È di questi giorni un’altra di quelle notizie che sanno tanto di faccende all’italiana. Inizia con un aereo di linea il DC9I-Tigi dell’Itavia che vola a lungo nel bel mezzo di uno scenario che di pacifico aveva ben poco, aerei non identificati di tipo militare giocavano alla guerra ma colpendosi con missili veri. Il nemico, se c’era ha adottato delle contromisure elettroniche e il missile ha colpito l’aereo di linea o forse lo ha usato come scudo, subito dopo senza altre presenze a disturbare l’azione, il nemico viene colpito, batte la ritirata ma l’aereo precipita nella Sila in Calabria dove sarà ritrovato dopo svariati giorni. Sull’aereo civile c’erano 81 passeggeri, tutti deceduti, i familiari non hanno mai ricevuto nessun risarcimento, è svanita l’ultima possibilità dopo che il reato di depistaggio è stato derubricato, è un reato solo se commesso con azione violenta. Negli anni a seguire chi doveva essere ascoltato perché sapeva qualcosa o è morto suicida oppure ha avuto un brutto incidente. Al processo è stato portato qualcuno solo per il risarcimento, ma i colpevoli non si sa chi siano.

Però non è ancora arrivato il 28-06-2010, quando, dopo 30 anni negli USA possono rendere pubblici gli atti e i segreti celati e custoditi nell’Archivio Nazionale di Sicurezza. Bene, quando sapremo la verità da tutti immaginata, vedi anche la mia opinione nella ricostruzione fatta all’inizio, cosa facciamo?
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