BLOG di Luciano Testi

Sabato 31 Maggio 2008

X FACTOR, non è un fuoco di paglia

Chi guardava X-FACTOR, probabilmente ama la musica e le belle canzoni più del resto dei telespettatori, e la loro presenza è un successo che ha permesso la selezione del miglior prodotto. Aggiungere al programma delle scenette del cavolo come a Sanremo, si aumentano gli ascolti, ma il televoto diventa più incompetente, in pratica una rovina dal punto di vista della qualità, un po’ come diceva Morgan, “Non si può chiedere al pubblico di fare da chirurghi”.

Conclusione, il successo di X-FACTOR, più che dai numeri è arrivato dalla qualità, andate su iTunes, primi in classifica sia come Album che Singoli, quindi, il 14% dello share della trasmissione in finale, non significa che è stato un insuccesso, anzi, ha raggiunto chi la musica la ascolta e non solo, ma la compra anche, perciò è stato un successo.
Il risultato deve convincere gli autori a non sconvolgere il format e mantenerlo integro, magari se allargano un po’ lo studio è meglio, si sente la mancanza di profondità.

Su iTunes tra gli album la compilation di X-Factor è prima in classifica, i Cluster sono in quarta posizione davanti a dei miti della musica italiana nonostante non siano arrivati in finale, nei singoli tra i primi 10 ci sono ben cinque canzoni e in decima posizione Leona Lewis, che ha vinto X-Factor in versione inglese e che il pubblico italiano ha potuto vedere come ospite straniera a Sanremo (premi "play" di last.fm in fondo alla colonna di sinistra per ascoltare musica similare o il suo singolo).

Giovedì 29 Maggio 2008

X FACTOR – La centralità della canzone

X Factor ha avuto un avvio incerto, le percentuali d’ascolto non superavano un 12%, valore che lo scorso anno ha decretato la chiusura di colpo di genio, in una visione della TV concorrenziale, con i paraocchi, trasmissioni per fare ascolti e non televisione, o per dirla come Morgan il pubblico non può operare al posto del chirurgo.
La TV deve tornare ad avere il suo ruolo, un suo indirizzo qualitativo e chi studia i palinsesti e gli autori devono solo essere bravi a fare spettacolo e non a fare chiasso come “sembra” convenga grazie all’inquinamento culturale diffuso dai reality.
X FACTOR è stato sfiorato da queste insane abitudini cercando di collocarlo in serate diverse, o come dice Francesco Facchinetti in un’intervista che ha rilasciato, hanno pure pensato se era il caso di far litigare di più i giudici per aumentare gli ascolti.
La solita filosofia, da troppo tempo made in RAI, d’assegnare una percentuale di share ad un programma, poi attuare tutto quello che serve per raggiungere questo risultato a costo di prendere decisioni che rovinano la trasmissione, anche snaturandola, infatti, il target di X FACTOR dipende dalla centralità del soggetto, in questo caso la musica e le canzoni, la gara dei concorrenti, vederli crescere, capire le scelte dei loro maestri e giudizio dei giudici, è per quello che un appassionato sta incollato alla TV, ogni altra cosa tu inserisca è un modo per distruggere il soggetto nel tentativo di allargare la base d’ascolto.

Mi piacerebbe tanto sapere, chi tra i soggetti che possono decidere, ha spinto per salvare la centralità della canzone in X FACTOR e chi ha dovuto fare un passo indietro per manifesta incompetenza, la mentalità dei reality non è applicabile ovunque.

Ci sono alcune cose che è stato bene non abbiano fatto:
- Litigare
- Dare troppo spazio ad ospiti illustri
- Che il conduttore canti anche lui.

Dopo 12 puntate, X FACTOR lascia un vuoto tra gli appassionati, non è un contenitore per il "grande pubblico" ma una trasmissione oltre che per appassionati anche per addetti per il suo elevato standard qualitativo applicato al soggetto centrale, infatti, molti cantanti guardavano con interesse le varie evoluzioni dei concorrenti, come fosse un'enorme test.

