BLOG di Luciano Testi

Sabato 14 Aprile 2007

Colpa del Reality o Conduttore?

Dilaga in questi giorni, la discussione su programmi e conduttori TV con un riferimento forte ai reality e quanta influenza hanno avuto sul resto del panorama televisivo. La scintilla è stata accesa da Petruccioli presidente Rai, parlando come un politico in cerca di consensi ma di fatto facendo la banderuola come ho già ribadito, ha pronunciato che in Rai non si faranno più reality-show. Purtroppo la Rai ha smesso d'essere una rete d'indiscussa qualità quando ha cominciato a fare televisione in concorrenza a Mediaset, ma pare l'unico modo per tenere in piedi il baraccone. La TV d'oggi non è paragonabile a quella Rai start-up di ieri piena di sperimentazioni, ma a molti per questo motivo piace "ciurlare nel manico" (vi ricorda qualcosa?). Giustificare la mancanza di contenuti sbandierando i dati dell’Auditel, non libera dall'impegno morale di creare dei format meno diseducativi. Un gioco dove vincono le qualità negative dei concorrenti è di per sé più bestemmia della bestemmia stessa. Occorre smetterla di strapagare dei “conduttori” che sono solo dei bravi presentatori, convinti che il successo del programma dipende da loro, che una qualunque esposizione in TV basti per ottenere un seguito incredibile, arrivando a credere che la televisione giri intorno a loro fino a quando non infiammano le polemiche, ma servono solo a portare a galla ancora di più limiti e difficoltà più gravi e malcelate, sconfinando in prese di posizione a favore di un concorrente anche se ha torto, solo per simpatia o per appartenenza alla stessa agenzia. Una conduttrice con la tessera da giornalista, non può esporsi in questo modo e poi chiedere allo spettatore di tele votare a pagamento.

Il programma “Colpo di Genio” è sprecato condotto da Simona Ventura e un Marco Tozzi è sprecato lui se messo a condurre L’Isola dei Famosi (quella di Simona), ma non si potrebbe mai dire, forse il cast dei concorrenti sarebbe scelto finalmente con un criterio meno di parte e senza svampite che manco riescono ad arrangiarsi a casa se non hanno la colf a tempo pieno e forse, pur rimanendo un reality-show, ci sarebbero altre novità interessanti, la cultura farebbe spettacolo, non sarebbe usata come in Colpo di Genio dove i concorrenti sono schiacciati da una Simona che fa l’annoiata e finta interessata durante la loro presentazione. Cominciamo a scegliere il conduttore giusto o credibile per ogni programma televisivo. Speravo che Simona V. riuscisse a mettere da parte i modi sguaiati e le scorrettezze messe in luce nella sua ultima conduzione dell’isola e avesse imparato qualcosa dalle critiche ricevute, mi sbagliavo, troppo successo e denaro danno una sensazione d’onnipotenza fastidiosa a vedersi in TV. Certo siamo tutti lì a guardare se si caccia in altri guai. Facciamo un’Isola dei Famosi con regole nuove, un conduttore nuovo e sostituiamo quello di Colpo di Genio, cominciamo a far girare e cose secondo una certa logica e dare buoni esempi. E poi che ci frega se nascono o no altri reality o non ne rifanno più alcuni, se su Mediaset o in Rai sbagliano un reality diverso da GF o IDF che importa, non significa che devono sparire tutti.

Giovedì 12 Aprile 2007

Autorità

Era tempo che non assistevo ad atteggiamenti autoritativi. Ero fermo in un’area di servizio autostradale tra Voghera e Piacenza, non vi dico il caos che ho trovato, sembrava pieno di turisti e/o microcomitive vaganti per il belpaese. Feci anche fatica a trovare un posto a sedere per consumare un pasto leggero prima di riprendere il viaggio. Avevo trovato subito ma la vicinanza del televisore ad un volume alto che competeva con quello prodotto dalle persone, mi ha spinto a cercarne uno alternativo che aveva una lampada a basso consumo energetico a pochi cm dalla testa e con il tavolino spostato in modo tale che uno dei due che si siede se lo trova quasi sopra di se, ovviamente scelgo l’altra sedia, perché trovo fastidiose quelle lampade così basse, d’estate quando mi capita di finire in situazioni analoghe, spengo la luce accesa inutilmente anche di giorno semplicemente svitandola per mezzo giro. Di lì a poco le due persone del tavolino a fianco si alzano e il tavolo finisce sotto l’interesse di due tedesche, madre e figlia (suppongo), la mamma usava i guanti e un ombrello come bastone, tengo a precisare che tutti avevano caldo e che c’era un cielo splendente senza una nube all’orizzonte. Il posto sembrava lo avessero scelto con cura tra i meno peggiori considerando la faccia insoddisfatta che aveva, la mamma aveva modi da aristocratica. Siede sul lato opposto e un tavolino più in là di dove sono io, appoggia l’ombrello sul tavolo, la figlia la borsa e poi va al self-service, intanto la mamma si toglie i guanti, e con un pezzo di carta qualunque (non era un tovagliolo) cerca di usarlo come straccio per la pulizia ma con risultati insoddisfacenti, sento che mi osserva mentre mangio un pezzo di torta buonissima, sopra aveva truciolini di cioccolata e fettine di pere cotte, quando ho finito si alza per sedersi sul lato opposto del tavolo senza mancare di segnalare ad alta voce alla figlia (occupata a riempire il suo vassoio di quanto trova di gradito della cucina italiana), che ha cambiato posto, ha di nuovo il problema della pulizia, allora si rivolge con tono deciso, così deciso da sorprendermi al cameriere dicendogli dapprima una cosa incomprensibile e lui manco si gira, lei replica con una timbrica inconfondibile, era un ordine: “please ...”, lui si gira per osservare e lei simula con la mano la pulizia del tavolino, lui rimane per un istante interdetto, poi deve aver realizzato che se non lo fa subito la signora l’avrebbero sentita per tutto il locale anche se c’era confusione e s’affretta a depositare il vassoio e venire a pulirle il tavolino. Capisco che per il cameriere sia un atto dovuto pulire a richiesta un tavolino, ma ciò che stona di più è il modo usato dalla signora, l’autorità esercitata, come se tutti fossero disponibili solo per lei o si rivolgesse ad un subordinato reticente. Il cameriere esegue con professionalità il suo lavoro e mi sarei aspettato che dicesse almeno un: “Va bene?”, ma ha mantenuto la sua neutralità e mi sono detto che in questi posti devono averne viste di cotte e di crude. Di lì a poco arriva la figlia, mette tutti i piatti direttamente sulla tavola per poi poggiare l’inutile vassoio su una sedia a fianco, ovviamente cercano di riprodurre una situazione classica di pranzo a tavola a loro gradita senza quell’orribile vassoio da mensa popolare. E pensare che appena ho visto la coppia ho intuito che la signora avrebbe avuto da raccontare parecchie cose della sua vita, ora ho la conferma che ne ha, ma che i contenuti forse non mi interessano.

