Nel mondo IT nulla va all’indietro, anzi, una famosa legge prevede che la velocità dei computer raddoppi ogni 18 mesi. Allora cosa torna alle origini? Vi torna il modo in cui si gestiscono i dati. Mi spiego meglio. Prima dell’era del PC, aperta da Apple nel 1978, vi erano solo i grossi mainframe aziendali cui era dedicato un locale apposito, climatizzato e con l’aria filtrata per preservare le memorie su dischi magnetici rigidi intercambiabili che avevano dimensioni paragonabili a padelle per fare una frittata per 10 persone. Il mainframe era l’unica unità munita di software che raccoglieva dati dalle tastiere dei terminali e restituiva le elaborazioni su schermo. In locale non si eseguiva nessuna elaborazione.

Poi arrivò un oggetto, il PC, con capacità elaborative, munito di un SO seppure ancora in forma grezza, con una memoria di massa su floppy-disk da 5”1/4, uno schermo ai fosfori e una tastiera ad un costo ridicolo rispetto il vecchio mainframe, aveva il vantaggio di poter eseguire con una certa elasticità delle elaborazioni in locale e potenziare la produttività individuale. Questo percorso ha portato in 30 anni il mondo IT a risultati estremi che hanno visto ben presto morire i mainframe per lasciare spazio ai PC o serie di PC aggregati, diversamente chiamati cluster, ma le periferiche ad esso collegate hanno comunque una potenza di calcolo fino a ieri impensabile sia essa una stampante o un PC.

Dieci anni fa una piccola start-up americana forte di un eccezionale algoritmo, ha creato un motore di ricerca intorno al quale ha costruito un sistema che consente oggi all’utente che vi si collega d’usufruire gratuitamente dei programmi più comuni per l’automazione d’ufficio, tutti realizzati con i proventi della pubblicità. Questa società è Google. Il futuro promette a chi non vuole spendere nulla in programmi d’acquistarsi un qualunque device in grado di connettersi a internet e munito di modalità d’input e visualizzazione più o meno evolute secondo che sia mobile o fisso e iniziare a consultare i suoi dati o a produrne altri (e sì, viviamo per produrre file). Rientrato a casa gli stessi dati sono consultabili dal computer fisso.

Oggi dopo tanti anni si è tornati alla centralità dei dati su larga scala, esattamente come quando esistevano solo i mainframe (anche se gestivano reti locali con protocolli diversi), con notevoli vantaggi economici per l’utente il quale potrebbe risparmiare, oltre che su certe caratteristiche del computer, anche sul SO usando Linux o il nuovissimo www.YouOS.com sistema operativo via web gratuito, sviluppato da ricercatori del MIT.

I detrattori di Google, paventano problemi di privacy, Google sa troppe cose di te, dimenticando che la banalissima email per giungere a destinazione è costretta da sempre a passare su computer che non sono gestiti dal mittente o dal destinatario e l’apertura di un account per usufruire di taluni servizi gratuiti funziona con le medesime modalità ed obblighi per ognuna delle parti. Vorrei inoltre citare Google come l’unica società americana che ha rifiutato di fornire dati sulle ricerche effettuate su internet, al presidente Bush a seguito dell’attentato dell’11 settembre, direi che questo è un bel biglietto da visita.