Metti in pratica una furbizia e la passi liscia, gli inglesi hanno imparato dagli italiani, e la Ferrari che è italiana, è la vittima.

È pure quello che capita normalmente sull’isola, dove i furbetti sono quelli che stanno meglio e ottengono maggiori vantaggi, però, serve anche una regia consenziente, nel caso recente di spionaggio in F1, la regia è quella della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile).

Tutto nasce da una polverina rintracciata nei serbatoi della Ferrari una settimana prima del Gran Premio di F1 a Montecarlo, da lì nascono sospetti su un tecnico Ferrari, Nigel Stepney in quel momento irreperibile, ma era andato in vacanze dopo aver prenotato nell’agenzia interna alla Ferrari. La vicenda dal sabotaggio si trasforma in spionaggio industriale, rintracciano in mano ad un tecnico McLaren 600 fotocopie di documenti tecnici della Ferrari di F1. Alla fine in McLaren tutti sapevano, ma tutti negavano d’averne profittato.

La FIA che doveva emettere una sentenza per manifesta slealtà sportiva nei confronti della Ferrari da parte della McLaren, attuata con pratiche illegali, ha riconosciuto l’attività di spionaggio ma che non vi sono prove che le informazioni siano state utilizzate, perciò la McLaren non subirà nessuna sanzione. Purtroppo la FIA è anglofona e ha platealmente favorito la McLaren che è inglese, con motore Mercedes, e per entrambi vincere in quel modo è uno smacco molto grave.

In realtà, la McLaren è in testa al campionato costruttori e piloti e secondo me per par condicio, un tecnico Ferrari dovrebbe entrare nell’ufficio tecnico della McLaren e fotocopiare 600 pagine di documenti a piacere, affermando che poi non se ne farà mai nulla (e se non c'è nulla di buono da copiare, o peggio rischi di copiare il tuo materiale). Però è meglio andare avanti per le vie legali come ha detto Motezemolo: "Non finisce qui".