L'attuale situazione del caro benzina è preoccupante e una breve analisi aiuta a capire quanto è responsabile il sistema Italia del prezzo alla pompa dei vari carburanti, sebbene la situazione mondiale sia altrettanto decisiva. Il prezzo alla pompa non è ancora aumentato quanto quello del barile, ma se non dovesse calare nel breve periodo (oggi ha passato quota 100 $ Usa) la benzina arriverà a 2 Euro entro il 2010 e molti prezzi al consumo aumenteranno di almeno il 20% o 30%.

É nostra abitudine incolpare subito il governo, qualunque sia, ogni aumento di prezzo del carburante, anche quando sentiamo che aumenta il petrolio, in realtà la componente fiscale negli ultimi 10 anni è diminuita, ma dopo aver raggiunto percentuali che definire un furto è poco, ad esempio per la benzina nel 1994 era del 76,11% e per il gasolio del 70,69%, da allora sono calati rispettivamente al 60% e 52% nel 2006. La componente fiscale raggiunse una percentuale storica anche nel lontano 1970, e fino allora i carburanti avevano una quotazione abbastanza piatta e costante, ma proprio in quegli anni la domanda in un'economia occidentale in rapida espansione, contribuirono a generare austerity e un'inflazione molto alta. Il costo industriale aumentò fino al 1985, per poi ridursi leggermente fino a giungere allo stesso prezzo nel 1998, ma il fisco in questo lasso di tempo (e qui a pensare male ci si prende), ha incrementato le accise costantemente per iniziare un'inversione di tendenza solo quando la benzina ha raggiunto alla pompa il prezzo di 1 Euro. Nel 1998, avremmo potuto avere il prezzo della benzina uguale a quello del 1985, circa 0,686 Euro anziché 0,962 Euro, come a dire che oggi 9 Marzo 2008, a seguito degli aumenti di costo degli ultimi 10 anni, avrebbe un prezzo alla pompa di 1,124 Euro, con un risparmio di 11,04 Euro con un pieno di 40 litri, non male.

Purtroppo dal 2001 alcuni eventi, come l'attentato del 9-Set-2001, il successivo crollo delle borse, la guerra dichiarata contro il terrorismo poi quella contro l'Iraq, ha determinato un calo della disponibilità dell'oro nero e di conseguenza il prezzo al barile negli ultimi 8 anni è continuamente salito, anche perché i produttori, si stanno rendendo conto che non è una risorsa infinita.

I paesi più civilizzati, vista che la dipendenza dall'oro nero è in costante aumento, hanno adottato una politica energetica adeguata cercando di migliorare le proprie infrastrutture. In Italia nel 1987 un referendum ha proibito l'utilizzo del nucleare e all'ENEL di occuparsene, e così in un paese privo di risorse naturali, sarà sempre meno competitivo nel panorama mondiale, ad esempio di una Francia da cui compriamo energia elettrica prodotta con il nucleare, per non parlare della Germania o Regno Unito dove mediamente il prezzo industriale dei carburanti più diffusi è più basso di 6 o 7 Cent d’Euro.

Non parliamo delle risorse rinnovabili, dove paesi con meno sole del nostro, come la Germania, hanno un fotovoltaico più diffuso.

Uno degli aspetti in grado d'influire ancora sul prezzo al consumo dei carburanti, è proprio la distribuzione, abbiamo troppi distributori, nel 2005 solo un terzo aveva automatizzato il servizio contro la quasi totalità dei paesi sopra citati, inoltre, un nostro distributore eroga quasi la metà di carburante con evidente riduzione degli introiti per i gestori.
Deduco che se avessimo potuto usufruire d'ogni aspetto positivo, potremmo avere il carburante con un prezzo inferiore di circa 40 Cent di Euro, con un pieno di 40 litri risparmieresti 16 Euro, chi fa 20000 km in un anno ad una media di 16 km/l, risparmierebbe 500 Euro.


<<<<<<<<<<<< || >>>>>>>>>>>>>


Tutti i diagrammi sono stati realizzati per fornire una panoramica degli andamenti dei prezzi, utilizzando le tabelle della documentazione scaricabile dal sito www.unionepetrolifera.it.

In questo diagramma e nel successivo, notare che tra gli anni 1985 e 1998 come al calare del costo industriale, le accise continuano ad aumentare incrementando il prezzo del carburante quasi allo stesso ritmo del periodo d’austerity. Tutti i dati degli anni mancanti, dal 1960 al 1990, sono ottenuti per interpolazione e inseriti per fornire un andamento realistico.



Nel diagramma che segue, notare come la benzina e il gasolio abbiano fatto una corsa parallela per molti anni, mantenendo invariata una differenza nel prezzo di circa 0,24 Euro, tradotto in percentuale la convenienza cala con il passare del tempo, ma dal 2003 il gasolio ha iniziato ad aumentare avvicinandosi molto alla super senza piombo.



