DoubleClick rappresenta una delle prime società che permetteva ai webmaster con siti ad alto traffico, di guadagnare esponendo banner pubblicitario, il guadagno era di un importo predeterminato per ogni transazione che si concludeva a seguito di un clic di un visitatore su di esso. Era possibile scegliere quale categoria di prodotti era meglio collocare nelle proprie pagine e il gioco era fatto.

Dopo l’arrivo di AdSense (altra forma di guadagno per i webmaster) di Google che sceglie automaticamente il tipo di link in base al contesto della pagina, i risultati sono diventati più soddisfacenti per tutti perché le aziende raggiungono gli utenti più facilmente, i webmaster vedono concretizzarsi qualcosa, Google ottimizza meglio le sue risorse, e lo sponsor ottiene migliori risultati se paragonate ad altre esperienze.

Nonostante le notevoli differenze sul principio di funzionamento di queste due forme di pubblicità, che vede in vantaggio AdSense, di recente Google ha acquisito DoubleClick per 3,1 Mld di dollari, per la serie chi si ferma è perduto la Microsoft entra in gioco con un’offerta molto più allettante di denaro, ma perdono l’affare, il CDA di DoubleClick va verso Mountain perché dice che è più “cool” di Redmond dove la Microsoft di recente sta stagnando. Microsoft ha chiesto all’antitrust d’indagare che non ci sia qualcos’altro sotto. Chiunque valga quella cifra, avrà avuto una visione del futuro che propone l’acquirente e in casa Google deve essere tale da lasciarci gli occhi, sull’altra sponda alla distanza forse c’è un vicolo è cieco, com’è capitato ad altre società acquisite da Microsoft. Intanto fanno indagare, che male non fa. La Microsoft non sa perdere e se può bloccare un avversario per mesi con una mossa che non costa nulla lo fa subito. Perché tanto allarmismo? Google a seguito di quest’accordo, avrebbe l’80% del mercato. Ma la Microsoft non ha oltre il 90% del mercato con il suo SO? E non contenta continua il suo percorso disseminato d’ostacoli e difficoltà per chi deve interfacciarsi con il suo SO. Finora Google non ha impedito a nessuna realtà esistente d’usufruire dei suoi servizi in modo lecito ed ha sempre saputo valorizzare i prodotti delle aziende acquisite. Insomma, non credo d’essere il solo a vedere le cose così, ma gli unici a non volerlo capire sono a Redmond.