In questi giorni non si fa altro che parlare della Fontana di Trevi con le acque rosso sangue.

L’opera è di un tale, poi identificato grazie alle telecamere, che versa un liquido innocuo di colore rosso e se ne va di corsa.
Il gesto in concomitanza del Festival del Cinema a Roma e a seguito d’alcuni importanti eventi politici della sinistra, quindi il rosso è in tema, lascia sconcertati e increduli sui veri motivi di quel gesto dagli effetti teatrali, che non aggiunge nulla d’artistico e lascia il vago sapore di un rituale cui sono dediti ben altre culture e in altri luoghi.
Rimane un senso di vulnerabilità degli oggetti simbolo della nostra cultura e storia, ci si accorge di ciò solo quando qualcuno compie un gesto lucidamente folle, ma per fortuna (in questo caso) innocuo.

Vorrei suggerire all’autore della Trevi-rossa, che in futuro può utilizzare anche Photoshop e poi distribuire dei volantini con il suo messaggio, capiremmo ugualmente.

Foto dal sito: http://gallery.panorama.it/