Di recente vi avevo parlato dei nuovi cestelli della spesa, più grandi in versione trolley, introdotti all’unico scopo d’aumentare l’ambito desiderio di fare acquisti e versare sempre più Euro nelle casse della COOP, le novità non sono finite, sono arrivate le casse FAI DA TE nuove.

Ho preso un libro che ho pagato nelle nuovissime casse FAI DA TE che oggi si chiamano SPESA E VIA. Le casse FAI DA TE, erano stazioni per chi ha meno di 15 articoli, dove fai tutte le operazioni necessarie come in una cassa assistita da operatore, se avevi la tessera socio la passavi sotto il lettore e a seguire ogni articolo, che deponevi nella sportina di plastica appesa (la cui apertura era un’operazione odiosa, non si aprivano mai) il cui fondo era su una bilancia che segnalava anomalie come il mancato deposito di un oggetto dopo averlo letto o un incremento senza averlo conteggiato, un modo banale per controllare la correttezza delle manovre anche se sicuramente qualcuno passava al lettore un oggetto e ne infilava due nella sportina. Terminate le operazioni al lettore, paghi con le modalità a te gradite (non si fa credito), ritiri lo scontrino, il resto e la borsina di plastica con i tuoi articoli e te ne vai. Preciso che tutte le operazioni avvengono davanti ad un’unica stazione, e che le borsine di plastica erano gratuite per invogliare i clienti a sfruttare il servizio e quando ritiri la spesa, hai le mani libere e devi solo uscire. Ovviamente questo tipo di casse ha avuto successo, perché per un unico addetto quattro funzionavano da sole e per molti clienti erano pratiche.

Che cosa hanno deciso di fare?

Con l’intento d’aumentare il profitto, mascherandolo come un servizio per il cliente, hanno separato la funzione di lettura degli articoli dal pagamento, nel senso che le postazioni sono separate fisicamente, già questo suggerisce che sia possibile fare la fila due volte. La postazione con il lettore d’articoli è a pistola, ve ne sono due, prelevi quella che s’illumina, non vi sono controlli, quando hai finito rimetti nel suo vano il lettore e la macchina emette un ticket con codice a barre della tua spesa. Ritiri la borsina di plastica della spesa che non è più gratuita e il ticket, ora con entrambe le mani impegnate ci si leva dai piedi, scegli una cassa, dove non c’è la fila, solitamente quelle abilitate solo per la CoopCard sono sempre libere ma io non ce l’ho. Le casse per il pagamento, sono organizzate come se il cliente non avesse le mani impegnate, metti a terra le borsine, il libro l’ho appoggiato sopra anche se la stazione non non è predisposta, sono come dei bancomat al contrario. Per pagare devi mettere il ticket davanti una finestrella che legge la tua spesa e si predispone per darti il resto e stampare lo scontrino fiscale, ma dulcis in fundo, ti stampa un’altro ticket con un codice a barre da usare per aprire il cancello d’uscita dall’area SPESA E VIA!
Sicuramente il codice per l’apertura del cancello, legato ad un pagamento, riduce i microfurti, perché mentre l’addetto assisteva un cliente, forse altri uscivano senza pagare, se il problema era questo, bastava stampigliare un codice sullo scontrino nelle casse FAI DA TE precedenti, ed eliminare il controllo peso che spesso dava problemi. Ora in pratica fai due postazioni, accumuli tre pezzi di carta, prendi su la spesa due volte, se hai due sportine quando sei davanti al cancello per orientare bene il ticket davanti al lettore forse una la metti per terra di nuovo.
Credo che SPESA E VIA, serva solo se le code alle casse tradizionali sono lunghe, in tal caso qualcuno penserà di potersela cavare più in fretta nonostante i vari passaggi.
Ed è quello che ho fatto io dopo pochi minuti, infatti, avevo dimenticato di prendere un libricino interessante sui trucchi delle false magie, e pagandolo a peso è costato 1,31 Euro al posto di 12 Euro, al momento di pagarlo ho utilizzato una cassa assistita libera in quel momento, facendo con la commessa dei commenti su SPESA E VIA, la quale dovendone parlare bene, ha detto che sono state pensate per favorire chi ha la CoopCard, ma ho qualche dubbio.

Le cooperative sono obbligate per Legge a reinvestire gli utili, se proprio volevano migliorare il servizio, potevano inventarsi qualcosa di più creativo, ad esempio ai soci Coop o per chi ha la CoopCard potrebbero consentire di fare la spesa via internet, indicando l’orario del ritiro e pagando un extra e solo per spese da 50 Euro in su di poterla ricevere a domicilio. Il motto “La COOP sei tu” o ancora “Dalla parte del consumatore” recentemente stanno un po’ ribaltandosi, a me è capitato di trovare medicinali a prezzi inferiori in una farmacia “normale”, ma anche pullover di lana a 4 Euro in meno alla Oviesse, nonostante in Coop vi fosse la promozione per soci del 50%.

Immagine dal sito lucaturi.it che annuncia un'analoga iniziativa nell'ipermercato COOP di Bari.