Mercoledì 11 Aprile 2007

Colpo di Genio

Ho voluto vedere se questo passaggio di Simona Ventura da Rai2 a Rai1 ha sortito nei suoi modi di fare quei cambiamenti di qualità tanto decantati da lei stessa alla rete ammiraglia. La prima cosa che ho notato è stato il suo vestito, molto semplice, talmente tanto che le servirebbe il seno sodo di una ventenne per tenerlo su o un passaggio dal chirurgo per compensare con l’abbondanza, non passava un minuto che lo tirava su qualche cm. Un vestito che ha veramente rischiato di fare il botto proprio sulla rete ammiraglia. Il momento più topico è stato quando è entrato il ballerino in tournee internazionale che alla fine ha proposto balli più moderni coinvolgendo Simona, poi non bastava il rock allora ha voluto fare un twist proprio perché solo in quel modo si sarebbe sfilato quel vestito che non si decideva ne a stare su e neppure a cascare. Il ballerino, in arte Teo Teocoli (vedi nella foto dal TGCOM insieme a Simona Ventura), ha fatto un saggio di “Il lago dei cigni” ma sembrava quello degli struzzi (ho levato la ‘n’ per gentilezza, sto parlando della rete ammiraglia psss).

Dell’idea del tappo antinfortunistico per lo champagne, non mi è piaciuta la ripresa macro del solo tappo proprio nel momento in cui saltava, vanificando l’effetto visivo della cordicella che trattiene il tappo evitando che colpisca un occhio infelice. Sarebbe gradita da parte della regia una visione più ampia di quello che capita quando riprendono le invenzioni, senza abusare delle riprese macro. Anni fa alla mia prima partecipazione ad un workshop, fui colpito in mezzo alla fronte da un tappo dopo un rimbalzo ed aveva ancora molta forza, ma la storia che porti fortuna e ti sposi, non era vera, anzi, forse porta sfiga.

C’era l’inventore di mutande o slip antitradimento, si basa su microchip che rilevano il ph e temperatura corporea nell’arco delle 24 ore, recuperato l’indumento è possibile sapere se è appartenuto anche ad un’altra persona o per quanto tempo e volte il soggetto non lo ha indossato determinando possibili sospetti d’infedeltà. Però a parte le pruderie, l’argomentare di Simona che spesso dice non si può siamo su Rai1, e l’atteggiamento in generale che tiene, lascia intuire tutte le maliziosità che le passano per la testa spontaneamente ma s'intuisce anche un certo vuoto quando usa troppi aggettivi parlando d’argomenti interessanti e ci si chiede se non sia finita lì (Rai1) per sbaglio visto che è proprio lei a fare dei distinguo sul tipo di pubblico tra Rai1 e Rai2.

Poi è la volta di un signore di 70 anni che si è costruito un massaggiatore per le gambe, Simona ha mandato in onda senza il suo permesso, il video del provino dove senza pantaloni e in calzamaglia (con delle macchie bianche ma tanto sono sotto e non si vedono), dimostrava il funzionamento dell’attrezzo, e dalla faccia si capiva che era rimasto molto contrariato da questo fuori programma. Simona ha invece sminuito l'atteggiamento del concorrente, fregandosene della sua sensibilità.

La trasmissione è interessante, ad ogni invenzione c’è un aggancio informativo grazie alla collaborazione di uno dei tre componenti della giuria Mario Tozzi, e ogni due concorrenti uno show di Teocoli, alla fine mentre il pubblico vota il vincitore (con telefonata a pagamento), c’è l’ospite famoso. Simona padrona di casa come non mai ma con tutti i suoi vezzi e movenze e modi di parlare, le consiglio d’insistere sull’abito. Non è bello vedere Simona annoiata mentre un concorrente presenta la sua invenzione, oppure vedere una prima introduzione di Mario Tozzi buona, ma in seguito si è comportata come se rubasse spazio alla sua conduzione. Peccato perché una trasmissione come questa si presta per una conduzione con uno spessore culturale maggiore e qualificato. Un programmino con otto concorrenti che si contendono un premio finale di 40.000 Euro, che dura più di due ore e che per farcelo sorbire aggiungono chicche di qua e chicche di là, sembra che noi spettatori siamo tutti dei bambini cui non piace la minestra e allora tra un boccone e l’altro ti distraggono con giochi e sciocchezzuole varie.

Tra gli inventori ha vinto chi ha studiato un WC antiodore grazie a un micro impianto d’aspirazione e filtraggio incorporato che impedisce a qualsiasi odore di invadere il bagno. Insomma un'invenzione che tocca tutti perché tutti cagano (scusate il termine)i, anche se tutti (scusate la ripetizione) preferiscono parlare d'altri argomenti, come gli slip con il microchip.

