Per effetto della notizia che in internet circolano ancora le dichiarazioni dei redditi del 2005 tramite sistemi di file-sharing, e dopo 11 anni che navigo in internet, anche io di certo non più giovanissimo, non ho resistito alla tentazione di sperimentare uno strumento molto usato su internet per lo scambio di file, ho deciso come utente di sistema operativo OS X dell’Apple, di scaricarne uno e vedere. La versione di eMule per OS X non c’era, ma ho trovato LimeWare, un equivalente molto efficiente e anche senza istruzioni è stato possibile in pochi minuti avere a disposizione molti Mb di file in formato .txt delle contestate dichiarazioni dei redditi del 2005.

C'è proprio di tutto, file audio, video, immagini, programmi e documenti, ma ho notato che esiste anche un’altra faccia della medaglia, un’impiego alla leggera di programmi di file-sharing ti potrebbe trasformare in untore, perché spesso e volentieri dei file che in base al titolo riterresti pertinenti, invece contengono dello spam o dopo la decompressione sono degli .exe, inoltre la condivisione, permette ad altri utenti di prelevare i file condivisi dal tuo computer o peggio di condividere la tua libreria musicale di iTunes, e visto che la mia musica è stata ottenuta tutta legalmente, mi scoccia fare regali, allora ho impostato le preferenze secondo i miei gusti.

In definitiva, usare con cautela e preparazione questi programmi, ma adolescenti e genitori non sono mediamente dei navigatori provetti, anzi, spesso i genitori adorano i figli quando non disturbano perché incollati a internet ma dovrebbero tutti impiegare questo strumento con più preparazione.
In questo ambito, alcune persone, tra le più responsabili perché alla guida non di una famiglia, ma di una nazione intera, per ragioni di trasparenza ha violato la privacy di tutti gli italiani, dimostrando un’ignoranza capitale su come funziona internet che per taluni aspetti rasenta l’imbecillità.

All’estero ci siamo fatti ridere dietro per le liti in parlamento, la “munnezza” di Napoli ora anche per l’ignoranza informatica di chi ci governa.