BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 30 Maggio 2007

Prodi e la Famiglia

Alla Conferenza di Firenze sulla Famiglia, ha partecipato anche il premier Prodi che ne è uscito con l’intenzione di mettere a disposizione 3 miliardi per aiutare le famiglie. Ma fino a poche settimane fa non pensava solo ai DICO capaci di sminuire il valore della famiglia tradizionale?

Gino Strada

Era tempo che volevo scriverlo.
Gino Strada, ma vuole fare il medico senza frontiere o il politico sfrontato e senza scrupoli? Ha fatto tanto da riuscire a perdere la neutralità come medico per demeriti, diciamo "diplomatici".

Martedì 29 Maggio 2007

La finanziaria e gli 8 milioni di Euro per Benigni

Ricordate che la finanziaria metteva un tetto di 250.000 Euro, per i compensi dei professionisti che lavorano per la TV di stato? Quella regola fu prontamente eliminata per avere la sicurezza sullo svolgimento del Festival di Sanremo e ora Benigni ha firmato un contratto per 8 milioni d’Euro, certo che il Ministero del Tesoro opera con una coerenza invidiabile!

Poi trovo fuori luogo per la Rai cercare il botto con contratti di questo genere. Sarà un successo, ma dopo per mantenerlo non basterà triplicare il canone. Benigni farà un Dante satirico, facendo parlare personaggi d’attualità, in un mega spottone a spese dello Stato.

Tenere un blog stanca?

L’immagine è emblematica, un tipo di circa 30 anni, il cui fisico non resiste il tempo necessario per sviluppare le idee che si rincorrono. Questo è il quadro tipico di blogger a tempo pieno di professione, o per hobby pensando di raggiungere buoni livelli.

Magari dalle casse arriva pure musica tranquilla da una radio via web e 90 minuti prima si era ripromesso di sganciarsi, ma un SMS fa vibrare il telefonino si sveglia con un forte senso di pesantezza … azz … mi sono addormentato, ma chi è?

Tastiera ergonomica, monitor professionale, software professionali, tante idee ma solo due mani per tradurle in parole per lettori che cercano alternative alla stampa ufficiale, a pensarci bene in Italia i giornali sono finanziati dallo stato e la TV dipende dal Ministero del Tesoro, vi sarebbero 1000 ragioni per cercare opinioni alternative. Però anche questo non è il nostro obiettivo, credo che molti iniziano per sottoporre ad una più vasta platea ciò che spesso non si ha il tempo di discutere dal vivo con qualcuno, traendone soddisfazione per il proprio ego, il problema sembra trovarsi uno spazio e vederlo crescere.

Negli USA molte aziende tengono un blog per avere un canale di comunicazione diretto con i clienti, i professionisti danno valore aggiunto alla loro attività, poi c’è una pletora di blogger (anche a tempo pieno) generalisti come me non vincolati ad un tema unico, non è proprio un diario ma ho preferenze d’argomenti e alcuni crescono rispetto altri. Proprio negli USA dove il fenomeno dei blogger a tempo pieno è più diffuso ed è iniziato molto prima, si stanno verificando degli abbandoni del blog per stanchezza. Teoricamente ogni cosa che inizia, ha anche una fine, ma un blog finisce per stanchezza o s’interrompe momentaneamente per lo stesso motivo … a meno che non arrivi prima il fattore C con proposte provenienti da un’azienda o da un editore.

Questi discorsi mi ricordano quando ho iniziato a fare fotografia, era un’hobby, ma sembrava avessi preso la febbre, ora dopo 17 anni è passata ma è rimasta la passione che mi ha permesso d’avvicinarmi a numerose realtà e aiutato a conoscere meglio me stesso, ora penso che la scrittura sia la stessa cosa, occorre solo avere una giusta misura.