Messaggio modificato il 12/04/07 ore 23:56

Martedì 10 Aprile 2007

Zune e iPod storie vecchie e nuove

STORIE VECCHIE
In questo spazio ci sta Zune il player nuovissimo della Microsoft, tutti i media se ne sono occupati, purtroppo si sta rivelando un insuccesso, dopo le sensazioni della prima settimana di disponibilità, c’è stata la mancata presa sotto le feste di natale 2006 e a seguire il trend è apparso negativo. Bill Gates nelle interviste s’irrita se gli fanno domande sullo Zune, ma d’altronde ognuno faccia il suo mestiere e le previsioni di vendere un milione di Zune in sei mesi, si prevede falliscono facilmente, allora l’ufficio marketing della Microsoft estrae dal cappello a cilindro un paio d’idee geniali per rilanciare questo gioiellino su cui puntano molto.
La prima idea è quella di proporre un modello di Zune color rosa, infatti, a parte il bianco e nero quello di colore marrone non si sa come lo abbiano scelto, il look dello Zune, peso e ingombri sono lontani dall’iPod.
La seconda idea, che ha dello straordinario, perché se un prodotto non vende, significa che la gente non lo vuole, allora cosa fanno? Lo regalano, sì te lo danno quasi gratis purché si sottoscriva un abbonamento al negozio musicale ZuneMarketPlace che ha un canone mensile di 10$, per uno o più anni. Negli USA il prezzo di Zune da 30 GB è di 219,99$ (su Amazon, in altri negozi è ancora a 249$) un iPod equivalente viene venduto a 249$, facendo un po’ di conti un abbonamento annuale da 120$ è un po’ più della metà del prezzo dello Zune, e ammettendo che il quasi gratis significhi 30$, gli altri 69,99$ sono investimento (o rinuncia al guadagno) per diffondere e allargare la base d’installato ma che non significa legare a vita l’utente allo store Microsoft. In un periodo come questo dove anche iTunes non cresce nelle vendite di brani musicali, obbligare ad un abbonamento garantisce un introito fisso, ma solo per il primo anno, poi con la possibilità d’acquistare brani su iTunes senza DRM che permette il loro ascolto su player diversi da iPod le cose potrebbero cambiare e arricchire ancora di più le casse di Apple. La media parla di 20 brani acquistati su iTune per ogni iPod venduto, quindi, molto di più di 120$ di un abbonamento annuale su ZuneMarketPlace. Dopo questa mossa della Microsoft, bisogna vedere quanti sono quelli che vorranno legarsi al negozio musicale di zio Bill per possedere uno Zune. Suppongo pochi, perché il prezzo non è l’unico fattore decisivo, e nemmeno il colore. Alcuni siti specializzati paragonano questo sistema a quello in uso nella telefonia mobile, a me invece sembra una mossa simile al lancio della X-Box, la vendevano sotto costo puntando ad un rientro economico con la vendita dei giochi che a botte da 20, 30 o 40$ cadauno si fa presto, ma qui dopo che è passato un anno l’utente fa quello che vuole e soprattutto il sistema rientra in una certa logica perché il prezzo dello Zune è di 219,99$ e sicuramente non faranno un modello equivalente allo Shuffle, nei confronti del quale l’abbonamento è molto più caro e nessuno accetterebbe, ma è anche vero che il segmento di mercato dello Zune è molto più ristretto perché è equiparabile alla gamma alta degli iPod che variano da 79$ e 1 Gb a 349$ per 80 Gb.
Da poco la Apple ha annunciato che proporrà dal 1 Maggio 2007 musica della EMI anche senza DRM, Microsoft dopo aver criticato questa presa di posizione perché hanno appena fatto un grande sforzo per inserire il loro DRM nella catena digitale, ora si sono adeguati comprendendo quanto sia limitata la loro fetta di mercato. Da segnalare che tutte queste problematiche sono già sorte ancora prima che il prodotto sia commercializzato al di fuori degli USA.

STORIE NUOVE
Le arie nuove arrivano sempre dalla Apple in quel di Cupertino, dove tutti puntano gli occhi per capire cosa dovranno copiare. Che cosa hanno fatto in Apple di recente oltre che rendere possibile l’acquisto di brani senza DRM da iTunes? Hanno lanciato AppleTV, voi direte ma che c’entra con iPod e Zune? Moltissimo. Moltissimo perché se la Apple come annunciato oggi, non avesse venduto 100 milioni di iPod a pochissime persone verrebbe voglia di mettere davanti la TV di casa uno scatolotto per guardare i video del PC o MAC e/o quelli scaricati da iTunes e godibili anche su iPod. AppleTV è uno strumento per superare i limiti fisici dello schermo di un iPod, potendo mostrare media esistenti sui computer presenti in casa in comunità con la famiglia e senza recarsi davanti al monitor di ognuno dei computer. Ovviamente un sistema di connessione a fili o wireless permette ad AppleTV di essere collegato fino a 5 computer e qualcuno è già riuscito ad installarvi il sistema operativo Apple, Mac OS X 10.4.8 senza problemi, ottenendo un computer a meno di 300$ anche se privo di tastiera e mouse. Esiste intorno all'iPod una community forte e variata e numerosi accordi con molti partner tra i quali case automobilistiche, la Nike, linee aeree, che lo fanno diventare uno status simbol, oggi non si dice quasi più "Hai un lettore di MP3?" ma "Hai un iPod?". Un'ultima chicca, recentemente un iPod regalato ai militari in Iraq ha salvato ad uno di loro la vita.

È molto difficile fare meglio della Apple la quale ha raggiunto i risultati di oggi senza fare regali, ma solo promozioni sponsorizzate del tipo Coke+iTunes, cioè brani in regalo digitando il codice indicato sulla lattina.

Fra un po’ l’iPod si rifà il look, esattamente a Giugno quando con l’introduzione di iPhone la Apple avrà automaticamente immesso sul mercato la versione più sofisticata di iPod con grande schermo e senza pulsanti.

