In Italia le autostrade sono così affollate e controllate che non passerebbe inosservata una Ferrari Enzo che corre veloce, rischierebbe anche segnalazioni da parte di automobilisti, che pur apprezzando il Made in Italy, non gradirebbero le performance del pilota che affronta le curve in derapata.

Andiamo con ordine, sono un amante delle auto potenti, ma la cosa più bella non è vederla da fuori, o ascoltare il motore che si accende mentre se ne va, osservarne i dettagli costruttivi, ma salirvi sopra, sentire il rombo del motore alle spalle, le vibrazioni potenti del suono, la spinta del motore che ti schiaccia contro lo schienale, affrontare le curve con i pneumatici che mordono l’asfalto con il loro stridio e tipico fumino blu, ma ci sono alcuni problemi, non sapete fare tutto questo, non ci sono strade così libere da ritenersi al sicuro da incidenti o contravvenzioni. Ecco allora la combinazione giusta, una pista, un pilota e una magnifica Ferrari Enzo, qualche migliaio di dollari (o Euro) e il gioco è fatto.

Per provare l’ebbrezza si va a Rijeka in Croazia, si pattuisce una cifra e si sale in auto. Il pilota tiene un’andatura elevata, nelle curve deve fare parecchie e improvvise correzioni di traiettoria, deve dare l’impressione che sta mettendo alla frusta il bolide. A cui non corrisponde un giro veloce. Ad un certo punto il pilota segna al passeggero, anche lui munito di casco, il numero quattro con le mani, che in italiano risponde “Vai, Vai!”, come per dire tiraci dentro che me la voglio godere ancora. Il passeggero qualche secondo dopo segna con le mani “ancora due”, allora il pilota affronta le due ultime curve provocando appositamente una vistosa derapata, e solo a quel punto il passeggero fa un’esclamazione di soddisfazione e il pilota rallenta.

Ma a suggellare l’esperienza da raccontare agli amici increduli occorre un’ultima cosa, un video della corsa, e perché no per fare invidia si fa un bel uploading su YouTube.

Non ditemi che il pilota era un commerciante d’auto che per vendere fa fare un giretto ai clienti ;)

Questo è un modo corretto per provare l’ebbrezza della velocità, ed è molto diverso da tutti quei video girati con videocamere on-board su moto o autovetture molto potenti, tra l’altro lo scorso anno un motociclista fu individuato per il riflesso del casco del quale ne erano stati venduti solo 10. Il provetto pilota, un impiegato di banca, aveva la moto nel garage, smontata.