Qualche dettaglio in più è emerso dalla rete, sembra incredibile ma Cisco sapeva di non avere più il diritto d’usare il marchio iPhone ed ha avuto, grazie ai guadagni in borsa +5% in un giorno, più di quello che le spettava. Quando negli USA si deposita un marchio per un prodotto, hai tempo 6 anni per usarlo, dopo puoi recuperare la situazione se entro sei mesi pagando una penalità, presenti il prodotto a cui è abbinato il marchio. Cisco lo ha fatto pochi giorni prima inviando una foto digitale della confezione di una loro preesistente linea di prodotti applicando un’etichetta adesiva con scritto iPhone, ovviamente coprendo il nome sottostante (presumo). Dalle foto rese pubbliche sul web è evidente l’artificio che lascia intuire la finzione. Qualche mese dopo (autunno 2006) Cisco inizia a distribuire una linea di prodotti VoIP con il nome iPhone, probabilmente perché si sono resi conto che la Apple era prossima al lancio di un prodotto che la logica vorrebbe si chiamasse proprio iPhone e tenta l’ultima carta, anzi, l'ultima è crederci fino in fondo e querelano la Apple all'indomani della presentazione dell'iPhone, perciò a fronte della flebile (aggettivo doveroso) possibilità da parte di Cisco di conservare il diritto all'utilizzo del marchio iPhone, tutta la bagarre che ne è nata è pubblicità, e il detto “purché se ne parli” è sempre valido. Staremo a vedere qual'è la prossima mossa, di sicuro ognuno dei due contendenti, tra una carta bollata e l'altra, non mancherà d'informare la stampa di ogni piccolo successo ottenuto per dimostrare che avevano ragione, e noi leggiamo con piacere.