P.S. Anche la Microsoft ha annunciato che Zune a fine anno diventerà un cellulare.

Lunedì 9 Aprile 2007

A volte un’ombra t’insegue

Avevo bisogno di bibite ed altri articoli che avrebbero richiesto almeno un’ora dentro a Grandemilia per la scelta. Negli ipermercati c’è tutto anche se per un powerade da 0,5 litri si farebbe prima in un negozio d’alimentari ma è un'altra storia. Come al solito all’ultimo momento, chi mi conosce lo sa molto bene, parto per andare a prendere ciò che mi serve, sono fortunato, trovo il parcheggio vicino all’ingresso nonostante sia tutto pieno e che fra poco più di mezz’ora l'ipermercato chiudeva. Dopo appena 30 mt, mi accorgo di non avere in tasca il portafogli e nemmeno il cellulare, caspita li ho lasciati in auto, con il giubbino in pelle scamosciata il peso e/o ingombro in tasca m’infastidiscono, bene mi sono detto, scrivi sul tuo blog che riescono a portarti via il cellulare o il portatile anche se lo nascondi nel baule e poi lasci in bella vista anche il portafogli, altro che attrezzature sofisticate per accorgersene, bastano gli occhi. Li recupero e poi di fretta entro. So dove si trovano i prodotti che mi servono ma guardando le file che ci sono alle casse (di 55 ce ne sono aperte solo una trentina), mi avvilisco un po’ ma visto che sono lì prendiamo il cestello e avviamoci tra gli scaffali, prima le bibite e poi una confezione di Abbracci, biscotti buonissimi, sto attento a verificare che la confezione non fosse già stata aperta, non è difficile, ne avevo già visto un paio, una addirittura era tagliata con le forbici (già è vero lì dentro vendono anche quelle), mi chiedo in mezzo a tanta gente come può essere che impunemente uno si consuma tra gli scaffali, stavo per dire al banco, ciò che vuole, spesso vedo bambini che masticano cibo non gomme da masticare, da confezioni appena prelevate dagli scaffali gentilmente (si fa per dire) allungata da mamma o papà per tenere buono il lamentoso piccino che s’annoia nonostante stia seduto dentro il carrello o meglio ancora nell’Happy Drive, ma poi si stanca anche del cibo e qual’è la migliore soluzione, abbandonare dove capita la confezione, spesso in scaffali con prodotti merceologici diversi. Quando vedi la confezione alterata vicino a quella che stai prendendo, controlli quello che hai in mano per vedere se ci vedi dei buchi e solo dopo lo depositi nel cestello.

Non si sa proprio quale cassa scegliere, alcune hanno già il semaforo giallo, secondo logica d’ottimizzazione le casse più lontane dovrebbero essere più scariche, ok, faccio la coda nella penultima e dopo un minuto il semaforo è giallo e la cassiera guarda chi c’è anche con la segnalazione di una sua collega che va di cassa in cassa su rotelle. La cassiera ogni tanto guarda la coda con faccia scura, dietro di me uno col carrello non mi lascia un cm di spazio. La cassiera mi chiede se voglio una o due sportine, dico che forse una basta, dopo un po’ ne estrae una seconda, ha passato più di metà degli articoli dal lettore di codici a barre ma non sono ancora riuscito ad aprire la prima sportina, forse pensa che con la seconda ci riesco o che me ne servono due? Aperta la prima, inizio ad infilare prima le bibite che sono pesanti, nel mentre la cassiera già aspetta il pagamento, allora, prima di terminare il recupero dei miei prodotti, pago, però il tipo del carrello che avevo dietro mi aveva seguito al cm, davanti alla cassa c’era lui e per raggiungerla il suo carrello era in mezzo, pensavo tra me che per fargliela pagare doveva pagare lui, allungo le mie leve e la cassiera le sue, intanto guardo scuro il carrello nei piedi, ma il tipo lo impugna con impegno, appena mi sposto forse investe qualcuno. Ritiro il resto sempre con allungo reciproco delle leve mie e della cassiera e completo il recupero degli articoli, quando mi accorgo che il piano in inox della cassa è bagnato, allora presto maggiore attenzione agli articoli che sto mettendo dentro che non presentino delle anomalie, specie le confezioni di succo da 200 ml che hanno una linguetta a strappo che potenzialmente può bucarsi manovrando in modo brusco e in fretta. Non vi sarebbe nemmeno modo di lamentarsi garbatamente con la cassiera, mi avrebbe mandato al punto d’ascolto perché lo scontrino era già stato fatto e pagato. O forse il piano inox era già bagnato da prima, ma la cosa non mi convince, infine chiedo alla cassiera se nel conto aveva messo anche la seconda sportina, risponde di sì, allora metto nella sporta piena anche l’ultimo articolo a perdere e guadagno l’uscita.

Mentre esco vedo una ragazza che entra con il carrello a 5 minuti dalla chiusura, ha scritto in faccia: “Vado di corsa, pistaaa” ma tornerà indietro a mani vuote. Come ritardataria è peggio di me ma crede di potercela fare, mi piacerebbe sapere come guida l’auto.

