BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 16 Gennaio 2008

Madameweb da Costanzo

MadamewebIeri sera su Canale5 c’è stato il ritorno del Maurizio Costanzo Show (MCS), e su tvblog.it si legge che per catturare audience come prima serata, tra gli ospiti, anziché avere, un esperto di rifiuti superpartes, magari tedesco, che parli di questo tema molto d’attualità, Costanzo ha pensato bene di chiamare Anna Ciriani, in arte Madameweb, una pornostar, più conosciuta come la pornoprof di Pordenone. Il tema della serata “Il comune senso del pudore”, gli altri ospiti erano: Silvana Pampanini, Marisa Merlini, Gabriel Garko, Chiara Noschese e l’astrologo Branko, tutti certamente in grado di contribuire ad un approfondimento meno profondo di un bicchiere d'acqua.
Chi poteva dar credito a questa trasmissione, dopo aver visto chi erano gli ospiti ad affrontare il tema della serata?
Forse arriverà anche la serata in cui parla della pornografia e chiamerà una suora. Forse.
Ma Maurizio Costanzo, non è un giornalista? Probabilmente con MCS riconosce che non riesce a stare al passo con Matrix o Porta a Porta, e una pornodiva aiuta sempre!
Poi mi chiedo pure se Maurizio aveva bisogno di Madameweb o di continuare a fare MCS.

Hollywood, il fast food del cinema! Il microfono!!!

In queste sere in TV si sente parlare solo del problema monnezza, fino a stancarti, (per associazione penso che i napoletani siano eccessivamente tolleranti), però ci sono delle alternative, tra queste un film americano su Rai1, After the Sunset, del 2004 con Pierce Brosnan, e una magnifica Salma Hayek al bacio, molto scorrevole, dopo, un altro film americano su Rete4, Triplo Gioco, del 1993. In quest’ultimo film ci sono facce sconosciute, ma la scena da cui inizio a vederlo è tutt’altro che propedeutica, sarebbe intrigante se non fanno vedere il microfono che entra in scena, ma in poco più di due minuti si vede altre 5 volte, pure in controluce calarsi dall’alto. Forse il cameramen non si curava molto dell’inquadratura, la mora in scena aizzava il testosterone dei maschietti, e il montatore non poteva far altro che usare il girato disponibile. Però 6 volte è troppo in meno di tre minuti, gli americani, paese in cui gli effetti speciali sono un fiore all’occhiello, dove il budget per fare film è sempre altissimo, ogni tanto ti sbattono fuori film che sembrano realizzati non in economia, ma alla catena di montaggio curandosi poco della qualità pensando che lo spettatore è solo un beota che vuole godersi lo spettacolo.

Spesso può capitare che l’ombra del set si proietti sulla scena ripresa, ma qui hanno esagerato.
Queste disattenzioni m’infastidiscono.