É da tempo che nei vari commenti che lascio sui blog, mi auguro vi sia un cambio di filosofia per valutare il successo di una trasmissione e come muoversi per non diventare troppo generalisti, e due anni fa scrivevo (forse avete già letto l'episodio):

Mi ricordo di un episodio raccontato nel suo blog da Angelo (un autore dell’Isola Dei Famosi) a cui ha assistito a Madrid, di 4 musicisti da strada pur suonando benissimo non riuscivano a fermare la gente, mentre poco distante un ubriaco che si è fatto arrestare ha attirato una folla di curiosi, lo fece riflettere e arrivò alla conclusione che se i musicisti tutte le sere facessero la scena di un ubriaco che si fa arrestare farebbero molto più successo. Bene, forse è arrivato il momento in cui i 4 musicisti anzich’è fungere da giradischi imparino anche a intrattenere, basta poco, e senza sminuire le loro performance musicali.

Infatti, se un musicista deve catturare l'attenzione con una scenetta del genere, è una dichiarazione di fallimento.

Mercoledì 28 Maggio 2008

X Factor, la finale

Simona Ventura, che è uno dei tre giudici ma in crisi d'astinenza, vuole fare un'entrata da protagonista scendendo le scale, indossando un baby-doll nero che le gonfia le tette e mascherina rossa con grandi piume dello stesso colore, ho pensato d’aver sbagliato trasmissione, forse uno speciale sulla vita erotica di qualche vip che non vuole farsi riconoscere, poi in campo largo riconosco lo studio di X Factor, capisco, forse ha sbagliato trasmissione Simona Ventura? No, solo egocentrismo, da quando Morgan con il suo trucco o acconciatura attirava l'attenzione, lei ha copiato da par suo.

Solo dopo questo show, la palla finisce nelle mani di Francesco Facchinetti il conduttore, e non la smetteva più di dire che ora tocca al pubblico stabilire chi dei quattro finalisti vincerà il contratto discografico.
Tra i giudici s’inserisce Elio delle storie tese.

Il primo a cantare è Emanuele, il suo inedito è scritto e da lui musicato, l’ho trovato un po’ piatto, poi Morgan è riuscito a dire quello che non mi veniva, le armoniche possono migliorare.

È il momento degli Aram Quartet con un’inedito, scritto direttamente da Morgan, contiene uno slogan che forse sarà sulla bocca di molti il giorno dopo “Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere”. Più la canzone volge al termine e più capisci che questi ragazzi hanno l’X Factor, con un’esecuzione per niente piatta e molto interessante.
Lo slogan è una frase di Boudelaire, cioè chi si para dietro la normalità, in realtà è un po’ pazzo, interessante, ... io bevo soltanto acqua.
Difficile trovare di che criticare la loro esecuzione, ma Elio ci riesce.

È il momento di Toni, 19 anni, scelto da Mara, il suo inedito “Mi toglie il respiro” scritto da Saverio Grandi e Antonio Galbiati.
Come dice Elio, mi sembra migliore di quando canta le cover.

Giusy è un uraganao che si è abbattuto su X Factor (parole di Simona V.), il suo inedito lo ha scritto Tiziano Ferro “Non ti scordar mai di me”, non vedo l’ora di sentirglielo cantare, con quella voce unica che ha.
È il suo momento, si trova a proprio agio con quest’inedito, ne ha fatto un’interpretazione che mi è piaciuta, con colore, più degli Aram Quartet, almeno in personalità.

Il pubblico boccia Toni, ora c’è una seconda manche, che passa di nuovo con delle cover, come nelle altre puntate, ora tutto dipende da quello che piace di più al pubblico e il trio perde Emanuele.

Ora siamo ad un duello finale tra gli Aram Quartet e Giusy, i primi eseguono un “Per elisa” bellissimo, la seconda un brano adatto a lei “Remedios”.

Ascoltare Giusy mentre canta, sembra di sentire un disco strano, la sua timbrica e alcuni passaggi vocali sembrano su una traccia che subisce alterazioni tonali e di velocità brevissime, ma prima di stabilire chi vince i due finalisti ricantano il loro inedito.
Non saprei chi scegliere tra i due, mi piacciono entrambi, se vincono gli Aram Quartet con “Chi” è un po’ per merito di Morgan, se vince Giusy è di più per il suo carattere, e che alla fine la spunterà (penso).

Sono 2 minuti dopo le 24:00 ed ora tocca a Giusy ricantare il suo inedito.

Il televoto è chiuso si aspetta il risultato, Morgan e Simona salgono sul palco per aspettare a fianco dei loro beniamini il risultato finale.
Simona prende la parola come se fino a quel momento avesse condotto lei X Factor, fa i ringraziamenti iniziando da Armani che ha vestito i suoi cantanti e tutto il resto, (com'è brava a fare le marchette, ci manca solo che anche Morgan citi lo sponsor dei suoi succhini), poi Francesco dice ai giudici che devono scendere dal palco, non ho capito se lo ha fatto apposta, Simona prende atto e scende insieme a Morgan.