Lunedì 28 Maggio 2007

Prima il raddoppio poi ti mando i Nas

Non mi risulta comprensibile come questo governo di centro sinistra, durante il suo mandato, proponga il raddoppio del possesso di Cannabis per uso personale, poi per fortuna bocciato da TAR, e ora il Ministro Turco pensi di combatterla mandando i Nas con i cani nelle scuole! Un’altra donna, la Bonino ministro per le Politiche europee, per fortuna dotata di maggiore buon senso, critica fortemente quest’ultima uscita, come poco meditata e impraticabile.

Un esempio di coerenza per dare ai giovani la fiducia nella politica?

Domenica 27 Maggio 2007

8 giorni su e giù per la Croisette di Cannes

La Croisette di Cannes è la piazza del “Festival du Cannes” e nello stesso tempo una passeggiata in un mondo lontano dai problemi del resto della Francia per buona parte dell'anno. Alcune giornate passate andando su e giù per la Croisette nel 1999, cercando di fare scatti fantastici e qui raccontate, portano a scoprire aspetti ignorati dai media. È anche un aspetto della Francia che da italiani dovremmo cercare di conoscere meglio.

Durante il Festival il centro della città vive solo per il cinema. Un cordone di sicurezza circonda il festival, con mezzi in abbondanza e reparti speciali della Polizia muniti di cani. Gli interessi e le iniziative a scopo di lucro hanno poco alla volta monopolizzato ogni spazio libero sulla spiaggia, addirittura gli artisti da strada sono disincentivati perché spesso la loro collocazione blocca il passaggio dei pedoni e la Polizia non vuole. La criminalità giovanile ha spinto il Magistrato di Grasse ad emettere un’ordinanza (che non so se è ancora in vigore) che obbligava un minore di 14 anni ad uscire di casa dopo le 23, solo se accompagnato. La Croisette ha perso il fascino che l’ha resa famosa nei decenni passati e oggi i giornali parlano solo del Festival, dei personaggi e di pellicole da vedere. Continua ...

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Baci in vendita

Dalla Croisette è arrivato fino a noi la voce che, Giovedì scorso una signora ha sborsato ben 350.000 dollari per baciare il Sig. George Clooney. Trattandosi di una serata di beneficenza suppongo siano stati tutti devoluti alla causa e visto che un tavolino di quel ristorante costava fino a 100.000 dollari, posso pensare con le dovute proporzioni di ambire a baciare una più casalinga Elisabetta Canalis solo se la invito in un locale dove la cena non costa più di 35,00 Euro a cranio, in questo modo il bacio costerebbe solo 100,00 Euro, ma non saprei a quale causa sarebbero destinati, ne se lei sarebbe disponibile, o se addirittura mi dice “Ma per chi mi hai preso?”. D’altronde sarei uno sconosciuto, ma sarebbe curioso sapere se tra le lettrici qualcuna è disposta a baciare il sottoscritto, mi raccomando solo se non mi conosci.

Revisione del mio blog

L’obiettivo era sostituire le immagini del bannerone di testa con mie foto e aggiungere una colonna informativa a sinistra, ma al termine del lavoro ho avuto amare sorprese. Continua ...

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Aprire un blog

Aprire un blog, senza usufruire dei servizi dei portali, tra i più diffusi ricordiamo splinder.com e blogger.com non è una cosa immediata, richiede l’apertura di un dominio, uno spazio hosting, la scelta di un programma (script) in php per gestirlo, e infine un template.

Il dominio del mio blog è di terzo livello ed è importante che non sia una directory per essere preso meglio in considerazione dai motori di ricerca, ma usare un proprio dominio serve a creare sistema su proprie risorse piuttosto che a far crescere un portale.
Mancava solo lo script, ne ho scelto uno che sembrava avesse quel che basta per partire, inoltre una nutrita quantità di plug-in mi avrebbe consentito una futura espansione. Volevo fare un blog, ma non perdere molto tempo e nemmeno troppe impostazioni che non saprei usare con adeguata cognizione, almeno all’inizio. Segue l’apertura di un DB in MySQL, l’installazione dello script scelto che è DOTCLEAR e le impostazioni web del blog e infine i post.

