L’altro ieri quasi mi sono sgolato con mia zia, ha un vocione che andrebbe bene a recitare in teatro ma la sua testardaggine non gli è da meno. Ha comprato un nuovo e meraviglioso televisore al plasma della SAMSUNG da 32”, in formato Wide Screen, in pratica non è un 4:3 della TV normale e nemmeno un 16:9, una via di mezzo, ma come fosse una regola i commercianti mettono in mostra lo schermo e qualunque cosa facciano vedere, ogni pollice disponibile deve essere sfruttato. Tale modalità d’esporre il prodotto è ben lungi dall’essere una demo di buon funzionamento di tutti i pixel, l’ho capito dopo un’ora di discussione con mia zia che impaziente mi accende la TV e subito noto che i soliti canali analogici di Mediaset o Rai si vedono deformati, cioè allargati, glielo dico e lei mi risponde che era una di quelle cose che voleva sapere da me, cioè “Perché tutte le persone sembrano ingrassate?”. Io non aspettavo altro che me lo chiedesse, ho cominciato a navigare nel menu fino a che non ho trovato la regolazione dei formati, c’era anche il 4:3, l’ho subito settato e immediatamente ho avuto le sue proteste, ovviamente la TV normale in un WideScreen lascia due strisce nere ai lati e quando guardi un film saranno presenti sopra e sotto altre due strisciette. Spiegare che le pentole e i coperchi non sono più tondi ma ovalizzati, e le ruote delle macchine non sono tonde, che il pallone da calcio sembra quello per il rugby, non è servito a nulla, quelle due strisce nere la sconvolgono, lei ha comprato un 32” ed io incautamente glielo riducevo a circa 28”. Non importa che cosa guarda, basta che sia grande 32”, ma ho insistito tanto fino a che non gli ho fatto dire che gli piace guardare le immagini deformate, ma gli scappava da ridere, perché oramai si rendeva conto che quello che dicevo era corretto. Siccome sono testone anch’io, ho guardato per bene il menu, ed ho trovato la funzione zoom che porta ad allargare la schermata senza deformazione fino ad occupare l’intero schermo. Adesso si vede tutto il 32” acceso (che espressione impropria), ma le immagini sono proporzionate, significa che la TV normale ha un taglio sopra e sotto e con i film ci saranno due fette ai lati che non si vedono (ma mia zia mi ha già detto che non guarda film ‘n’ volte), ma questo non importa, l’ho spiegato per bene altrimenti lo racconterà a tutto il condominio.

Nelle immagini Nina Senicar a DISTRACTION
Visione TV analogica "allargata" su un televisore in formato WIDE.

Visione TV analogica con il suo formato 4:3.
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In pratica i commercianti visualizzano a schermo pieno qualunque cosa perché se si vedessero delle strisce nere, la gente non comprerebbe quel prodotto, chiunque anche se non preparato tecnicamente si chiederebbe perché deve comprare un televisore da 32” se riesce a sfruttarne solo una parte e molti rinuncerebbero all’acquisto, allora uno schermo WideScreen anche se non sarà mai usato per vedere film poteva essere sostituito da un altro che a parità d’ingombro in altezza rispetti il rapporto di 4:3, ottenendo un risparmio sulla diagonale e quindi sulla spesa d’acquisto, ma quanti sono quelli che ci pensano?

Quello che mi preoccupa di più, non sono i soggetti come mia zia, ultrapensionata, ma giovani ben più preparati tecnicamente di me sui quali questa tattica commerciale riesce ad avere efficacia, ma almeno loro guarderanno ogni tanto un film.