Il pubblico di X Factor alla fine ha scelto gli Arem Quartet, il loro CD sarà nei negozi e su iTunes dal 30 Maggio 2008.
Bravi.

Nella foto da sinistra: Morgan, Francesco Facchinetti e gli Aram Quartet, i vincitori di X FACTOR

Per i vincitori, il premio è un contratto da 300.000 Euro per fare un CD, con stampa, distribuzione e pubblicità, che comprende la stessa spesa per l'inviato Bossari che ci mostra la copia del primo CD direttamente dalla fabbrica. Sarebbe bastato predisporre le quattro copertine dei finalisti e alla fine mostrare quello di chi ha vinto, ma ora non è più un gioco, nella testa del pubblico deve entrare che gli Arem Quartet sono un prodotto a tutti gli effetti.

Vedremo se riescono a vendersi come Leona Lewis, la vincitrice di X Factor in Inghilterra.

Lunedì 26 Maggio 2008

Visitate i nuovi Apple shop

Fino a qualche mese fa, dentro MediaWorld, c’era una presenza costante dei prodotti Apple, ma solo per dovere di cronaca, nel senso che non potevano far mancare ai clienti questo marchio, ne più e ne meno di tanti altri marchi minori, ma normalmente li acquistava solo persone che ne sapevano di più di quanto ne sapeva qualunque commesso.

Adesso però le cose sono cambiate, la stagnatura del mercato PC, complice l’insuccesso di Vista, dell’ultimo S.O. di Microsoft, ha favorito una maggiore apertura ai prodotti Apple nei centri commerciali. Personalmente ho visto il nuovo Apple shop al Mediaworld di Modena al centro commerciale Grandemilia, si nota immediatamente che per organizzare l’area c’è l’intervento di una mano esperta, in stile Apple, (nella foto un angolo dell'Apple shop Mondadori a Milano), la comunicazione inizia all’ingresso del centro commerciale e l’area Apple si nota da ogni punto del negozio MediaWorld grazie ad una parete nera con il logo Apple e un grande schermo promozionale.
L’area comprende tre tavoli con tutti i prodotti eccetto i MacPro e i server, e chiunque può provarli, ci sono gli iMac, i portatili e alcuni iPod compresa la versione Touch.
Il problema ora è la preparazione del personale, durante la prima settimana vi era un ragazzo made in Apple e tutto filava liscio, poi è sparito ma ho notato che i commessi rispondono rapidamente alle domande del pubblico, dimostrando d’avere le basi per vendere prodotti Apple, quindi MediaWorld ha fatto un investimento sul personale, oltretutto nel suo sito internet, lo store ha una voce di menu con i prodotti Apple.

L’iniziativa del MediaWorld di Modena non è isolata, perché Apple, dopo aver realizzato negli USA dei mega store che stanno andando a gonfie vele, nella vecchia Europa, almeno in Italia, vanno più di moda gli Apple shop, negozi nei negozi, di cui potete trovare in questa pagina web una lista completa.

Domenica 25 Maggio 2008

Bevi responsabile (by M. Schumacher)

Questa pubblicità è un esempio di com’è possibile rivolgersi ai consumatori senza abusarne con un testimonial credibile, M. Schumacher.
L'informazione dello spot è corretta, quasi fosse un obbligo morale, fino a che non c’è una Legge per ciò, visto che spesso il target di pubblico è molto giovane e propenso ad eccessi e che nel panorama dei produttori di bevande alcoliche, c’è chi dimentica questo, per convenienza.

BIRMANIA – Promo a sostegno popolazione

Più ci penso e più mi convinco di quanto è centrato questo promo che ho visto poco fa su MTV. La musica e l'atmosfera tristi e rispettose, sono presentate come se fosse di un passato che si vuole attualizzare con il video, poi efficace l’impiego d’aerei militari che rilasciano fiori sul territorio Birmano, a ricordarci degli atteggiamenti dell’esercito di quel paese.