La scelta del template è stato scelto per l’apparente semplicità della grafica, dalle aree colorate e dall’intestazione con un bannerone in rotazione che avrei potuto sostituire con immagini da me realizzate.

Dopo dieci mesi dall’apertura t’accorgi che una serie di strumenti molto diffusi tra i blog più professionali, non li puoi avere a disposizione, e nemmeno si può modificare la grafica con una certa facilità. Alcune opzioni le ho inserite successivamente, il più importante è stato l’antispam poi la lista degli ultimi commenti, e ho pure tradotto alcune parti dal francese all’italiano. Il blog quando nasce con queste modalità, cioè che te lo sudi un po’, è anche difficile buttarlo facilmente per un altro script.

Inoltre la comunità che si occupa dello sviluppo di DOTCLEAR sta già lavorando alla versione successiva, quindi, la mia piattaforma per fare blog godrà di sviluppi e delle migliori tecnologie senza dovermi guardare intorno.

La versione successiva è arrivata, è la due, ma richiede il PHP 5 che non è installato sul mio server. Bene, cioè male, ora che so qualcosa di più sui blog mi posso guardare intorno e cercare qualcosa di più completo e professionale. Se ne riparla solo se l’aggiornamento del server non comporta extra esagerati e un off-line troppo lungo. Ci sono privilegi, ma c’è una mole di lavoro sotterraneo svolto per essere operativi che non è da poco, ma a pesare sono le personalizzazioni, quelle cosine che scopri strada facendo e si ha la sensazione di non avere mai finito.

Sabato 26 Maggio 2007

Codice di condotta per Blogger, le regole di O'Reilly

blog di lucienQuesto post, che si occupa di etica dei blogger, è stato scritto da Elisa su hightech.blogosfere.it il 2-Apr-2007
I miei commenti all'interno del Post di Elisa, sono di questo colore.

Inizio post di Elisa
Un codice di condotta per blogger, ovvero come comportarsi in caso di commenti sgradevoli, discussioni troppo animate o minacce, come successo nel caso di Kathy Sierra. A rispondere è Tim O'Reilly, personalità di primaria importanza nel mondo dell'open source.

O'Reilly si rifà proprio alle minacce ricevute dall'amica e collega Kathy Sierra per stilare sette regole d'oro che ogni blogger dovrebbe seguire nel gestire i propri commenti. Quante volte di fronte a un commento poco gradito si ha la tentazione di cancellarlo? Per O'Reilly sarebbe un grave errore...

Ecco le sette regole postate da Tim O'Reilly sul suo blog, Radar:

  1. Sii responsabile non solo delle tue parole ma anche dei commenti che consenti sul tuo blog.
    You own your own words, ma non solo: ogni blogger è responsabile del tono che consente di usare sul suo blog.

  2. Esprimi il tuo livello di tolleranza
    Fai sapere immediatamente a chi legge quali toni vuoi che si tengano sul tuo blog.

  3. Pensa a come evitare i commenti anonimi
    Richiedere un indirizzo e-mail valido a chi vuole commentarti non ti salverà dai commenti anonimi ma chiarirà a chi ti legge che dai valore alla responsabilità.
    L'architettura dello script del blog scelto (vedi Powered by DOTCLEAR) obbliga all'inserimento di un nick, l'email è facoltativa ma la vorrei obbligatoria e verificabile in automatico (almeno per disincentivare lo spam), pure il sito web del commentatore è facoltativo. Togliere certi obblighi, rende più liberi di commentare, anche se non è bello, ma nella realtà spesso capita allo stesso modo, il nome non si dice subito. Purtroppo, ho dovuto considerare come spam, tutti i link per impedire la messa on-line d'ogni tipo di porcheria, a causa di quest'ultima scelta qualche commentatore che ne lascia uno lecito, sarà reso visibile solo quando sono in grado d'accedere agli strumenti d'amministrazione.

