É un dilemma se le immagini satellitari sono da considerarsi delle foto o no, alcuni professionisti sostengono che dietro non c’è l’occhio indagatore dell’uomo che studia e rileva segni da interpretare.

Tecnicamente parlando le immagini satellitari sono delle foto, perché i file che giungono a terra non sono diversi da quelli prodotti dalle attuali fotocamere digitali ma all’osservazione che non sono vere foto perché non rimane traccia di quello che è passato per la mente del fotografo, allora, porto ad esempio chi per svincolarsi dagli schemi concettuali della fotografia, e scoprire qualche novità, si cala in una location di suo interesse e inizia a fare scatti brandendo il braccio e puntando la fotocamera a caso. Più che altro sono esperimenti con risultati a fortune alterne, ma poi si comincia a filtrare il movimento del braccio come per volerlo guidare verso tipologie di scatto più gradite, alla fine occorre recuperare la visione dello scatto ed eseguirlo mirando sempre alla perfezione (mai accontentarsi).
Adesso invece, immaginiamo che il braccio da brandire abbia lunghezze chilometriche, centinaia di km, e di poter indagare in ogni angolo della Terra alla ricerca di “picture” significative ai fini fotografici.
Quello che si vede in ogni caso, non è mai una conseguenza del singolo individuo, ma è conseguenza di quello che milioni di persone fanno giornalmente insieme perché la Terra va vista come un sistema complesso dove quello che tu fai oggi ha conseguenze in uno o più punti sul pianeta.

Che cosa c’è di meno verosimile o meno significativo in un’immagine satellitare che mostra gli effetti sulla natura, da quella di una marmitta che emette una nube di fumo in un’anonima via di una capitale del consumismo? Quella macchina stava portando il conducente al lavoro in vacanza o teneva solo acceso il motore per scaldarsi perché era in compagnia? In quest’ottica, un’immagine satellitare è un’immagine e tante immagini nello stesso tempo.

La ricerca delle immagini della galleria di trovate un link alla fine del post, è stata fatta a scopo dimostrativo cercando quelle che stimolano l’indagine e la ricerca di un significato per la particolare attrazione che esercita sull’occhio.

Gli strumenti utilizzati sono:
- Google Earth (versione disponibile per Mac al 20-Ago-07)
- Monitor con risoluzione 1680x1050 pixel
- Cattura finestra (utility Apple)

Le immagini a pieno schermo, in basso a sinistra hanno in sovrimpressione le coordinate e la scala utilizzata, in alto a destra un cerchietto indica dove è orientato il punto cardinale Nord. Questi dati vi permettono di rintracciare i luoghi che ho scovato e casomai qualcuno più esperto di me, potrebbe essere in grado di spiegare quello che si vede in alcune immagini.
Siccome le riprese fotografiche sono bidimensionali da sempre, Google Earth offre la possibilità d’aggiungere artificialmente la terza dimensione in funzione dell’altezza sul livello del mare che ha in quel punto la terra, (non preoccupatevi, lo schermo rimane sempre piatto ;) ). L’intervento per produrre tridimensionalità va oltre, siccome le altezze degli edifici non permettono di riprodurli in elevazione con realismo come per le montagne, allora è possibile ricostruire edifici e monumenti e poi incastonarli con precisione sulla mappa di Google. Un paio d’immagini presentano un grado molto elevato di ricostruzione della terza dimensione grazie al contributo libero di cittadini che hanno utilizzato il software tridimensionale gratuito di Google SketchUp. Tale tipo d’intervento, sarebbe assimilabile all’uso di Photoshop su una foto, per incontrare meglio il gradimento del fotografo.

Da un certo punto di vista vi è una sorta di fatalismo nello scoprire che proprio dove è possibile generare interventi sofisticati per ottenere la terza dimensione sono i luoghi di maggior produzione delle scelte che determinano variazioni ambientali in luoghi remoti della terra visibili mediante il medesimo software, ma in questo non vi è nulla di diverso da un fotografo che fa degli scatti a Manhattan e poi con la medesima macchina riprende lo scioglimento dei ghiacciai.
E’ anche vero che gli oggetti tridimensionali sono visibili a discrezione dell’utente che naviga, ma è anche possibile fare abbinamenti inverosimili, come riprodurre le Torri Gemelle o La Mecca e collocarle a piacere in punti della mappa diversi al solo scopo d'usare il linguaggio delle immagini per fare della provocazione.
Se con delle semplici immagini da mappe satellitari è possibile ottenere questo, sono solo delle “immagini satellitari”? O siamo in una nuova era dove è difficile distinguere i confini tra immagini, foto e linguaggio? Non ultimo dove è arrivato l’intervento autorale per produrle e quali sono i diritti?

P.S. del 22-Ago-2007
Molti di voi conosceranno già Google Earth, qualcun altro no, ma tutti sanno cos'è maps.google.it, il fratello minore di Google Earth, ma la passione per la fotografia, mi ha portato a considerare l'utilizzo di questo strumento per ottenere immagini a loro modo ugualmente spettacolari. Spero che le poche immagini inserite abbiano il potere di catturare la vostra attenzione, come è successo a me quando ho visto "Color of ..."


- Clicca sull'immagine piccola per accedere alla galleria.
- In seguito clicca sull'immagine ingrandita per aprire la versione full(*) a piena risoluzione che sarà di peso variabile da 100 a 300 kb.

(*) L'immagine full può essere facilmente ridotta alla dimensione della finestra del navigatore, usando Firefox.
Color of ...