Prezzo carburanti, iniziano le proteste

Di nuovo gli aumenti settimanali confermano la regola che porta a 2 €/Litro entro l’anno.
Ora tutti i 9 marchi petroliferi hanno allineato il prezzo del gasolio alla benzina e tre di loro hanno superato la soglia di 1,5 €/Litro.
Oggi ho fatto il pieno di Gasolio nella Self area della Shell, e l’ho pagato 1,465 €/Litro, consumando 50 litri la settimana e con un aumento medio su anno di circa 0,40 €/Litro ti fotti 1040 €, se l’aumento medio è di 0,5 €/Litro l’extra spesa diventa di 1300 €, vale a dire che molte persone dovranno usare la tredicesima per pagarsi il carburante e i negozi a Natale 2008 faranno un record negativo di vendite.
Se non è il carburante per l’auto ad aumentare, aumenterà quello per il riscaldamento, aumenterà il costo dell’energia elettrica, aumenterà il costo dei trasporti pubblici o della merce su gomma e binario.

Come preannunciavo, iniziano le manovre dei consumatori contro il caro carburante, in questi giorni in Francia ci sono i porti bloccati dai pescatori perché il prezzo del carburante nell’arco di un anno è raddoppiato, ma come dimostra ques’articolo i nostri pescatori non stanno meglio. Il motivo dell’aumento di prezzo del carburante per pescherecci, l’olio combustibile denso (BTZ), è la quasi assenza delle accise (0,06 €/Litro), quindi, quello che rimane, è il costo industriale direttamente collegato al prezzo del barile.

Entro la fine dell’anno, quali e quanti scioperi ci saranno in Italia per il caro carburante?

Sabato 24 Maggio 2008

OH! SERAFINA – film post ‘68

Il desiderio di parlare di questo film mi è sorto quando ho sentito dibattere il libro Sex revolution di Mughini Giampiero, soprattutto perché nello studio televisivo, dove stava facendo una marchetta, non voleva che dicessero che il suo libro era sul ’68.
Facendo una rapida verifica della scheda del film, ho visto che è uscito nelle sale nel 1976, ed era stato tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Berto che ne ha curato anche la sceneggiatura. Il film mette sul piatto parecchi problemi del periodo facendoli incrociare con i suoi due protagonisti, Augusto e Serafina (Pozzetto e Dalila), che vincono li ostacoli di una società sempre più fondata sul consumismo che cambia i costumi con un amore libero, ma nato in una struttura di ricovero forzato. Considerato il periodo, il ’68 era già passato da 5 anni quando uscì il libro, l’autore non considerava tanto libero l’amore, visto che solo i matti o le puttane potevano ritenersi tali.
Verso la fine arriva una perla di saggezza da parte di un’anziana del paese che vede passare la coppia, e afferma che lui non è mica matto, ha preso una donna bionda giovane e molto bella, e soprattutto non puttana ;)

Sono convinto che la libertà in amore sia la conquista dell’ufficialità in un rapporto tra due persone, non la clandestinità, forse nel '68 s'intendeva la libertà d'infrangere le regole, ma sono passati più di 30 anni ed è giusto che ci sia stata un'evoluzione.

HO! SERAFINA ha avuto un passaggio in TV su IRIS all'inizio di Febbraio 2008, prima che il segnale di questo canale digitale di Mediaset dedicato ai grandi film, sparisse dalla mia zona.

Immagine del film con: Dalila Di Lazzaro e Renato Pozzetto.

Titolo originale: OH! SERAFINA
Paese-Anno-Durata ITALIA - 1976 - 87'
Audio: sonoro
Genere: drammatico
Regia: Alberto Lattuada
Soggetto: dal libro OH Serafina di Giuseppe Berto
Sceneggiatura: Giuseppe Berto, Alberto Lattuada e Enrico Vanzina
Produttore: Rizzoli Film
Produttore esecutivo: Bianca Lattuada
Fotografia: Lamberto Caimi
Montaggio: Sergio Montanari
Musiche: Fred Bongusto
Scenografia: Vincenzo Del Prato
Interpreti e personaggi:
Renato Pozzetto: Augusto Valle
Dalila Di Lazzaro: Serafina
Angelica Ippolito: Palmira
Marisa Merlini: madre di Augusto
Lilla Brignone: la segretaria
Maria Monti: Mariuccia
Gino Bramieri: il Sindaco
Aldo Giuffrè: il professor Caroniti
Enrico Beruschi: un impiegato dell'anagrafe

iTach or not iTach - Deformazione mentale o pubblicità ingannevole?

