Il 31-Gennaio, era il giorno di San Geminiano, patrono di Modena e così ne ho profittato per fare un giro per il centro, pieno di bancarelle e tanta gente, si passava solo con lo spazzaneve, ma quando si arrivava in piazza grande o vicino al duomo, tutti davano uno sguardo in alto per guardare il vestito che hanno deciso di dare alla Ghirlandina, la torre campanaria più alta di Modena, e che conserverà durante i lavori di restauro.
Solitamente durante i lunghi restauri l’esterno delle impalcature è rivestito da robusti teli di colore bianchiccio o lamiera zincate a protezione dei passanti. Ricordo che durante il restauro di Palazzo Ducale a Venezia, l’esterno delle impalcature erano arredate con stampe di se stesso con un’ambientazione di quando esisteva ancora la Repubblica Marinara di Venezia. A Modena invece hanno scelto una strada diversa, il rivestimento rappresenta un’opera di Mimmo Paladino, delle forme geometriche colorate sparse su fondo bianco, con alcuni elementi d’architettura quasi dissimulati.
Appena si vede questo rivestimento, c’è un po’ di stupore, non per la bellezza ma per la sua estraneità con gli edifici circostanti, di certo non un esempio d’architettura moderna, sono figure e immagini inusuali data la loro posizione, e più ci penso e più appaiono fini a se stesse.
Ad occhio e croce quelle stampe saranno costate almeno 20.000 Euro, il restauro della torre costerà 3 milioni di Euro e durerà almeno fino al 2010, e per l’artista quanto hanno speso?
Non so esattamente cosa mi spinge a paragonare quest’installazione con due episodi di natura artistica avvenuti nel 2007, il primo ad opera di Eleonora Brigliadori e il secondo più famoso per il nome dell’opera la Trevi Rossa, in entrambi i casi si trattava di interventi temporanei, ma che pur sconvolgendo un pezzo del creato, avevano la capacità di stupire perché veniva spontaneo pensare il perché qualcuno non ci aveva pensato prima, poi non erano fini a se stesse, ognuno dei due artisti a modo suo aveva qualcosa da dire, ma hanno cercato di farli tacere, per paura di scoprire da un giorno all’altro che siamo un popolo d’artisti, tra l’altro con la percentuale d’illetteratismo più elevata in europa. Le autorità, quando s’oppongono apertamente a delle installazioni d’arte spontanee, non si rendono conto di fare il gioco dell’artista la cui arte si diffonde in modo direttamente proporzionale alla durata della loro esistenza e soprattutto senza spese a carico del cittadino.
A Modena, invece, tutto è regolare, tanto che non fa scalpore una cosa che dura tre anni, già a sentire questo numero in un angolo della mente assimili quelle geometrie sparse come parte dell’ambiente.
E voi avete sentito parlare del vestito della Ghirlandina?