Ho aspettato prima di scrivere qualcosa sulla modella brasiliana Carolina Reston (nella foto), perché dopo aver visto il video che ho riproposto qui sotto, avevo bisogno di un po’ di tempo per assorbire il disagio che ti lasciano quelle immagini di magrezza innaturale, voluta fino a giungere a un punto di non ritorno, come una persona appesa su un baratro da troppo tempo. Un’anoressica impiega anni prima di giungere al punto di non ritorno, ha tanto tempo per riflettere, ma con davanti gli occhi dei falsi obiettivi non si ascoltano le esigenze del tuo corpo e nemmeno i consigli delle persone che ti vogliono bene, anzi, per alcuni riuscire in un’impresa è così importante da educare il corpo e la mente allo scopo, a questo si sentono spinte alcune modelle, forse molte (comunque troppe), le quali possono sfilare solo se sono sotto i 50 kg di peso per un’altezza richiesta sopra i 172 cm. Richieste immorali degli stilisti, che chiedono solo un corpo con il massimo della vestibilità in grado di passeggiare in un certo modo su una passerella.

Ambizione, denaro e successo voluto da entrambe le parti, dimenticando che il rapporto tra stilista e modella è una specie di schiavismo in chiave moderna, dove l’una per accondiscendere alle esigenze dell’altro si sottopone volontariamente a privazioni di cibo fino a giungere ai limiti della sua sopravvivenza, in questo non c’è nulla di diverso dallo schiavo obbligato a lavorare duramente per un tozzo di pane fino a quando non ce la fa più.

Una magrezza aliena, che inorridisce e fa pensare a malattie sconosciute, ti chiedi persino da dove traggano la forza per muoversi quasi normalmente, ti fanno pensare ai fenicotteri con quelle gambette così lunghe da apparire fragilissime, ma la sensazione di vedere della pelle che riveste uno scheletro non ti abbandona, poi le vedi sfilare e pensi che con il valore di uno qualunque degli abiti che indossano, in Africa dei bambini potrebbero crescere almeno decine di kg e vivere normalmente, allora ti chiedi perché, perché stando così bene dobbiamo stare così male?