BLOG di Luciano Testi

Sabato 2 Febbraio 2008

A tavola non mi piace che …

A tavola non mi piace che ... :

  1. Il tavolo dondoli, capita più facilmente con quelli monocolonna.
  2. Anche la sedia non deve dondolare e deve essere senza braccioli, altrimenti può essere che le misure mi obblighino a tenere chiuse le gambe strizzando le palle.
  3. L’eventuale tovaglia non deve sbordare un metro, tanto da sembrare la coperta della nonna e rischiare di trascinarla quando ti alzi.
  4. Se vado in un self-service, il vassoio non deve avere il fondo che appoggia solo in centro, altrimenti qualunque azione tu faccia, si metterà a ruotare.
  5. La tovaglietta di carta deve avere la sagoma del vassoio.
  6. Odio sentire i bambini che strillano con quanto fiato hanno mentre giocano, come capita nei centri commerciali dove c’è un angolo bimbi alti meno di 130 cm.
  7. Il tavolino, se all’esterno, non deve essere ai bordi del marciapiede con le macchine che passano a 20 cm.
  8. Essere investito dall’aria di condizionatori o ventilatori.
  9. Piazzarmi dove il sole in l’inverno t’investe in viso, e d’estate le auto parcheggiate ne riflettano in faccia direttamente i raggi.
  10. Mi portino il sugo con un po’ di pasta, anziché il contrario.
  11. Quando senza specificare nulla, il primo abbonda da riuscire a farci due razioni.
  12. Ordino il riso, e debbo richiedere un cucchiaio per mangiarlo.
  13. Le posate si piegano per tagliare una bistecca.
  14. Chi è con me si alza prima che io finisca di mangiare, costringendomi ad accelerare per non farlo aspettare.
  15. Il caffè non è alto a sufficienza da consentire a due bustine di zucchero di sciogliersi.

Beh, che vi sembra? Sembrano troppi messi in fila in questo modo? State già pensando che è meglio non uscire con me?
Adesso che ci penso, queste cose non capitano quando ogni tanto vado a cena con una mia amica, eccetto, forse la tovaglia extra-extra-large.
Cosa dite che è solo questione di compagnia?
Mmmh ..., a voi di solito cosa capita?

Musica nello spazio (uno spot spaziale)

Non pensate subito ad alieni con gusti terrestri, non si tratta di una scoperta dell’ultima ora, saremo proprio noi il 4 Feb prossimo a immettere nello spazio una canzone dei Beatles, Across the Universe, a compiere quest’operazione sarà proprio la NASA. Anche se inviare nello spazio informazioni relative alla nostra vita non è una novità in assoluto, questa volta l’operazione sembra avere finalità diverse, ludico-economiche, mascherate da coincidenze che si vorrebbe usare per giustificare l’intera operazione, come il titolo della canzone, i 40 anni della sua registrazione, i 45 anni della nascita del centro spaziale della NASA e i 50 anni del lancio del primo satellite USA, l’Explorer 1.

I nostri cannoni (quelli del centro spaziale della NASA), spareranno la canzone dei Beatles verso la stella Polare che sarà raggiunta fra 431 anni. Qualunque messaggio lanciato nello spazio, ogni eventuale risposta arriverà sulla terra quando forse i Beatles non saranno ricordati allo stesso modo degli autori di musica classica come Bach (che sto ascoltando in questo momento per l’occasione), Mozart e Vivaldi.

Tutta l’operazione, questa volta è funzionale esclusivamente per noi terrestri, non si spiega altrimenti l’enorme risonanza su tutti i media e internet, al contrario di quanto è avvenuto nel 1977 quando la missione del Voyager portava con se un disco con 45 minuti di musica, principalmente classica oltre che informazioni sull’uomo e se non ricordo male, la tavola periodica degli elementi. Una canzone per quanto bella, non porta con se conoscenze di base su noi terrestri utili per prendere contatti con la nostra razza.

Alcune info sono del sito: http://www.corriere.it/