In TV di recente su La7 hanno trasmesso “I cannoni di Navarone”, dopo i primi minuti di visione ho deciso di vederlo fino alla fine, e me lo sono gustato, anche se è un film del 1960, regge bene, buon ritmo, avvincente la trama, qualche colpo di scena, nulla da pretendere sugli effetti speciali, ma il finale è abbastanza curato e guardabile.
Domenica incappo su Rete4 nel film “Forza 10 da Navarone”, del 1978, con il giovane Franco Nero e Harrison Ford. Di fronte alla parola Navarone speravo di rimanere incollato alla TV fino alla fine del film, ma quando ho visto le scarse conoscenze d’ingegneria che ha il regista e collaboratori, ho interrotto la visione perdendomi il finale, sicuramente vittorioso.
Il motivo? Non è possibile che nel 1943 due persone, portandosi a spalla un po’ d’esplosivo riescano a far crollare una diga a causa delle crepe postume, come fosse una fragile parete in mattoni forati, e che poi il defluire delle acque faccia crollare un viadotto a due km di distanza solo investendo i piloni. Non avete visto come lo hanno fatto crollare, i piloni sembravano senza fondamenta, alcune travi sembravano semplicemente appoggiate, causa effetto inappropriato, i ponti sul Po’ con le piene avrebbero dovuto crollare numerose volte. Il poster è una caricatura della scena finale. Anche su www.film.tv.it ha avuto un voto negativo.