Quante volte avete sentito rivolgervi questa domanda banale? E da chi? Io non lo so, ma una di queste non me lo scordo.
Ero a Cannes, (diciamo) per fare un safari fotografico durante il festival del cinema, e mi stavo allontanando dalla Croisette che erano oramai le 24 per raggiungere l’Hotel (a piedi) a quasi 3 km dal centro, e la migliore soluzione era fare il lungomare e poco prima che iniziasse la spiaggia libera, una voce che proviene da un gruppo di giovani seduti sulla sabbia, si rivolge a me chiedendomi una sigaretta, sembrava che avesse già bevuto abbondantemente, subito non capisco poi replica facendo anche il gesto, siccome non so dire in francese che non fumo, credo d’aver risposto: “Ma vai a lavorare!”, accortosi che ero italiano si è arrabbiato e deve aver cominciato a dirmi delle parolacce accompagnate da gesticolazioni inequivocabili, cui ho replicato con un gesto che sembra lanci qualcosa in aria, avete inteso cosa significa, e poi ho proseguito per la mia strada ignorandolo di proposito, ma con la coda dell’orecchio ero estremamente vigile, cercavo di capire l’evolversi della situazione in base alle voci, se ne erano aggiunte altre e dovevo capire se si stavano muovendo o no, forse uno o due di loro si è alzato per farsi sentire meglio, ma nulla di più. Forse a proteggermi è stata anche la distanza, quei 30 mt d’aria che ci divideva, erano un buon cuscinetto, per fortuna che il gruppo non era di marocchini, perché sono degli attaccabrighe infernali.
Forse i primi ad arrivare in spiaggia, il giorno dopo nel punto dov’erano i ragazzi avranno trovato delle bottiglie di vetro vuote. Parlavano con il tono di chi difendeva un suo diritto, ma invece non era così, anzi, poi era già fastidioso capire che davano per scontata la tua disponibilità, come fosse una formalità dovuta.
Quest’episodio, successe almeno una decina d’anni fa, e anche se non rilevante ai fini statistici, è significativo di una situazione consolidata e a Cannes il problema sicurezza non è irrilevante, perché un paio d’anni dopo il Magistrato competente per la zona, ha stabilito che i ragazzi con meno di 14 anni non potessero più circolare da soli dopo le 23:00 come prevenzione contro numerosi atti di microcriminalità.
La mia opinione è che l’elevata densità di giovani d’origine marocchina e araba, legalmente residenti, abbia indotto buona parte dei giovani originari francesi a comportamenti di sfida e sul confine dell’illegalità, infatti, spesso si vedono insieme.
A Cannes il magistrato ha adottato una sua soluzione, in Italia chi decide per ridurre la microcriminalità? E come? Quanti saranno i politici che vorranno metterci becco? Quanti accuseranno un provvedimento alla francese, d’essere di regime? Qui da noi è importante che il figlio dell’industrialotto possa divertirsi come gli garba di più, il resto viene dopo, una pseudo-dipendenza come lo è politicamente la RAI.