BLOG di Luciano Testi

Martedì 8 Aprile 2008

Vino Brunello adulterato

Non vi pare strano che ancora non si siano smorzate le polemiche sulla mozzarella, che già impazza la polemica su un altro prodotto da tavola di qualità prodotto dall’Italia? Oltre tutto in concomitanza con la fiera di Verona “Vinitaly” Salone dei vini doc italiani e internazionali e subito dopo l’assegnazione della Expo2015 a Milano o in altre parole, ad una settimana dalle votazioni.
Il primo che dice d’aver trovato una mela marcia in un frutteto, ha una grossa responsabilità civile, perché altri invece diranno che aveva veleni non degradabili, che faranno riferimento ad una provincia, più lontano ad una regione e all’estero all’Italia intera, fino a che non nasce il caso.
Secondo me si trattava di una normale operazione antisofisticazine, e al fine di non allarmare chi è sospettato, hanno preferito allargare le indagini e fare un’azione congiunta.
Vorrei vedere se in Francia non c’è nessuno che fa cose del genere con tutte le cantine che si ritrovano, o in Germania o Spagna e se anche vi fosse qualcosa del genere, vorrei proprio vedere se giornalisti di quei paesi farebbero così tanto allarmismo da spingere nazioni straniere con cui hanno rapporti commerciali ad interromperli momentaneamente con grossi danni anche con chi rispetta le regole.
Qui in Italia lo fanno.

Visita: Consorzio del Vino Brunello di Montalcino

Ferrero Rocher, clonatori cinesi: prrrrr!!!

Chi non conosce o ricorda l’immagine a fianco della Signora in giallo grazie alla quale una schiera d’ignari futuri appassionati, hanno conosciuto il Rocher desiderandolo subito?
Il prodotto è nato negli anni ’80 e dovete avere più di 30 anni per ricordare questa pubblicità, non piace solo agli italiani, ma al mondo intero, compresi i cinesi che hanno pensato bene di fabbricarseli per conto loro, senza accordi con la casa madre, cioè creando dei veri e propri falsi, anzi una clonazione con effetto copia decisamente accentuato, chi ha avuto la sventura d’assaggiarli è rimasto deluso.
Il prodotto dal nome Tresor Dorè, che non sarebbe niente male, non ha aiutato l’azienda clonatrice a fare fortuna perché un tribunale cinese, con un giudizio in terzo grado, ha dato ragione alla Ferrero condannando la ditta falsificatrice a ritirare il prodotto dal commercio e a rimborsare la Ferrero per l’equivalente di 50.000 Euro. Uno schifo. Almeno giustizia è stata fatta, creando un precedente che si spera aiuti altre aziende a riprendersi il mercato dei loro prodotti, aiutando anche l’occupazione e ad aumentare il fantomatico PIL.
Appena questa notizia è stata diffusa, per ritorsione, e non vi sarebbe altra ragione, dalla Cina giunge notizia che hanno bloccato l’importazione di mozzarelle provenienti dall’Italia, ma da un controllo risultò che non le avevano mai comprate da noi. Una blogger italiana che vive a Pechino ha messo la foto del Tresor Dorè su internet un anno fa, per fortuna non riguardavano faccende di regime, altrimenti di là da quel che si dice, la sua vita non sarebbe al sicuro.

I link si aprono in una nuova pagina.
Fonte notizia: lastampa.it
Guarda il mitico spot del 1992 della signora in giallo
Sito della Ferrero