BLOG di Luciano Testi

Domenica 27 Maggio 2007

8 giorni su e giù per la Croisette di Cannes

La Croisette di Cannes è la piazza del “Festival du Cannes” e nello stesso tempo una passeggiata in un mondo lontano dai problemi del resto della Francia per buona parte dell'anno. Alcune giornate passate andando su e giù per la Croisette nel 1999, cercando di fare scatti fantastici e qui raccontate, portano a scoprire aspetti ignorati dai media. È anche un aspetto della Francia che da italiani dovremmo cercare di conoscere meglio.

Durante il Festival il centro della città vive solo per il cinema. Un cordone di sicurezza circonda il festival, con mezzi in abbondanza e reparti speciali della Polizia muniti di cani. Gli interessi e le iniziative a scopo di lucro hanno poco alla volta monopolizzato ogni spazio libero sulla spiaggia, addirittura gli artisti da strada sono disincentivati perché spesso la loro collocazione blocca il passaggio dei pedoni e la Polizia non vuole. La criminalità giovanile ha spinto il Magistrato di Grasse ad emettere un’ordinanza (che non so se è ancora in vigore) che obbligava un minore di 14 anni ad uscire di casa dopo le 23, solo se accompagnato. La Croisette ha perso il fascino che l’ha resa famosa nei decenni passati e oggi i giornali parlano solo del Festival, dei personaggi e di pellicole da vedere. Continua ...

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Baci in vendita

Dalla Croisette è arrivato fino a noi la voce che, Giovedì scorso una signora ha sborsato ben 350.000 dollari per baciare il Sig. George Clooney. Trattandosi di una serata di beneficenza suppongo siano stati tutti devoluti alla causa e visto che un tavolino di quel ristorante costava fino a 100.000 dollari, posso pensare con le dovute proporzioni di ambire a baciare una più casalinga Elisabetta Canalis solo se la invito in un locale dove la cena non costa più di 35,00 Euro a cranio, in questo modo il bacio costerebbe solo 100,00 Euro, ma non saprei a quale causa sarebbero destinati, ne se lei sarebbe disponibile, o se addirittura mi dice “Ma per chi mi hai preso?”. D’altronde sarei uno sconosciuto, ma sarebbe curioso sapere se tra le lettrici qualcuna è disposta a baciare il sottoscritto, mi raccomando solo se non mi conosci.

Revisione del mio blog

L’obiettivo era sostituire le immagini del bannerone di testa con mie foto e aggiungere una colonna informativa a sinistra, ma al termine del lavoro ho avuto amare sorprese. Continua ...

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Aprire un blog

Aprire un blog, senza usufruire dei servizi dei portali, tra i più diffusi ricordiamo splinder.com e blogger.com non è una cosa immediata, richiede l’apertura di un dominio, uno spazio hosting, la scelta di un programma (script) in php per gestirlo, e infine un template.

Il dominio del mio blog è di terzo livello ed è importante che non sia una directory per essere preso meglio in considerazione dai motori di ricerca, ma usare un proprio dominio serve a creare sistema su proprie risorse piuttosto che a far crescere un portale.
Mancava solo lo script, ne ho scelto uno che sembrava avesse quel che basta per partire, inoltre una nutrita quantità di plug-in mi avrebbe consentito una futura espansione. Volevo fare un blog, ma non perdere molto tempo e nemmeno troppe impostazioni che non saprei usare con adeguata cognizione, almeno all’inizio. Segue l’apertura di un DB in MySQL, l’installazione dello script scelto che è DOTCLEAR e le impostazioni web del blog e infine i post.

La scelta del template è stato scelto per l’apparente semplicità della grafica, dalle aree colorate e dall’intestazione con un bannerone in rotazione che avrei potuto sostituire con immagini da me realizzate.

Dopo dieci mesi dall’apertura t’accorgi che una serie di strumenti molto diffusi tra i blog più professionali, non li puoi avere a disposizione, e nemmeno si può modificare la grafica con una certa facilità. Alcune opzioni le ho inserite successivamente, il più importante è stato l’antispam poi la lista degli ultimi commenti, e ho pure tradotto alcune parti dal francese all’italiano. Il blog quando nasce con queste modalità, cioè che te lo sudi un po’, è anche difficile buttarlo facilmente per un altro script.

Inoltre la comunità che si occupa dello sviluppo di DOTCLEAR sta già lavorando alla versione successiva, quindi, la mia piattaforma per fare blog godrà di sviluppi e delle migliori tecnologie senza dovermi guardare intorno.

La versione successiva è arrivata, è la due, ma richiede il PHP 5 che non è installato sul mio server. Bene, cioè male, ora che so qualcosa di più sui blog mi posso guardare intorno e cercare qualcosa di più completo e professionale. Se ne riparla solo se l’aggiornamento del server non comporta extra esagerati e un off-line troppo lungo. Ci sono privilegi, ma c’è una mole di lavoro sotterraneo svolto per essere operativi che non è da poco, ma a pesare sono le personalizzazioni, quelle cosine che scopri strada facendo e si ha la sensazione di non avere mai finito.