  4. Ignora i trolls
    Certe volte bisogna opporsi ai bulli ma altre volte la migliore cosa da fare è ignorarli. In altre parole Never wrestle with a pig. You both get dirty, but the pig likes it.
    Essere ignorato dai trolls è quasi come avere un blog ignorato, ma vi giuro che di spam ne ricevo tanto.

  5. Porta la conversazione offline e parla direttamente con gli interessati.
    Così facendo si crea più spazio perché nasca una vera conversazione.
    Se diventa prolissa, non vedo motivo di continuarla, a meno che un eventuale chiarimento non obblighi a comunicare dati personali. Ho lasciato alcuni commenti OT perché di rilievo, anche se preferivo ricevere un'email, poi eventualmente se me la sentivo d'affrontare l'argomento, vi avrei dedicato un post molto volentieri.

  6. Se qualcuno che conosci si comporta male faglielo notare.
    Lo devi a loro, alle vittime di comportamenti errati e a te stesso: non restare in silenzio.
    Se non sarà troppo difficile, seguirò il consiglio.

  7. Non dire nulla online che non diresti di persona.
    Immagina la persona a cui stai parlando come una persona reale.
    A volte spero che gli interessati leggano, ma molto dipende da google, e da quanto tempo perdono a navigare.

O'Reilly conclude: celebriamo la blogosfera perché permetta una conversazione franca e aperta in modi che da tempo mancano sui media mainstream [...] ma la franchezza non deve significare mancanza di civiltà. Non c'è ragione per cui dobbiamo sopportare online conversazioni che non tollereremmo nel nostro salotto.

Fine post di Elisa


In rete si trovano blog con pagine e pagine di commenti spammatori, spesso sono blog abbandonati, purtroppo o si avvisa chi li amministra o la loro presenza può disturbare la considerazione che un nuovo visitatore si fa dei blog. Rimane sempre valido l'atteggiamento di chi navigando su internet alla ricerca di opinioni alternative, comincia per conto suo a selezionare, e quelli che ritiene validi prima o dopo vi ritorna.

Un esterno, non conoscitore del mondo dei blog, potrebbe dire che abbiamo scoperto l’acqua calda, nel senso che non esiste luogo dove sia lecito comportarsi da incivili, che sia un sito web, una chat, un forum, Second Life e qualunque altro sistema di comunicazione impiegato, non importa, tutto deve essere equiparabile alla vita reale. Ovviamente i furbetti sono sempre dietro l’angolo, e godendo di un supposto anonimato alcuni ritengono di poter fare quello che non avrebbero il coraggio di fare nella vita reale. Ecco allora nascere degli strumenti di moderazione e in certi casi, almeno in Italia, è necessario far intervenire la Polizia Postale.

La scomparsa delle donne, un libro di Marina Terragni

Non è la recensione del libro, ma ho sentito su RMC la news con l’autrice in collegamento telefonico per pochi secondi. Il titolo fa pensare, ti vengono in mente tante cose che poco alla volta hanno permesso alla donna di conquistarsi uno spazio maggiore nella società, ma ogni cosa ha il suo prezzo.

Un titolo, un programma, sono diverse le conquiste sociali ottenute dalle donne dal ’68 ad oggi grazie al femminismo, determinando una lenta e progressiva scomparsa della donna nella donna. Più di 30 anni fa il referendum sull’aborto legalizzato, poi arrivò la pillola anticoncezionale, e oggi quella per evitare quel fastidio mensile, libera la donna, la trasforma in un competitor sul mondo del lavoro e spesso anche in casa. In compenso per sentirsi donne e attraenti spesso si fanno siliconare le tette, ma al di là delle apparenze che nel mondo animale è importante per il formarsi delle coppie, l’uomo alla fine cerca solo una donna da amare, proteggere e per far allevare i propri figli. Ieri essere cavalieri era un gesto di civiltà, oggi se uno fa il cavaliere è sinonimo di corteggiamento, cioè, uno che ci prova. D’altronde la donna stessa fatica a trovare l’uomo di qualche decennio fa e forse comincia a chiedersi perché. Ritengo rilevante che un titolo del genere l’abbia scelto una donna, l’avesse scritto un uomo potrebbe ritrovarsi delle critiche poco edificanti ma altrettanto indicative del nostro periodo. In parallelo si vive meglio, ci si diverte di più, ma ci sposiamo in media 10 anni dopo, facciamo meno figli, una media inferiore a 2 in molte regioni, ma in questo scenario entrano le famiglie di immigrati con più di 3 figli a coppia a bilanciare la media, infatti pur vivendo peggio di una famiglia italiana d’origine con due figli, stanno meglio che al loro paese.

