Segnali forti si vedono negli ipermercati, gente nuova, stranieri, mi si permetta l’accostamento, a Grandemilia una coop rossa rappresenta l’ottimizzazione commerciale di feste cristiane. È strano come in una terra molto rossa si sia così solerti a fare propria ogni festa dimenticando facilmente il perché, al massimo si ricordano le cronache vangeliche legate a questo periodo. Però tutti noi abbiamo diritto a festeggiare, è bello vedere tanta gente che si ritrova e fa acquisti pensando ad un regalo per qualcuno, di solito in questi affollamenti extra, si vedono anche comportamenti inusuali, ma vediamo un passaggio durato meno di un’ora in un centro commerciale, premetto che l’ovetto lo prenderò una di queste sere.
Arrivando in auto a poche centinaia di metri in una stradina tortuosa dove non si sorpassa nemmeno senza traffico, una macchina lo fa, mi supera e rientra pochi metri prima di scontrarsi con chi proveniva dalla direzione opposta che a sua volta non ha rallentato nemmeno un po’, oggi sono tutti pazzi, possibile che per andare a Grandemilia si debba correre così tanti rischi a pochi mt? Alla rotonda il pirata prosegue per Reggio Emilia, probabile che per lui sia solo una scocciatura, il traffico, ma forse nemmeno casa sua stava andando a fuoco. I parcheggi sono molto pieni, vedo un tipo da lontano che sembra brandire un grande mazzo di fiori, dopo un istante mi accorgo che è un grande uovo di Pasqua.
Si capisce che c’è molta gente che viene da lontano per ricongiungersi con i familiari e amici, di passaggio senti frasi come “Mi ha telefonato da Dubai …”, una signora che ovviamente conosce poco il locale va in bagno e quando esce non trova l’amica, si vedeva il suo smarrimento immagino abbia fatto un viaggio lungo e ora inaspettatamente la perde, era uscita 5 mt più in là per fumarsi una sigaretta e la ritrova tornando indietro.
Quando si dice che un ipermercato è come un piccolo paese è proprio vero, nel punto d’ascolto c’era un bambino di età apparente 6 anni che per nulla preoccupato cercava di fornire al meglio le sue generalità, aveva perso i genitori o lui era troppo monello e si era perso, un’impiegata gentile dai capelli rossi vede che ha un labbro sporco di cioccolata e gli da un fazzolettino di carta per pulirsi, forse l’aveva carpita e per garantirsi di poterla mangiare si è allontanato e non li ha più ritrovati. Guardandolo dava l’impressione che stesse partecipando ad un gioco nuovo, con regole nuove da conoscere, e limiti del suo campo d’azione facendo le domande più assurde, aveva premuto il pulsante start della fotocopiatrice e non era uscito nulla, perché? Domanda interessante. Poi la ragazza lo accomoda su una sedia davanti ad un PC e trova il tempo di chiedermi che cosa volevo, d’altronde non avevo frenesia d’essere servito, m’interessava vedere come sarebbe andata a finire con il bambino, e dovendo usare la sua postazione di lavoro approfitta per coinvolgerlo e tenerlo occupato, più che altro per controllarlo meglio, per un istante ho pensato che se da un giorno all’altro cambia mamma e papà per lui potrebbe pure essere divertente. Un signore dipendente dell’iper, gli è venuto voglia di chiedere se sapeva scrivere il suo cognome (ce né voluto), nonostante prima l’avesse ripetuto più volte non si capiva cosa diceva, lui risponde di sì, gli allunga una di quelle penne legate ad una base con un elastico perché non sia asportata, impugna la penna ma è disorientato, non arriva alla carta, mentre dietro di lui si sente un vocio, il bimbo si volta e in un baleno esce dal punto d’ascolto, è arrivato il papà prima ancora che sia stato emesso l’annuncio tramite gli altoparlanti. Una signora forse una pensionata, poco prima aveva chiesto se era possibile fare un annuncio tramite i soli altoparlanti esterni all’iper. Si sente anche l’annuncio per trovare i genitori del bimbo (il suo nome è Giovanni), mentre l’impiegata fa la fotocopia di un documento d’identità del papà come formalità. Ricordo che lo scorso anno in un iper della Lombardia tentarono di rapire (credo sia corretto rubare), un bimbo di pochi anni, ed è stato ritrovato con abiti completamente diversi pochi minuti dopo perché i genitori hanno coinvolto rapidamente il servizio di sicurezza. Ho osservato per bene il papà di Giovanni e anche per lui tutto sembrava normalissimo. È vero che se a Grandemilia ci si perde di vista, alla fine ci si ritrova sempre ma vedendo prima il bimbo e poi il papà comportarsi come fosse una cosa normalissima, mi fa pensare. Questi si sono ritrovati senza farsi regali.
Poco più in là alcuni tavoli appositamente allestiti servivano per creare confezioni regalo con gli acquisti appena fatti, le ragazze che fanno questo servizio sono molto brave, hanno tutto pronto, costa poco e lo fanno sul momento, altro che scegliere, carta, legacci colorati, fiocchetto, bigliettino, di solito in confezioni per 10 volte, fai un regalo, quando capita di nuovo non trovi più nulla e hai perso 5 volte il tempo necessario.
Regali, regali per gente vicina e lontana, gente che si ritrova.

p.s. Le uova nella foto, sono della Majani.