BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 9 Maggio 2007

Mastella Vs Giustizia

É strano che dopo le elezioni del presidente francese di centro-destra, il nostro Ministro Mastella (foto da www.liberoreporter.it), rilasci dichiarazioni sul caso Cesare Battisti e faccia retromarcia poche ore dopo. Battisti attualmente è in un carcere brasilano dove non sconterà mai l'ergastolo ricevuto in Italia, perché lì questa condanna non esiste. La domanda è: "Mastella sta ostacolando l'estradizione per consentire a Battisti di diventare a breve un uomo libero, o farà quanto in suo potere per ottenere l'estradizione"? É sostenibile, secondo voi, avere dei governanti che ritengono ci siano dei terroristi graditi ed altri no? É possibile che la perdita della sinistra in Francia deluda al punto da spingere Mastella che appartiene a un governo di sinistra, a cercare una riscossa con dichiarazioni a favore di un condannato all’ergastolo terrorista d’estrema sinistra?

27 in ricordo di Gilles Villeneuve

27 in ricordo di Gilles VilleneuveIl 27, (foto da www.motorsportblog.it) è stato lungamente un numero difficile per un pilota di F1 che si calava nell’abitacolo della vettura che lo portava. Assunse a questa importanza quando a Imola l’inversione con il 28 nel passaggio sotto alla bandiera a scacchi ha rotto un equilibrio delicatissimo nella mente di un pilota. Gilles era un uomo di vecchio stampo, con il Drake fece un contratto verbale in pochi minuti, un accordo che valeva più di uno scritto. Contratto che Gilles ha onorato e quando era il momento di dare una mano a Scheckter, l'ha data, senza rischiare, senza danneggiare la squadra, senza danneggiare il primo pilota, senza lamentarsi. In breve un uomo di parola. L'anno successivo all'abbandono delle corse da parte di Scheckter, ad Imola con Didier suo compagno di squadra con il n° 28, si sorpassarono più volte durante la corsa e Gilles disse che se voleva ripassare di nuovo all’ultimo giro ce la faceva, ma doveva infrangere una regola che chiedeva di non correre rischi quando entrambe le macchine sono in testa. La rabbia repressa era tanta, non le polemiche dovevano prevalere ma i risultati in pista e l'effetto suolo ha mostrato tutta la sua pericolosità nell'incomprensione fatale di Zolder. Pochi onori a Pironi che trovandosi a fianco di un pilota che era seconda guida nella passata stagione ma con mirabilie funambolesche portava sul musetto un numero più basso del suo. Pironi ha infranto una regola non scritta, non ha saputo aspettare, ha profittato della fase finale che permetteva loro di risparmiare il veicolo per evitare guasti e fare una doppietta, ed ha superato Villeneuve per due volte, peccato che la passione per la velocità abbia tolto anche lui anzitempo da questo mondo.

Per quanto riguarda il pilota, non si può certo dire che in caso di necessità non sapesse essere un regolarista di classe, ricordate quella gara in cui pur avendo un mezzo inferiore tenne dietro 6 macchine per più di metà gara, vincendola, senza commettere errori e molto più importante senza fare ostruzionismo?

Ferrari diceva che quando Lauda terminava una gara la sua auto se smontata era ancora nuova, quando è arrivato Gilles hanno imparato a progettare auto durevoli, perché al mezzo chiedeva più di quello che poteva dare.

Gilles aveva preso il brevetto di pilota d’elicottero e i suoi istruttori avevano paura quando pilotava lui, non perché fosse una schiappa … ovvio … no? E la gara offshore, dove ha tagliato di brutto lo scafo di Piquet passandoci sopra? E la gara d’accelerazione della F1 contro un aereo militare? E la volta che nel recarsi al Ristorante Cavallino a Maranello con una 127 infranse la vetrina perché la frenata si allungò? In Canada l’ultima curva prima d’arrivare a casa aveva uno spettatore fisso, il quale quando sentiva un motore su di giri in arrivo, sapeva che era Gilles e usciva per vederlo fare quella curva in derapata. E in pista? Un giro su tre ruote, una gara con l'alettone anteriore ripiegato all'indietro, le sue performance con l'acqua, il volo incredibile in Giappone.

Scusate ma con un ruolino di marcia simile, tutti gli altri piloti sembra corrano dietro più al vil denaro che allo sport. Gilles è stato un gran pilota, per quello che è riuscito a fare con un mezzo spesso inferiore a quello della concorrenza.

Il numero 27 sul musetto della FERRARI di F1 è stato per tempo sinonimo di un certo peso per l’eredità di chi gli ha dato fama con le sue imprese, fino a valere più del numero 1. La gente pur rendendosi conto che la Ferrari doveva al più presto risalire molte posizioni nella classifica costruttori, ha accettato per lungo tempo quel numero, che ricordava Gilles, come se la Ferrari dovesse dargli qualche tributo o si temesse che la sua sparizione corrispondesse con una perdita della memoria.

Quest’anno per ironia della sorte, ad Imola questo mese nella pista che ha segnato molte svolte per i piloti e la F1, ha una battuta d’arresto, il circus più ricco del mondo ne ricorda solo i personaggi.