Appena giunto in macchina, decido di fare un controllo a tappeto di ciò che avevo preso, quel liquido non mi convinceva, metto la sporta dal lato passeggero inizio a togliere appoggiando su seggiolino e cruscotto tutto quanto, alcuni oggetti sono bagnati, li asciugo e non presentano danni, sfilo per primi i succhi, ma erano integri, poi annuso per bene e capisco che dovrebbe essere powerade, ma il problema è vedere se c’è un buchino sulla plastica trasparente delle bottiglie con la luce dei lampioni o interna dell’auto, poi proprio il penultimo powerade lo trovo con il sigillo del tappo mancante e il tappo stesso che è munito di valvola, leggermente aperto lasciando facilmente fuoriuscire liquido se rivolta verso il basso o schiacciata e il peso di quello che c’era sopra schiacciava a sufficienza tanto che ho provato a sollevare la sportina vuota per vedere se aveva trattenuto il liquido mancante circa metà bottiglia e sembrava di sì. Bene, cioè male, ho prestato attenzione all’integrità delle confezioni di biscotti e non a quelle delle bevande, certo, perché non vi ho pensato prima, chi ha mangiato i biscotti poi ha anche bevuto un goccio, tutto è legato ed io sono stato l’unico a trovarli entrambi, chissà perché non vedo l’ora che mi arrivi notizia che anzich’è trovare io confezioni alterate trovino chi le altera. Allora uso la provvidenziale sportina aggiuntiva che la cassiera mi aveva dato in più nonostante la mia precisazione e mi chiedo se avesse visto la bottiglia aperta, può capitare che hai sete e ne apri una, e la sportina in più serve per isolare un oggetto che potenzialmente poteva perdere liquidi, anche se di solito ti danno una sportina più piccola, tipo quella per profumi, perciò rimango dell’idea iniziale su quello che non ha capito la cassiera e che debbo guardare meglio quello che prendo, perché nessuno mi crederebbe, infatti con scontrino pagato come faccio a presentarmi con una confezione aperta lamentandomi che in realtà solo dopo mi sono accorto che era aperta, anche se mi credono sincero, si tratta solo di 0,76 Euro ed oramai l’ora di chiusura è arrivata, prendo la bottiglia alterata, la metto insieme al liquido fuoriuscito nella sportina e caccio il tutto in un cestino mentre intorno a me il parcheggio si sta svuotando.

Debbo anche fare il pieno di carburante e il distributore della Shell a fianco del parcheggio fa rispamiare un paio di centesimi a litro, ma debbo stare attento perché alle pompe 7 e 8 il bancomat non funziona con la mia tessera o se va non ti da lo scontrino, allora mi metto in coda alla pompa prima anche se la successiva è vuota. Chi ho davanti non capisce il perché ma non importa e almeno questa volta fila tutto liscio e me ne vado senza scordare la pompa come nello spot pubblicitario, perché poi il conto sarebbe tutto mio e non è il caso.

L’ombra della sfortuna del giorno prima si sarebbe allungata troppo, basta l’ombra della notte bucata dai fari di 3000 auto che lasciano Grandemilia piene di merce che poche ore prima aveva fatto un percorso inverso.

Domenica 8 Aprile 2007

Buona Pasqua

Buona Pasqua a tutti quanti con le storie della rete by Google. Avete notato che Google adatta il logo al tema delle ricorrenze speciali, penso di sì, chiunque ricorderà qualcosa di simile, però nessuno dal lontano 1998 quando è iniziata questa customizzazione grafica, ha visto un logo speciale per Pasqua. Ho scritto a Google chiedendo le loro motivazioni, non mancherò di mettervi a conoscenza di eventuale risposta.

Sabato 7 Aprile 2007

Rompere la catena

Qualcuno dice “Mi scende la catena”, no non è ancora venuto il momento, però certe catene di eventi è bene s’interrompano il più in fretta possibile. OK oggi è l’ultimo venerdì prima di Pasqua, voglio approfittare anche della bella giornata, solo perché invoglia, ad acquistarmi un paio di pantaloni, gli ultimi due jeans presi non sono comodi come pensavo, di pantaloni ce ne sono parecchi, ma così leggeri che sembrano fatti con una tenda trasparente, infine un paio mi va bene lo provo in un camerino, ma sembra un campo di battaglia minato, per provare un paio di pantaloni ti devi levare le scarpe, giusto? Bene, allora con la vista acuta da miope che ho, tolgo gli spilli che vedevo sul pavimento, non ho mai fatto agopuntura e non voglio cominciare esperimenti da autodidatta, poi mi volto per chiudere il camerino, diciamo che lo chiamano così, ma è un box, chiuso anche sopra con due faretti puntati sulla testa che già mi facevano sudare (ma i neon non li conoscono?), però non posso chiudere, il catenaccino non c’è, esco e guardo gli altri due, tutti uguali, rientro nel primo, almeno avevo già bonificato il pavimento, noto che l’appendi panni a parete era un giorno fissato con due viti, oggi penzola su una e il giubbino sta su per miracolo, i miei pantaloni li appoggio su uno sgabello imbottito su cui non mi metterò a sedere perché temo che uno spillino conficcato in verticale mi aspetti. Inforco i pantaloni in prova, è la stessa taglia di quelli che indosso ma ho difficoltà ad infilarli, e non riesco a chiudere i bottoni e nemmeno a tirare su la cerniera, ma che cavolo di taglie fanno oggi, forse le studiano tutte per risparmiare. Mi guardo allo specchio e sono rosso dal calore, mannaggia alle lampade. Mentre mi rivesto penso che non tornerò più li dentro, esco con il giubbino in mano e i pantaloni da sistemare sulla gruccia, fuori c’è meno caldo. Sistemo i pantaloni nel punto dove li avevo presi, mi sembra impossibile che non ci sia un paio di pantaloni che mi vadano bene allora continuo la ricerca e dopo aver visto il reparto più volte, un paio potrebbe andarmi bene, l’occhio va ai camerini, ce n’erano degli altri in fondo al reparto, ma in alto avevano il simbolo della donna allora sono tornato in quelli di prima e ho notato che anche lì capeggia lo stesso simbolo che secondo chi lo ha allestito solo le donne provano capi d’abbigliamento e così s’indica loro dove poterlo fare, altrimenti se mettevi il simbolo dell’uomo non si azzarderebbero, mah! Entro nello stesso camerino usato prima, il terzo è occupato, si vedono i piedazzi da sotto la porta che non si chiude. Nuova sofferenza ma stavolta premiata perché i pantaloni vanno a pennello. Mi rivesto e vincendo il timore degli spillini sullo sgabello mi siedo pure per allacciare le scarpe, prima d’uscire mi guardo allo specchio per vedere quanto mi vedranno rosso alla cassa, sembra mi sia dato a qualche attività. Vorrei prendere anche una camicia, ma non ricordo con sicurezza la taglia, perciò soprassiedo. Per fortuna che dietro la cassa di questo negozio OVIESSE non hanno installato una vetrofania ovviamente pubblicitaria come nel punto vendita di Grandemilia, illuminata in permanenza a piena parete che emana calore avvertibile anche se sei in coda, oltre che mettere in controluce la cassiera sei illuminato come se ti facessero il terzo grado, tanto che a seguito della ristrutturazione dopo una prima esperienza non vi sono più tornato per fare acquisti, basterebbe solo che tenessero spenta quell’accidente di parete, mi chiedo che senso ha installare una pubblicità grande come una casa davanti a chi aspetta di pagare il conto alla cassa.