Ma il problema per noi occidentali è come riscoprire ciò che abbiamo (o crediamo d’aver) perso. Una presa di coscienza c’è stata, questo libro darà risposte o apre nuovi interrogativi? Io credo che quando tornerà la donna, tornerà anche l’uomo. Non credo nemmeno che sia tutto nero o tutto bianco, nel senso che stiamo parlando di tendenze e come tali, a molti non appariranno come un problema. Ma tanto è bastato per farne un libro.

La scomparsa delle donne
di Marina Terragni (Mondadori 2007).
(Foto dal blog maschiselvatici.blogsome.com)

Si dice in rete:
La donna è scomparsa, anche nel Tango
Milano - La scomparsa delle donne. Interrogativi dal libro di ...
C’è una cosa (sola) che l’uomo ha più di noi: il potere
La femminilità è a rischio?

Api e telefonini: odio a prima vista?

api

Una ricerca condotta da un gruppo di scienziati tedeschi avrebbe stabilito un legame tra il "Colony Collapse Disorder" che sta diventando un'epidemia tra le api e le radiazioni emesse sulle frequenze dei telefoni cellulari, scrive il britannico The Telegraph. Negli Stati Uniti, ma anche in Italia, in Grecia, Gran Bretagna, Polonia, Portogallo e Spagna pare che i casi di alveari abbandonati tra primavera ed estate dalle giovani api siano sempre più in aumento forse per cause legate al diffondersi dei telefoni cellulari.

Permalink della notizia: nova.ilsole24ore.com

Se bastasse, occorrerebbe non utilizzare certe frequenze e/o ridurne la potenza in certe aree per un breve periodo dell'anno. Il rischio è l'interruzione d’alcuni cicli vitali per le piante e fiori. Sarebbe una catastrofe, evitabile facilmente. Se la causa non è questa, c'è poco da stare allegri, è sempre colpa d'inquinamento fatto da noi umani.

P.S. Sarei curioso di sapere quanti sarebbero disposti a rinunciare al cellulare per difendere le api, ci si incontrerebbe di più? I carrier di telefonia mobile faranno controinformazione e diranno che i loro ripetitori sono in aree controllate, bla, bla, bla …

Venerdì 25 Maggio 2007

Porta a Porta -1 per Benigni

Di questi giorni la notizia che Roberto Benigni tornerà in Rai in seconda serata rubando il giovedì in seconda serata a Porta a Porta, salotto dove frequentemente passano anche gli oppositori, ma ci mancherebbe che Vespa faccia tagli pure lì.

L’obiettivo della Rai (fino a che è un’estensione del governo) è politico, non riuscirà in un rilancio se non la si lascia in mani meno legate. Usare personaggi con un passato di successo per rilanciare la Rai, attira di più l’occhio critico, e sarà tanto più inflessibile quanto più si è fatto pagare e quanto meno successo ha avuto rispetto a sue precedenti performance. Ma che ci frega della lettura del Dante al posto di Porta a Porta, qualche utente guarderà Matrix, rischiando che in seguito lo guardi più spesso a discapito di Vespa.