Per radio a volte si sentono delle pubblicità che ti distraggono mentre sei alla guida, specialmente quando ti fanno sentire il suono di un clacson, odio i pubblicitari che pensano d’usare tali strumenti, ma recentemente non avrei pensato che a distrarmi sia il nome di un prodotto (storpiato) che conosco. Non ricordo bene su quale canale radio ho sentito la pubblicità, ma una ricerca mi fa pensare sia RMC.
Quando ascolto la radio, normalmente sugli stacchi pubblicitari, il mio livello d’attenzione cade, ma appena senti una parola che appartiene al tuo mondo, zac, ti riagganci e ascolti tutto, purtroppo in ritardo, nel senso che ascolti un’informazione incompleta perché hai perso l’inizio e subito non capisci il contesto, così mi è capitato di sentire pronunciare iTach e subito ho pensato fosse qualcosa di connesso all’iPod Touch o al Touch Screen di iPhone, invece pochi secondo dopo pensavo ad una pubblicità (ingannevole) che sfruttando il nome di una nota tecnologia della Apple, voleva farti credere che i condizionatori sono regolabili con un tocco di dita sul display.
Alla fine una voce fuori campo pronuncia correttamente la marca del condizionatore, Hitachi, allora capisco che non c’entra nulla la tecnologia sofisticata dei player Apple, e penso che l’errore sia voluto e di essermi distratto per nulla, trovando fastidiosi questi mezzucci.

Un controllo sul sito Hitachi mi ha permesso di verificare che non hanno condizionatori per il cui controllo (comandi a distanza), si utilizzi la tecnologia touch o per dirla storpiata come nella pubblicità iTach.

Il problema è che ci casco ogni volta la sento, spero finiscano in fretta la campagna pubblicitaria.

RAMBO – Best of TV

In una serata televisiva fiacca, la programmazione del film RAMBO su Italia1, oramai entrato nei miti da decenni, l’originale FIRST BLOOD è del 1982, garantisce sempre una piccola fetta di pubblico.
Rambo è un prodotto ben confezionato che dura nel tempo, è gustabile senza sapere cos’era o che ci sia stata la guerra in Vietnam, i cui reduci erano considerati solo dei problemi sociali.
La chiave che rende sempre attuale il primo RAMBO, è il disprezzo e mancanza di sensibilità nei confronti di una qualsiasi categoria da parte dei rappresentanti della pubblica sicurezza. La reazione di John J. Rambo (Silvester Stallone), è la vendetta del pubblico che sta dalla sua parte qualunque cosa faccia, infatti, ognuno di noi avrà subito almeno una volta, un torto che vi ha fatto ribollire ma non potevate reagire, ecco la risposta (cinematografica) in questo film.

Frase famosa:

« Potevo ucciderli tutti, potevo uccidere anche te. In città sei tu la legge, qui sono io. Lascia perdere. Lasciami stare o scateno una guerra che non te la sogni neppure. Lasciami stare, lasciami stare »

Titolo originale: First Blood
Paese-Anno-Durata USA - 1982 - 97'
Audio: Dolby Stereo
Genere: drammatico, azione
Regia: Ted Kotcheff
Soggetto: dal libro First Blood di David Morrell
Sceneggiatura: Michael Kozoll & William Sackheim, Sylvester Stallone
Produttore: Buzz Feitshans
Produttore esecutivo: Mario Kassar, Andrew G. Vajna
Casa di produzione: Carolco Pictures
Fotografia: Andrew Laszlo
Montaggio: Joan E. Chapman
Musiche: Jerry Goldsmith
Scenografia: Wolf Kroeger
Interpreti e personaggi:
Sylvester Stallone: John J. Rambo
Richard Crenna: Col. Samuel Trautman
Brian Dennehy: Will Teasle
David Caruso: Mitch
Doppiatori italiani:
Ferruccio Amendola: John J. Rambo
Pino Locchi: Col. Samuel Trautman
Renato Mori: Will Teasle
Roberto Chevalier: Mitch

