Aprire un blog, senza usufruire dei servizi dei portali, tra i più diffusi ricordiamo splinder.com e blogger.com non è una cosa immediata, richiede l’apertura di un dominio, uno spazio hosting, la scelta di un programma (script) in php per gestirlo, e infine un template.

Il dominio del mio blog è di terzo livello ed è importante che non sia una directory per essere preso meglio in considerazione dai motori di ricerca, ma usare un proprio dominio serve a creare sistema su proprie risorse piuttosto che a far crescere un portale.
Mancava solo lo script, ne ho scelto uno che sembrava avesse quel che basta per partire, inoltre una nutrita quantità di plug-in mi avrebbe consentito una futura espansione. Volevo fare un blog, ma non perdere molto tempo e nemmeno troppe impostazioni che non saprei usare con adeguata cognizione, almeno all’inizio. Segue l’apertura di un DB in MySQL, l’installazione dello script scelto che è DOTCLEAR e le impostazioni web del blog e infine i post.

La scelta del template è stato scelto per l’apparente semplicità della grafica, dalle aree colorate e dall’intestazione con un bannerone in rotazione che avrei potuto sostituire con immagini da me realizzate.

Dopo dieci mesi dall’apertura t’accorgi che una serie di strumenti molto diffusi tra i blog più professionali, non li puoi avere a disposizione, e nemmeno si può modificare la grafica con una certa facilità. Alcune opzioni le ho inserite successivamente, il più importante è stato l’antispam poi la lista degli ultimi commenti, e ho pure tradotto alcune parti dal francese all’italiano. Il blog quando nasce con queste modalità, cioè che te lo sudi un po’, è anche difficile buttarlo facilmente per un altro script.

Inoltre la comunità che si occupa dello sviluppo di DOTCLEAR sta già lavorando alla versione successiva, quindi, la mia piattaforma per fare blog godrà di sviluppi e delle migliori tecnologie senza dovermi guardare intorno.

La versione successiva è arrivata, è la due, ma richiede il PHP 5 che non è installato sul mio server. Bene, cioè male, ora che so qualcosa di più sui blog mi posso guardare intorno e cercare qualcosa di più completo e professionale. Se ne riparla solo se l’aggiornamento del server non comporta extra esagerati e un off-line troppo lungo. Ci sono privilegi, ma c’è una mole di lavoro sotterraneo svolto per essere operativi che non è da poco, ma a pesare sono le personalizzazioni, quelle cosine che scopri strada facendo e si ha la sensazione di non avere mai finito.