Anche quest’anno con l’arrivo del freddo e la prossimità delle feste arriva la voglia di mettere in bocca un po’ di cioccolato e cominciano anche gli esperimenti. E sì, oltre a fornire delle calorie fa bene anche al morale, da una certa soddisfazione, e in questo periodo mi ricordo di un anno in cui al MotorShow c’era una nutelleria dove ho preso una piadina spalmata di sola nutella, altro che soddisfatti rimborsati, bastava guardare l’espressione di chi la mangiava per capire, tanto per intenderci, chi ci metteva in mezzo della salciccia, quando la mangiava sembrava perfino possedere l’aggressività di un carnivoro.

Ma volevo parlarvi delle mie degustazioni, sono poche ma scelte e di qualità, comincio con gli After Eight, che trovo eccezionali, hanno trovato la giusta dose tra cioccolata e menta e la relativa densità dei due prodotti, mi piace anche l’aroma che ne esce dalla confezione ancora sigillata, ne mangio sempre due o tre alla volta, e poi adesso fanno la confezione con la carta corrugata per impedire che cadano dentro la confezione quando sei a metà, così da trovarli sempre in piedi comodi per prelevarli.

Un altro classico che mi piace molto sono le tavolette di cioccolata da 100 gr, la migliore per me è la fondente della LINDT, quella confezione con la carta di colore indefinibile tra l’azzurro e il grigio metallizzato, qui mi ha preso la curiosità e sono andato nel sito della LINDT, ho trovato una pagina per l’invio di post-cards ed ho scritto subito ad un’amica che conosco come buona degustatrice di cioccolata. Per l’occasione ho scritto una frase che vedete sotto, e se vi piace alla fine tra parentesi scrivete (by Luciano Testi), sarei felice se un ignoto viene letto con piacere da qualche amata.


Ci sono altri prodotti di cui sono pazzo, i Ferrero Rocher sono una bella invezione, tutt’ora priva d’imitazioni, pare che un brevetto protegga il segreto di come far affiorare sulla superficie di una sferetta di cioccolata dei pezzettini di mandorle. Questo spot del 1992, la cui età la dice lunga sulla bontà del prodotto, è stato un successo enorme all’epoca, mi ricordo che al MotorShow (una piazza per tutti e tutto) erano presenti i due protagonisti, la Rolls Royce e il prodotto. Finito lo spot la vita continua ma mai senza un Ferrero Rocher al giorno, e chi poteva negare alla bellissima signora in giallo un pensiero che arriva dritto al cuore? Un appunto, guardate sul sito Ferrero come sono gli spot oggi e notate quanto materiale virtuale hanno aggiunto nella pubblicità rispetto il 1992, oggi lo spot rappresenta la fantasia, ieri la realtà.


Dalla Ferrero in pole position c’è anche il Mon Cheri, un’altra dimostrazione che in Italia, i cioccolatini sono un’arte di cui non vedo uguali tra i prodotti stranieri. Riporto la descrizione del prodotto dal sito della ferrero.it:

MON CHÉRI® è una pralina unica, che regala a chi la assapora un sorprendente piacere: il guscio di cioccolato fondente, la morbidezza della ciliegia ed il gusto deciso del liquore si miscelano in un'armonia inimitabile.

Armonia fatta di molteplicità e contrasti che suscita sensazioni appaganti e complete da vivere da soli o da condividere con gli amici.


Qualcuno di voi ha mai avuto occasione d’assaggiare i cremini FIAT? Cercateli e non li scorderete mai. Questo è uno di quei prodotti che rimangono nella storia dei sapori, siglato con un marchio che più italiano non si può (sempre che non ci metta lo zampino lo zio Tom), questo ha il vero sapore del cremino, rispetto cui tutti gli altri dopo sembrano solo delle imitazioni. Chi abita tra Modena e Bologna sa bene che è aperto anche uno spaccio della fabbrica di Majani, dove trovare più a buon mercato questi prodotti eccezionali, di cui però è possibile mangiarne in quantità limitata causa il forte contenuto calorico ed anche perché dopo 4 o 5 di questi, nello stomaco sembra d’avere una fiorentina di mezzo chilogrammo, d’altronde la ricetta è ancora quella del 1911, e sì, la Majani fa cioccolata dal lontano 1796, quando di certo con la povertà che c’era nessuno si preoccupava dell’eccesso di caloria in un cioccolatino! Nel caso in cui vi capiti di possederne quando comincia a fare caldo, metteteli subito in frigo, ma lo consiglio in tutte le stagioni, perché gli ambienti riscaldati alterano leggermente la densità, trovo che sia migliore a 7 o 8°C non tanto per la temperatura, ma perché è un po’ meno tenero e lo gusto meglio. Quando li ho conosciuti, non vi dico quanti ne ho mangiati, anzi, sì, misi alla fine d’agostoi in frigo 3 kg di questi fantastici cioccolatini, ai primi di ottobre dello stesso anno non ce n’erano più e sono sicuro d’essere l’unico che ne mangiava. Non male vero?