Appena la ragazza allunga lo scontrino insieme al resto, da dietro si aspettano che vada via subito, infatti, c’era già un tentativo d’accostamento alla cassa, invece no, metto via i soldini dentro il portafoglio, poi mi giro per andarmene in quel mentre chi era dietro mi si para davanti lasciandomi uno spazio alternativo, ma subito otturato dal carrello della sua donna mooolto intelligente, ma che io respingo senza guardarla, appena uscito dal negozio una coppia che mi veniva incontro all’ultimo secondo devia, lei mi piglia un po’ forte con la spalla al mio braccio destro, sento la botta, ma sono io che le chiedo scusa girandomi, avevo ragione ma chissà perché con le donne a volte ci si prende delle colpe anche se non si hanno.

Nell’ipermercato c’è un punto vendita panini, pizzette, paste, contorni, il tutto prodotto in proprio, quindi freschi e di qualità controllata, e come sempre prima si fa il tiket poi ti danno tutto quello che vuoi, però la cassiera per ogni prezzo doveva scorrere un listino con migliaia di prezzi, poi lo scontrino non te lo danno lo infilano su uno spillone come ordinazione e prendono sempre il primo di sotto, io sono l’unico ma ugualmente lo infilza sull’asta e la ragazza addetta, ugualmente lo strappa come se sopra ve ne fossero altri, mannaggia, non voglio uno scontrino strappato, non è finita, siccome sa che lo scontrino non se ne fa niente nessuno, e chi lo dice, sono come i bollini quando fai il pieno di carburante, quando ne hai accumulati una certa quantità poi ti danno un premio, qui il gioco dura un anno per l’altro, più tieni conto delle tue spese e più lo metti in quel posto a Prodi e alle sue tasse, quindi, dicevo lo straccia e sta per gettarlo, ma una mia esclamazione la mette sull’attenti e mi chiede scusa anche se non le ho detto di Prodi.

Ora usciamo decisamente dall’iper e appena sei fuori all’aria aperta con uno dei primi bei soli di stagione che ti fanno stare bene anche se sono già le 18:30, ti passa davanti una persona e puntualmente accende una sigaretta, ma dico lo fanno apposta di lasciare in scia quelli che non fumano, qui veramente il mondo sembra di quelli che si fanno i comodi loro senza curarsi degli altri, allora lo ripasso e rallento quel che basta per fargli capire che il fumo da fastidio e non importa essere all’aperto per essere liberi da ogni obbligo se mi costringi a respirare il tuo veleno.

All’edicola voglio entrare e debbo aggirare un paio di persone che parlano ma una di esse mi obbliga a passargli davanti, lascio fare non senza far notare la mia contrarietà, intuisce che debbo entrare e m’invita, capisco che è lui l’edicolante, di solito chi c’era prima era sempre dentro, questo però ha il vizio del fumo e arrivando l’ho costretto a gettarla, c’era una pedana spessa e quasi inciampo, vedo che è fuori posto e mentre sposto indietro il piede per sistemarla entra l’edicolante che a sua vola inciampa un po’ urtando contro il tacco della scarpa con cui stavo manovrando, ancora non capisco come ha fatto, doveva andare verso la mia sinistra passandomi alle spalle ed io stavo usando il piede destro, ci siamo guardati in modo strano. Prima di ritornare fuori a parlare con il suo amico, ha atteso che me ne vada io.

Non è finita, uscendo dal parcheggio in auto ci sono le corsie a senso unico e appena mi muovo un beota sta arrivando contromano e debbo spostarmi ma lo faccio solo dopo avergli lampeggiato e fatto rallentare, manco si gira per chiedere scusa, lì la Polizia Urbana non c’è ed è giusto farsi le regole per conto proprio, poi rischi d’applicarla la prima occasione scordando che non sei in un parcheggio privato allora sono guai. Una volta entrando con il senso di marcia giusto, incontro uno che stava uscendo contromano e mi ha bloccato di traverso sulla corsia contromano di una strada interna da percorrere per forza per parcheggiare, ma da lì non mi sono mosso, per due ragioni, la prima perché avevo ragione io, secondo perché mi stava procurando una situazione di pericolo e doveva collaborare affinché ne esca al più presto, quando infine riesco a passare perché si è fatto indietro lui manco ha il coraggio di voltarsi per chiedere scusa.

Ecco ora ci manca solo di bucare una gomma, tanto, quest’anno nei primi tre mesi è già capitato un paio volte, oramai riconosco i sintomi e forse salvo la gomma prima di distruggere la spalla.

Mercoledì 4 Aprile 2007

DRM sì e DRM no, Apple sempre prima.