Mercoledì 21 Maggio 2008

Erano anni che non prendevo il treno

È domenica 18/05/08, ho deciso andrò a Firenze in treno, non faccio la levataccia, e programmo la giornata in modo da tornare indietro dopo appena tre o quattro ore, mi scrivo su un post-it gli orari di mio interesse.
Decido di salire a San felice s./P., perché la stazione conta un numero di fermate maggiori rispetto ad altre della bassa modenese, qui hanno deciso di fare il sottopasso per accedere ai binari, ma i biglietti si comprano al bar a fianco la stazione. La linea che mi accingo a percorrere è stata pochi anni fa teatro di un incidente ferroviario, a causa della nebbia si scontrarono due treni, da allora i lavori di raddoppio e ammodernamento della linea non si sono mai interrotti.
Faccio il sottopasso per arrivare al terzo binario, piove, l’orario è passato da un minuto che annunciano l’arrivo sul primo binario, siamo in nove a salire, io sono l’unico d’origine italiana, ci sparpagliamo nelle carrozze, in quella dove sono io fatico a contare altri 4 passeggeri.
Mi siedo in attesa del controllore, ma passa un’extracomunitaria che timidamente appoggia un bigliettino ben scritto in italiano e a mano sulla poltroncina di fronte, ripete il gesto con gli altri, mentre s’allontanava sentivo che era maleodorante, nel biglietto le solite cose, sono madre di due bimbi, ho fame, aiutatemi, che Dio ti ringrazi. Non mi piace che si scomodi un Dio a ringraziarmi di una cosa che faccio. Rifletto sulle priorità di questa ragazza, e della mia superflua destinazione il Festival Fitness di Firenze, passa la ragazza a ritirare il biglietto, con la coda dell’occhio controlla se ho l’intenzione di darle qualcosa, decido all’istante, ma non voglio darle delle monetine, come per fare la carità, come intuisco dal rumore delle monetine che tiene nella mano, ed estraggo 5 Euro dal portafoglio, il volto le si illumina, mi ringrazia, completa il giretto nel vagone, e al ritorno mi ringrazia di nuovo, mi è piaciuto che a ringraziarmi non sia stato Dio ma lei, mi sembra più corretto. Di fronte ai ringraziamenti io rimango quasi totalmente impassibile, qualche minuto dopo passa una sua collega che porge il palmo della mano, ma faccio segno di no con il capo.
Prima d’arrivare a Bologna ci sono altre tre fermate, solo nell’ultima vedo salire più italiani di extracomunitari, addirittura dopo l’ultima fermata a sinistra vedo un aeroporto di cui non sapevo l’esistenza e intravedo un Gulfstream, un Jet privato da circa 30 posti simile a quello di proprietà di Steve Jobs e che noleggia alla Apple di cui è presidente.
A Bologna mi rimangono pochi minuti per acquistare il biglietto per Firenze con partenza alle 13:40, raggiungo il binario, anche qui ad attendere prevalgono gli extracomunitari, un servizio di bar e spuntini automatico attira la mia attenzione, prendo un tramezzino, ma il blister s’incastra e debbo forzare l’apertura schiacciandolo per estrarlo, facendomi quasi male, meglio è andata con la bevanda calda.
Arriva l’annuncio di treno in ritardo di 10 minuti, non male, siedo nel posto scritto sul biglietto, il sistema automatico di emissione biglietti quando non si sceglie una preferenza per i posti a sedere, ti mette vicino al finestrino, ed erano gli unici posti occupati, salvo qualche eccezione. A poche decine di km dalla destinazione, il treno si ferma e arriva l’annuncio che c’è un ritardo di 15 minuti sulla tabella di marcia, due minuti dopo lo ripetono, due persone si scambiano commenti, io mi chiedo ad alta voce se per ipotesi i 15 minuti del secondo annuncio si sommino ai precedenti o no, la signora due posti a sinistra scoppia in una risata spontanea gli altri rimangono impassibili, ma il signore che ho di fronte afferma che la prossima volta prende un autobus che fa Milano-Firenze diretto spendendo solo 14 Euro, se penso che un Eurostar per FI-BO costa 17 Euro, è l’uovo di Colombo, ma evidenzia i costi delle ferrovie. A destinazione riusciamo ad accumulare un ritardo di 33 minuti su 52 di viaggio previsti.
Per il ritorno la sera trovo disponibilità solo nell’ultima partenza, da Bologna il locale per San felice s./P. sono tre carrozze con motrice a diesel, il treno è quasi vuoto e l’unico italiano ero io, da segnalare il capotreno di sesso femminile e dall’aria vispa in servizio in orario notturno su una tratta in apparenza non facile. Nella carrozza mancavano i gettarifiuti, infatti, il blister vuoto del solito toast preso al distributore automatico di BO poco prima (questa volta senza difficoltà di prelievo), ho dovuto compattarlo e metterlo in tasca.

