BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 23 Gennaio 2008

Grande Fratello 8 alla grande

Premetto che ho visto pochi minuti iniziali e poi dalle 23:30 in poi, ma alcune cose mi sono rimaste fissate nella mente.
A Mediaset pensano in grande, per questa ragione i concorrenti della prima edizione non erano nemmeno 10, oggi invece sono diventati addirittura 19, e chi se li ricorda tutti dopo la prima puntata? In pratica è come se fosse una classe d’alunni, invece si tratta di maggiorenni d’età ed estrazione varia, che hanno firmato il benestare a farsi riprendere 24 ore a giorno accettando le regole del GF rimanendo chiusi per tutto il tempo nella casa. Ecco, questo è il punto, non è più una casa, è diventato un condominio, tra i partecipanti vi è una famiglia intera che vivranno in una roulotte fino a che non hanno reso vivibile e accettabile gli alloggi veri. Su quest’aspetto la produzione ha molte carte in più da giocarsi rispetto all’Isola dei Famosi.
Debbo spendere una parola per la conduttrice, Alessia Marcuzzi, sobria, senza sbavature fino alla fine, non afflitta da manie di protagonismo, lasciando emergere al meglio il cast.
Marco Liorni inviato delle passate edizioni, è stato sostituito da coppie d’ex concorrenti del GF, iniziano Ascanio e Katia a ricevere i concorrenti all’ingresso della casa.
Lo studio sembra ben curato aveva due ospiti già visti anche all’Isola dei Famosi, Alfonso Signorini e Katia Ricciarelli.
Tra i concorrenti che ho visto ne vorrei segnalare solo 3 perché. Il primo è Alberto (foto sopra), vestito elegantemente che faceva la parte del padrone di casa, sembrava un maggiordomo o un cerimoniere, a tal punto che ha dovuto precisare che anche lui è un concorrente, carattere familiare, simpatico e allo stesso tempo formale ma sciolto, forse un po’ troppo banderuola.
Il secondo concorrente è Teresa, mi ha colpito la semplicità di questa ragazza, sembra abbia idee chiare e che non sia piena di certe fantasie che hanno le sue coetanee, non è la tipa che sta a una spanna da terra.
Il terzo concorrente è Silvia (foto a lato), appena l’ho vista, e sentita parlare ho capito subito che il trans è lei, ma anche il resto del cast lo capirà subito. L’hanno presentata per ultima spiegando da subito il suo passato da uomo ed ora è una donna a tutti gli effetti, con termini e modi adeguati. Mi ha sorpreso la presenza dei genitori, sicuramente hanno digerito abbondantemente il cambiamento del figlio continuandolo ad amare anche se è diventato nel frattempo una figlia. Mi sento lontano anni luce dai problemi dei transessuali, l’atteggiamento dei genitori insegna molto di più di un dibattito, ma si sa, spesso i figli si amano a prescindere. Non mi è molto chiaro l’atteggiamento di Signorini su questo tema, come non mi è parso chiaro la sua opinione all’uscita di Malgioglio dall’IDF, in pratica parlava di Silvia come se avesse lui dei preconcetti.
Una cosa mi è piaciuta, il pubblico dovrà votare il concorrente che più gli è piaciuto, cioè un voto in positivo che attira e stimola di meno certe cattiverie o falsità, ma dalla prossima puntata si ricomincia, ahimè, come all’Isola dei Famosi. Un’altra cosa vi dico, erano anni che non guardavo più il GF.

Navarone 1 In, Navarone 2 Out

In TV di recente su La7 hanno trasmesso “I cannoni di Navarone”, dopo i primi minuti di visione ho deciso di vederlo fino alla fine, e me lo sono gustato, anche se è un film del 1960, regge bene, buon ritmo, avvincente la trama, qualche colpo di scena, nulla da pretendere sugli effetti speciali, ma il finale è abbastanza curato e guardabile.
Domenica incappo su Rete4 nel film “Forza 10 da Navarone”, del 1978, con il giovane Franco Nero e Harrison Ford. Di fronte alla parola Navarone speravo di rimanere incollato alla TV fino alla fine del film, ma quando ho visto le scarse conoscenze d’ingegneria che ha il regista e collaboratori, ho interrotto la visione perdendomi il finale, sicuramente vittorioso.
Il motivo? Non è possibile che nel 1943 due persone, portandosi a spalla un po’ d’esplosivo riescano a far crollare una diga a causa delle crepe postume, come fosse una fragile parete in mattoni forati, e che poi il defluire delle acque faccia crollare un viadotto a due km di distanza solo investendo i piloni. Non avete visto come lo hanno fatto crollare, i piloni sembravano senza fondamenta, alcune travi sembravano semplicemente appoggiate, causa effetto inappropriato, i ponti sul Po’ con le piene avrebbero dovuto crollare numerose volte. Il poster è una caricatura della scena finale. Anche su www.film.tv.it ha avuto un voto negativo.