Giornata storica quella di ieri per il DRM in casa Apple ed EMI. Ricordiamo che il successo Apple nella vendita di musica digitale tramite iTunes iniziò proprio perché Jobs riuscì a convincere le maggiori case discografiche (sono 4) che il DRM realizzato era solido e sufficientemente flessibile da permettere l’utente di farsi le copie che gli servivano, ascoltarlo sul proprio iPod o direttamente dal PC e MAC. Oltretutto la Apple propose il suo store in un momento in cui aveva riacquistato credibilità, solidità finanziaria e soprattutto non doveva dimostrare d’essere tecnologicamente all’altezza. Siccome la rete era il terreno dove la pirateria dei brani musicali dilagava a più non posso il binomio iPod e iTunes era l’ideale e a posteriori è stato un successone, oggi c’è molto di più che solo la musica. E ieri che cosa è successo di così sconvolgente? La EMI ha dato seguito ad una lettera aperta di Jobs ed hanno fatto una conferenza congiunta per annunciare che tramite iTunes sarà possibile acquistare dal catalogo EMI brani senza DRM e ciò consentirà l’ascolto anche su altri lettori di MP3. Oltre a queste note positive, fortemente volute da alcune categorie di utenti, una è negativa, cioè per avere musica senza DRM occorre pagare i brani singoli 1,29 Euro contro i 0,99 di ieri, è anche possibile acquistare brani con DRM al prezzo vecchio o trasformare brani della EMI con il DRM in musica libera pagando la sola differenza, la musica oltre a essere libera ha una qualità migliore, sarà a 256 Kbps e non 128 Kbps come oggi sempre nel formato AAC, ovviamente occuperà il doppio di spazio e servirà maggiore tempo per il download. Una delle giustificazioni per la svolta, è la considerevole portata dei download pirata nonostante il successo di iTunes, però un’osservazione la debbo fare, se un utente ha acquistato un iPod ed usa iTunes per acquistare musica, perché deve spendere di più per avere la musica ascoltabile anche su altri player MP3 che a confronto appaiono il più delle volte dei catorci, o si guastano costringendo lo sfortunato (come il figlio di un mio amico) ad acquistare un iPod dopo diverse esperienze? Ora vedremo l’utente se ha veramente bisogno d’interoperabilità o se riesce ad apprezzare la maggiore qualità musicale. Credo sia tutto calcolato, niente DRM più guadagno per le Major, maggiori dimensioni del file per il download dallo store e anche per trasformarlo in file pirata, maggiore spazio occupato, maggiore vendita di iPod di taglia grande. Un altro aspetto da non sottovalutare è il prezzo legato alla riduzione della compressione dei brani, credo che una nicchia di appassionati sapendo d’avere brani indistinguibili dall’originale, farebbe pazzie e 1,29 euro non sono nulla. Alla fine mi sembra una buona mossa che porterà a breve altre case discografiche a medesime scelte, oltretutto chi era contro il DRM e per questo non acquistava un iPod, ora non ha più scuse, a tutto vantaggio dell’espansione del sistema Apple.

A confronto il sistema Zune di Microsoft fa pena, perde quote di mercato a soli cinque mesi dalla sua introduzione sul mercato, e il suo DRM nato dopo aver abbandonato quello realizzato nel 2004 apparirà come un qualcosa di nato vecchio, ricordo che qualche settimana fa quando Jobs annunciò che era giusto fare questa svolta, il responsabile del progetto Zune disse: “Ha parlato la montagna”. La EMI nell’accordo con Apple ha anche la possibilità di vendere musica senza DRM su altri store, vedremo chi continuerà ad andare avanti e chi indietro.

Domenica 1 Aprile 2007

Prodi e Berlusconi insieme.

Mi piacerebbe sapere quale accoglimento ci sarà per l'annuncio di Prodi e Berlusconi insieme per un film in ricordo di Don Camillo e Peppone, programmato durante la prossima campagna elettorale per sensibilizzare gli elettori al voto. Per quanto sembra fasulla, c'è da dire che l'idea è buona e ognuno dei contendenti già pensa al modo d'influenzare il regista per ottenere il miglior contesto, perché saranno sfruttate anche le piazze. Solo in alcuni casi saranno utilizzate delle controfigure, ad esempio nei cortei organizzati ma Prodi ci va in bici però il giorno dopo. Prodi sembra abbia già cercato la collaborazione estemporanea del regista per uno spot sull'inaugurazione di una Coop rossa, Berlusconi da Arcore risponde che se fa questo, lui potrebbe fare l'editore del regista stesso e fare tutto il film con un sosia di Prodi. ... fate sto film prima che esca una Legge che lo impedisca!

L'albero degli spaghetti

Oggi le burle sane senza conseguenze, da ridere a crepapelle, o raffinatamente sotto i baffi, sono rare, ad esempio quella che segue potrebbero ritornarcelo come burla gli inglesi stessi e noi credervi, ma potrebbe anche non essere una burla, vedi l'esperimento con la pecora Dolly, quindi, già oggi sarebbe meno divertente. In TV hanno ricordato i ceffoni storici del film "Amici miei". Bei tempi. Oggi i ceffoni li da Prodi con le sue tasse con un 4% in più a chi ha meno di 2000 euro al mese, questi mica sono scherzi!
LOS ANGELES (Reuters) - Con il primo aprile alle porte, il curatore del Museo degli scherzi sostiene che sia sempre più difficile trovare una buona burla.

Alex Boese, il curatore del museo che esiste solo online all'indirizzo museumofhoaxes.com -- nonostante le foto carine di un quartiere generale inesistente a San Diego -- ha diffuso la sua lista annuale di 100 scherzi e ha ammonito che non ci sono novità.

"Non ci sono new entry quest'anno", ha spiegato Boese, autore di tre libri sulle burle, aggiungendo che "uno scherzo è una rara combinazione di fattori".

Secondo Boese, il programma di news della Bbc "Panorama" annunciò nel 1957 che un inverno troppo tiepido e la virtuale eliminazione di un insetto degli spaghetti consentì ai coltivatori svizzeri di ottenere un raccolto di spaghetti eccezionalmente abbondante.