Finalmente davanti il mio computer, consulto il sito di Trenitalia.it per eventuale richiesta di rimborso biglietto per il ritardo che ha avuto il treno nella tratta BO-FI, ma scopro con disappunto che il treno che avevo preso, il Cisalpino, non prevede rimborsi.

Martedì 20 Maggio 2008

Prime & The Abyss (la serata a Mediaset)

Questa sera con due film Mediaset cattura l’attenzione lasciando poco spazio al resto, Prime in prima serata (fa anche rima) su Canale5, ottima commedia che analizza con toni leggeri, argomenti importanti come il rapporto tra una donna di 37 anni e un ragazzo di 23, avrei dovuto scrivere uomo, ma nel film emergono differenze di maturità che pesano perché alla fine o per lui o per lei, a turni si deve soffrire. Come contorno ci si mette di mezzo la differente religione e la mamma di lui che è psicoanalista di lei, per ultimi gli amici di lui. Film la cui visione è molto consigliata, qualcuno guardando potrebbe capire quali sono le proprie priorità.
Trailer: http://www.mymovies.it/trailer/?id=43618

Il secondo film della serata è The Abyss su Rete4, del quale ho anche il DVD con i contributi extra. Va visto assolutamente, l’amore vince l’odio e pure le bombe, e convince una vita aliena presente nei fondi marini a salvare i nostri protagonisti, che ci danno una lezione d’altruismo e fiducia nel prossimo inusitata, dare per avere senza chiedere, qualcosa che molti sembra abbiano scordato. Nonostante sia un film del 1989, non invecchierà per molti anni ancora.
Trailer: http://www.movie-list.com/trailers.php?id=abyss

PRIME con
Meryl Streep e Uma Thurman
THE ABYSS di
James Cameron

Domenica 18 Maggio 2008

Fitness - Rimini Vs Firenze

Si può con pigrizia e tranquillamente seduto davanti il computer, programmare una visita ad una delle due maggiori fiere di fitness italiane, nel wek-end? È quasi come fumare una sigaretta dopo avere fatto sport.
Il dilemma è la concomitanza di Rimini Wellness e del Festival del Fitness Firenze.
Non è logico fare due fiere sullo stesso tema e distanti tra loro solo 107 km in linea d’aria, nello stesso periodo, ma una ragione di quest’apparente spreco c’è.

Rimini fino al 2005 è stata la sede prediletta del Festival del Fitness in Italia, ma dal 2006 gli organizzatori hanno cercato di sganciare quest’evento dal luogo dei vacanzieri, dalla vita notturna, dai discotecari che in generale porta ad una vita smodata, ma forse la società che gestisce la fiera di Rimini, ha posto condizioni inaccettabili e la manifestazione si sposta in una sede inaspettata. La Fortezza da Basso è un sito storico, e Firenze è culla della cultura italiana, organizzare qui una manifestazione del genere ha il sapore di sfida, perché, in effetti, a Rimini sanno come si fa ad attirare gente, ma poi quando arrivi a Firenze e vedi ragazzi e ragazze in fila per salire la scala di corda con i pioli per entrare gratis, un finto assalto alla fortezza organizzato dall’esercito, cominci a pensare che non è sbagliato quest’invito a fare del moto.
Rimini dopo aver visto sfuggire il Festival Fitness, ha organizzato un contro evento, Rimini Wellness, e per i primi due anni era in date diverse, nel 2008 si sono affrancati e hanno deciso di farla negli stessi giorni di Firenze, anzi, copiano anche il prezzo d’ingresso, da 12 Euro si passa a 20 Euro.
Purtroppo per Rimini, certi sponsor ufficiali ed eventi internazionali legati al circuito del Festival Fitness sono a Firenze, ma il busness in questo settore è così ampio da riuscire a riempire i padiglioni di entrambe le manifestazioni anche se avvengono contemporaneamente.
Per certi sponsor, ad esempio la Technogym (partner esclusiva per le Olimpiadi di Pechino), è un’occasione per avvicinarsi ad una fetta di pubblico più grande, partecipando ad entrambe le manifestazioni.

Molte persone però partono per andare a Rimini e si aspettano d’essere arrivati al Festival Fitness.
Per andare alla fiera di Rimini in treno è facile c’è una fermata specifica e basta fare 100 mt, non molo diversa la situazione a Firenze perché dalla stazione si Santa Maria Novella alla Fortezza da Basso ci sono circa 500 mt.