Questo diagramma rappresenta l’andamento del prezzo del barile di petrolio in dollari Usa, come era pubblicato su www.unionepetrolifera.it ma il profilo può indurre ad interpretazioni errate lasciando intendere che il trend di aumento odierno è inferiore a quello del periodo dell’austerity (tra il 1970 e il 1985), perciò l’ho rifatto introducendo gli anni mancanti per interpolazione e ottenere omogeneità per confrontare visivamente i due periodi, ed è incontestabile che l’attuale aumento ha un andamento più ripido rispetto ai dati storici citati. Il prezzo alla pompa non è ancora aumentato quanto quello del barile, ma se non dovesse calare nel breve periodo (oggi ha passato quota 100 $ Usa) la benzina arriverà a 2 Euro entro il 2010 e molti prezzi al consumo aumenteranno di almeno il 20% o 30%.



Notare che per la Francia, Germania, Regno Unito e altri paesi, il prezzo industriale sia inferiore, sicuramente per una maggiore efficienza e potere contrattuale.
Prezzi al:
01-Ott-2006
BENZINA SENZA PIOMBO GASOLIO AUTO
(Euro/litro) (Euro/litro)
prezzo
industriale
componente
fiscale
prezzo al
consumo
prezzo
industriale
componente
fiscale
prezzo al
consumo
Austria
0,43
0,6
1,03
0,46
0,49
0,96
Belgio
0,4
0,8
1,21
0,49
0,49
0,98
Cipro
0,47
0,42
0,89
0,52
0,36
0,88
Danimarca
0,42
0,78
1,2
0,48
0,58
1,06
Estonia
0,39
0,41
0,8
0,46
0,37
0,83
Finlandia
0,45
0,82
1,27
0,53
0,51
1,04
Francia
0,39
0,78
1,17
0,45
0,59
1,04
Germania
0,39
0,82
1,22
0,46
0,62
1,08
Grecia
0,45
0,47
0,91
0,52
0,41
0,93
ITALIA
0,46
0,77
1,23
0,53
0,6
1,13
Irlanda
0,5
0,64
1,14
0,56
0,56
1,12
Lettonia
0,43
0,4
0,83
0,48
0,37
0,85
Lituania
0,42
0,42
0,84
0,47
0,38
0,84
Lussemburgo
0,43
0,57
1,01
0,49
0,39
0,88
Malta
0,6
0,48
1,08
0,59
0,4
0,99
Olanda
0,47
0,88
1,34
0,5
0,55
1,05
Polonia
0,48
0,54
1,01
0,5
0,48
0,98
Portogallo
0,46
0,77
1,23
0,51
0,52
1,03
Regno Unito
0,4
0,89
1,28
0,46
0,9
1,36
Rep.ca Ceca
0,46
0,59
1,05
0,51
0,52
1,03
Slovacchia
0,43
0,57
1
0,48
0,55
1,03
Slovenia
0,41
0,56
0,98
0,48
0,48
0,96
Spagna
0,43
0,54
0,98
0,49
0,43
0,93
Svezia
0,38
0,76
1,14
0,49
0,61
1,1
Ungheria
0,43
0,55
0,98
0,49
0,48
0,98

In questa tabella non ho capito perché in Italia dobbiamo pagare il gasolio per il riscaldamento circa 0,5 Euro in più rispetto le solite nazioni, Francia, Germania, Regno Unito e altre. L'olio combustibile ha un prezzo bassissimo ma non pensiate sia facilmente utilizzabile, perché lo dice la parola stessa, è molto denso, è usato in grandi motori diesel per piccole centrali elettriche o per i motori delle grandi navi.
Prezzi al:
01-Ott-2006
GASOLIO RISCALDAMENTO O.C. DENSO BTZ
(Euro/litro) (Euro/kg)
prezzo
industriale
componente
fiscale
prezzo al
consumo
prezzo
industriale
componente
fiscale
prezzo al
consumo
Austria
0,46
0,22
0,68
0,24
0,13
0,37
Belgio
0,43
0,11
0,54
0,22
0,06
0,28
Cipro
0,53
0,3
0,83
0,38
0,07
0,45
Danimarca
0,5
0,48
0,98
0,25
0,48
0,73
Estonia
0,4
0,12
0,52
Finlandia
0,45
0,19
0,63
0,36
0,15
0,51
Francia
0,46
0,16
0,61
0,25
0,07
0,32
Germania
0,48
0,15
0,62
0,24
0,07
0,31
Grecia
0,52
0,42
0,93
0,26
0,07
0,33
ITALIA
0,51
0,59
1,09
0,26
0,06
0,33
Irlanda
0,54
0,13
0,67
0,34
0,07
0,41
Lettonia
0,48
0,11
0,6
0,15
0,04
0,19
Lituania
0,41
0,1
0,51
0,2
0,05
0,25
Lussemburgo
0,43
0,06
0,49
Malta
0,62
0,01
0,63
0,34
0,01
0,35
Olanda
0,52
0,34
0,86
0,28
0,09
0,37
Polonia
0,41
0,16
0,57
0,28
0,08
0,36
Portogallo
0,48
0,16
0,64
0,35
0,06
0,41
Regno Unito
0,44
0,12
0,56
0,24
0,15
0,39
Rep.ca Ceca
0,44
0,17
0,61
0,26
0,07
0,32
Slovacchia
0,53
0,12
0,65
0,27
0,08
0,34
Slovenia
0,46
0,16
0,61
0,31
0,13
0,44
Spagna
0,42
0,17
0,59
0,3
0,07
0,36
Svezia
0,43
0,56
0,98
0,31
0,57
0,87
Ungheria
0,49
0,48
0,98
0,26
0,1
0,36