8 milioni di Euro per la lettura del Dante, non sono brustolini, sono tanti, ma Benigni non è sinistroso? Allora perché Benigni, non aiuta la povera Rai a rilanciarsi con un ingaggio da attore di teatro. Se fa un flop, almeno diremmo che non se ne è approfittato! Dopo tutti i guadagni realizzati con i film, non sarà mica senza soldi? Oppure è un modo sotterraneo per spolpare di più la nostra Rai e contribuire alla crescita di Mediaset? E colmo dei colmi, durante tutta la sua esibizione, non ci saranno spot pubblicitari! Allora è vero, Benigni è diabolico, ma al governo hanno fatto due conti o faranno una finanziaria per pagarlo, ditemelo prima così mi guardo forzatamente lo spettacolo!

Con 8 milioni di Euro si fa l’Isola dei Famosi e tanti altri possibili nuovi programmi che potrebbero far emergere dei personaggi nuovi, ma in Italia la TV di stato è come la politica, a mandarla avanti sono sempre le stesse facce per decenni.

Immagine dal sito www.davidemaggio.it

Costo della politica in Italia

Straordinario, sapere che in Italia la politica costa quanto quella di Germania, Francia e Inghilterra, messe tutte insieme.

Stiamo mantenendo un secondo Stato con le nostre tasse, quello dei politici e portaborse a sbafo, delle facilitazioni e pensioni d'oro per aver scaldato delle sedie.

Giovedì 24 Maggio 2007

"Gente di Mare 2", fiction con minacce vere

Gente di Mare è una fiction girata in Calabria, lo scorso anno abbiamo visto la prima serie, ed è sembrata abbastanza interessante, le varie puntate si snodano su storie parallele miste a episodi che si aprono e chiudono in serata. Il protagonista, l’attore Lorenzo Crespi nei panni dell’ufficiale Angelo Sammarco trasferito in Calabria, è identificato come chiave del successo della precedente serie e durante le nuove registrazioni, riceve due proiettili in una busta e decide d’abbandonare il set come racconta solo ora in un’intervista rilasciata a Sorrisi e canzoni.
Come se non bastasse, occorre citare un'altro articolo: Interrogazione sulla fiction "Gente di mare" del 01/02/2006 che di certo non trasmette un clima vacanziero.

Dopo la lettura dell’intervista, alcune certezze ci sono, la produzione non smentisce le minacce subite da Crespi e forse qualche inadempienza lavorativa a causa di questo ci sarà pure stata e sarebbe anche comprensibile, ma se un collega e amico deve lasciare per problemi di sicurezza, non è corretto da parte della troupe spifferare alla stampa quello che sa, almeno io farei così. Le minacce giunte a Crespi, confermano in pieno l’importanza e il successo di questa fiction, in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi importanti, come l’immigrazione clandestina, ed evitare che la criminalità organizzata gestisca i viaggi e il dopo sbarco. È mia opinione, peraltro già espressa, che il problema andrebbe risolto a monte con risparmi enormi, soprattutto in vite.

Sicuramente l’abbandono di Crespi ha creato un po’ di trambusto causa una revisione delle scalette e della storia, ma sarebbe interessante sapere se la troupe è stata toccata dalle preoccupazioni di Crespi, e che tuttora ha, come s’intuisce dall’intervista che ha rilasciato.

Gente di Mare, titoli di coda dello scorso anno:
"Gente di mare" è interpretato, oltre che da Lorenzo Crespi, da Vanessa Gravina, Giuseppe Zeno, Frank Crudele, Alessandro Lucente, Davide Ricci, Antonio Milo, Eros Pagni, Rosa Pianeta, Tiziana Lodato, Miriam Catania, Francesco Siciliano, Domenico Fortunato, Massimo De Lorenzo, Giada Desideri, Eva Deidda, Dario Costa. Una produzione Sony Pictures Television International e Palomar Endemol in coproduzione con Rai Fiction. La regia è di Alfredo Peyretti e Vittorio De Sisti, quella della seconda unità e delle riprese subacquee di Jake Jakobson. "Gente di mare" è stato scritto da Roberto Jannone, Leonardo Fasoli, Salvatore De Mola, Massimo Bavastro.

Immagine presa dal sito http://www.criminologia.it/