Il biglietto d’entrata a Rimini costa 20 Euro ma vale per tutti i quattro giorni della fiera, chi ha acquistato domenica scorsa Il Resto del Carlino, La Nazione o Il Giorno si è ritrovato con un supplemento che contiene un coupon per avere diritto ad un ingresso ridotto da 20 a 8 Euro.

Entrare al Festival Fitness di Firenze costa 20 Euro, è disponibile un biglietto valido per tutti i giorni della fiera a 25 Euro, i soci COOP pagano 10 Euro.

Sabato 17 Maggio 2008

Pattuglie notturne a Modena, è già crisi

Sembra una comica, da anni i cittadini si lamentano del degrado sociale in cui cade la città durante la notte, a livello nazionale si parla d’impiego dell’esercito, ma a Modena il primo cittadino Giorgio Pighi ha la sua proposta, pattugliare il centro nelle ore notturne con i Vigili Urbani.
Mi sembra giusto, se lo può fare oggi lo poteva fare anche qualche anno fa, avremmo avuto un centro storico meno svalorizzato, inoltre le casse del comune si rimpinguano con gli incassi delle multe (ricordo che l’incasso delle multe elevate da Polizia di Stato e Carabinieri finisce a Roma), e a Modena di macchine che vanno forte ce ne sono tante, ma siamo tra le prime tre città d’Italia per insicurezza.

Ma in questo c’è un ma, dai giornali locali sembra che ci siano gravi problemi nell’attribuzione dei turni notturni, quasi come se al corpo dei Vigili Urbani non gliene frega nulla di cosa combinano di notte in città, l’importante è che ci si comporti da “cittadino modello” quando loro sono in servizio, ecco a chi siamo in mano, ad un Sindaco che pensa a raccogliere consensi esponendo l’idea facendosi intervistare nelle TV locali, ma che poi demanda al corpo dei Vigili Urbani il compito come fosse normale routine, senza sensibilizzarli. Ma come prendono questa misura di sicurezza i Vigili di Modena? A quanto pare, male, reagiscono come un organo distaccato dalla realtà in cui vive e non consci che il loro compito può estendersi ed avere un valore aggiunto non calcolabile.

L’importante è fornire un eccellente servizio per il passaggio del giro d’Italia, o della 1000Miglia (riasfaltando lunghi tratti di strada), oppure essere pignoli nel far ricostruire (coi nostri soldi) i marciapiedi di un costruendo sottopasso per 3 cm di differenza rispetto le normative e senza applicare nessuna tolleranza.

Li definirei dei burocrati impuniti.

Venerdì 16 Maggio 2008

Prezzi carburanti e costo vita

Non è passata una settimana, e a parte gli aumenti che hanno già raggiunto in cinque giorni quelli della settimana scorsa, oggi per la prima volta ci sono quattro compagnie petrolifere il cui carburante ha un prezzo consigliato dal Ministero delle Attività Produttive, identico tra gasolio e benzina.
É vero che c'è qualche distributore che un po' per anticipare i tempi, ha allineato i prezzi base dei due principali carburanti, ma penso che abbiano perso clienti.
Le quattro compagnie che hanno deciso d'equiparare i prezzi sono:
1. AGIP
2. API
3. IP
4. Q8
Quella che detiene la maggior differenza è la ERG, ma si tratta di soli 5 millesimi e un dipendente che ha uno stipendio di 1200 Euro/mese se deve fare ogni giorno di lavoro 50 Km in auto con una media di 16 km/litro, solo di carburante in un mese spende 101,75 Euro.
Facendo economia se mangi con 15 Euro/giorno, volano via altri 450 Euro in un mese, e altri 450 Euro in media di affitto, ti rimangono solo 198,25 Euro per tutto il resto, acqua, luce, gas, cellulare, bollo, assicurazione auto e sua manutenzione, anche se si è in due è grigia.
Ben venga, quindi, la detassazione degli straordinari, che porta un po' di respiro in molte case (100 o 200 Euro o più al mese fanno sempre comodo), che permettono di continuare a vivere appena sopra la soglia della povertà, per come lo intendiamo nella nostra società.
Purtroppo, anche se il pieno di carburante non rappresenta in assoluto una percentuale importante nella spesa mensile, è l’unico costo che costantemente aumenta, e come se non bastasse tutti i giorni qualcosa te lo rammenta e ricorda quanti altri prezzi aumentano a causa di ciò.