Il programma mostrò il video di alcuni contadini che raccoglievano spaghetti dagli alberi.

I britannici, reduci dai razionamenti della seconda guerra mondiale e non certo conosciuti per il loro palato raffinato, chiamarono per sapere come coltivare gli alberi degli spaghetti.

Sulla lista dei peggiori scherzi c'è anche una notizia del 1962 diffusa da una tv svedese, secondo cui gli spettatori potevano fare diventare il televisore a colori piazzando una calza di nailon sullo schermo. Centinaia di migliaia di persone lo fecero.

È Pasqua (quasi), la gente si ritrova.

Segnali forti si vedono negli ipermercati, gente nuova, stranieri, mi si permetta l’accostamento, a Grandemilia una coop rossa rappresenta l’ottimizzazione commerciale di feste cristiane. È strano come in una terra molto rossa si sia così solerti a fare propria ogni festa dimenticando facilmente il perché, al massimo si ricordano le cronache vangeliche legate a questo periodo. Però tutti noi abbiamo diritto a festeggiare, è bello vedere tanta gente che si ritrova e fa acquisti pensando ad un regalo per qualcuno, di solito in questi affollamenti extra, si vedono anche comportamenti inusuali, ma vediamo un passaggio durato meno di un’ora in un centro commerciale, premetto che l’ovetto lo prenderò una di queste sere.
Arrivando in auto a poche centinaia di metri in una stradina tortuosa dove non si sorpassa nemmeno senza traffico, una macchina lo fa, mi supera e rientra pochi metri prima di scontrarsi con chi proveniva dalla direzione opposta che a sua volta non ha rallentato nemmeno un po’, oggi sono tutti pazzi, possibile che per andare a Grandemilia si debba correre così tanti rischi a pochi mt? Alla rotonda il pirata prosegue per Reggio Emilia, probabile che per lui sia solo una scocciatura, il traffico, ma forse nemmeno casa sua stava andando a fuoco. I parcheggi sono molto pieni, vedo un tipo da lontano che sembra brandire un grande mazzo di fiori, dopo un istante mi accorgo che è un grande uovo di Pasqua.
Si capisce che c’è molta gente che viene da lontano per ricongiungersi con i familiari e amici, di passaggio senti frasi come “Mi ha telefonato da Dubai …”, una signora che ovviamente conosce poco il locale va in bagno e quando esce non trova l’amica, si vedeva il suo smarrimento immagino abbia fatto un viaggio lungo e ora inaspettatamente la perde, era uscita 5 mt più in là per fumarsi una sigaretta e la ritrova tornando indietro.
Quando si dice che un ipermercato è come un piccolo paese è proprio vero, nel punto d’ascolto c’era un bambino di età apparente 6 anni che per nulla preoccupato cercava di fornire al meglio le sue generalità, aveva perso i genitori o lui era troppo monello e si era perso, un’impiegata gentile dai capelli rossi vede che ha un labbro sporco di cioccolata e gli da un fazzolettino di carta per pulirsi, forse l’aveva carpita e per garantirsi di poterla mangiare si è allontanato e non li ha più ritrovati. Guardandolo dava l’impressione che stesse partecipando ad un gioco nuovo, con regole nuove da conoscere, e limiti del suo campo d’azione facendo le domande più assurde, aveva premuto il pulsante start della fotocopiatrice e non era uscito nulla, perché? Domanda interessante. Poi la ragazza lo accomoda su una sedia davanti ad un PC e trova il tempo di chiedermi che cosa volevo, d’altronde non avevo frenesia d’essere servito, m’interessava vedere come sarebbe andata a finire con il bambino, e dovendo usare la sua postazione di lavoro approfitta per coinvolgerlo e tenerlo occupato, più che altro per controllarlo meglio, per un istante ho pensato che se da un giorno all’altro cambia mamma e papà per lui potrebbe pure essere divertente. Un signore dipendente dell’iper, gli è venuto voglia di chiedere se sapeva scrivere il suo cognome (ce né voluto), nonostante prima l’avesse ripetuto più volte non si capiva cosa diceva, lui risponde di sì, gli allunga una di quelle penne legate ad una base con un elastico perché non sia asportata, impugna la penna ma è disorientato, non arriva alla carta, mentre dietro di lui si sente un vocio, il bimbo si volta e in un baleno esce dal punto d’ascolto, è arrivato il papà prima ancora che sia stato emesso l’annuncio tramite gli altoparlanti. Una signora forse una pensionata, poco prima aveva chiesto se era possibile fare un annuncio tramite i soli altoparlanti esterni all’iper. Si sente anche l’annuncio per trovare i genitori del bimbo (il suo nome è Giovanni), mentre l’impiegata fa la fotocopia di un documento d’identità del papà come formalità. Ricordo che lo scorso anno in un iper della Lombardia tentarono di rapire (credo sia corretto rubare), un bimbo di pochi anni, ed è stato ritrovato con abiti completamente diversi pochi minuti dopo perché i genitori hanno coinvolto rapidamente il servizio di sicurezza. Ho osservato per bene il papà di Giovanni e anche per lui tutto sembrava normalissimo. È vero che se a Grandemilia ci si perde di vista, alla fine ci si ritrova sempre ma vedendo prima il bimbo e poi il papà comportarsi come fosse una cosa normalissima, mi fa pensare. Questi si sono ritrovati senza farsi regali.
Poco più in là alcuni tavoli appositamente allestiti servivano per creare confezioni regalo con gli acquisti appena fatti, le ragazze che fanno questo servizio sono molto brave, hanno tutto pronto, costa poco e lo fanno sul momento, altro che scegliere, carta, legacci colorati, fiocchetto, bigliettino, di solito in confezioni per 10 volte, fai un regalo, quando capita di nuovo non trovi più nulla e hai perso 5 volte il tempo necessario.
Regali, regali per gente vicina e lontana, gente che si ritrova.

p.s. Le uova nella foto, sono della Majani.