato di andare nel fosso entrambi facendomi venire un grosso spavento e di stare più attento, continua a piovere, risponde di sì scusandosi di nuovo, poi me ne vado. Riflettendo su quello che era successo mi sono reso conto che il suono del mio clacson lo ha svegliato, salvandolo da un incidente.

Al prossimo colpo di sonno ci sarà qualcuno che suona il clacson o sentirà prima le sirene?

Esistono sofisticati sistemi di sicurezza contro i colpi di sonno o infarto, sulla rete ho trovato quello che sembra lo stato dell'arte in questo sito giapponese.

Driver Assistance System
Face recognition:
Individual identification and seat position setting.

Blinking detection
:
Presuming sleepiness and stimulating with cold wind.

Electrocardiograph
:
Sampling,display and transmitting of electrocardiograph.

Le IENE - No Droga! Allora tiè!

Mi chiedo, ma che cosa abbiamo fatto noi italiani per meritarci un parlamento così sgangherato? "Le IENE" di ITALIA1 rete Mediaset hanno fatto un'indagine per scoprire se i parlamentari fanno uso di droga, avvicinati 50 parlamentari e con la scusa delle riprese detergevano con un batuffolo di cotone la fronte in seguito utilizzato per effettuare delle analisi comprovanti l'uso di stupefacenti e a totale insaputa dei soggetti. Non si sa per quale ragione prima della messa in onda del servizio, un coro di proteste lo ha impedito anche se, così dicono LE IENE, non avrebbero saputo dire chi fa uso di droghe perché non hanno tracciato i campioni. Il motivo della proibizione è la violazione della privacy, però è incredibile che in un paese dove dall’inizio dell’anno c’è il divieto di fumare nei locali pubblici, che dei parlamentari facciano anche uso di droghe (che di certo non le comprano dal Tabaccaio…!). LE IENE non si sono lasciate demoralizzare, e hanno trovato il modo di vendicarsi della proibizione imposta dall’alto ponendo ad alcuni parlamentari dei semplici quesiti di cultura generale. Questa volta con Nome e Cognome, appartenenza politica e faccia in chiaro nel video, e la vendetta arrivò.

Il risultato evidenzia che prima di mettere piede in parlamento sarebbe meglio fare ai candidati un esame di cultura generale, per evitare che vadano a scaldare poltrone e si approprino del denaro pubblico a sbafo.