È dal 26-Marzo-2007 che sto cercando di registrare un dominio, il primo inghippo è occorso per mancanza del CAP, il secondo a causa di un carattere che nel fax non si leggeva bene, ma si può pretendere questo da un fax? Ora mi accingo a spedire l’originale alla sede dell’Authority per il registro dei domini “.it” gestito dal CNR. Al portale puntoinformatico.it rilasciano interviste dove dichiarano tempi medi di registrazione inferiore a sette giorni, in realtà si leggono solo di malcontenti e in quegli uffici del CNR si lavora solo 7 ore al giorno, sabato e domenica, riposo sindacale. In passato c’era anche un comodo servizio via web, di verifica dello status del dominio in registrazione, molto comodo per regolarsi su cosa fare, ora non c’è nulla e occorre aspettare che il CNR invii una motivazione per email al maintainer o provider e che a sua volta, (se si ricorda) ti gira. In questo modo al minimo inghippo i tempi si dilatano all’infinito ed è pure sorto un sito di protesta.

Il CNR, simbolo italiano della ricerca tecnologica, non è in grado di dotarsi di un sistema di registrazione automatizzato come per i domini “.com”, utilizzano ancora il cartaceo (fax od originale) spedito dall’utente, come potremo pretendere dagli uffici pubblici che funzionino meglio? L’unico ad essere efficiente è l’Ufficio delle Entrate (ti pareva), e quello delle PT (guarda caso pure lì maneggiano molti soldini). Per il resto, il costo a carico del cittadino per produrre della documentazione ufficiale è molto più alta e il tempo perso per produrla non torna più indietro. Facciamo l’ipotesi di un qualunque ufficio pubblico dove un impiegato è in grado di servire, sempre per ipotesi 20 persone al giorno, le quali avranno perso come minimo un’ora di lavoro a testa e speso denaro in mezzi di trasporto producendo un danno globale, per mancato reddito, ben maggiore del costo di un solo impiegato statale, infatti, subisce un danno anche l’azienda in cui lavorano.

Internet è in grado di ribaltare la situazione creando degli sportelli online accessibili 24 ore su 24 sfruttando la connettività ad internet esistente nella maggioranza delle famiglie, a costi quasi zero e risposta immediata.

Evviva il CNR ed il suo protocollo, più stabile di un web server Apache.