X Factor ha avuto un avvio incerto, le percentuali d’ascolto non superavano un 12%, valore che lo scorso anno ha decretato la chiusura di colpo di genio, in una visione della TV concorrenziale, con i paraocchi, trasmissioni per fare ascolti e non televisione, o per dirla come Morgan il pubblico non può operare al posto del chirurgo.
La TV deve tornare ad avere il suo ruolo, un suo indirizzo qualitativo e chi studia i palinsesti e gli autori devono solo essere bravi a fare spettacolo e non a fare chiasso come “sembra” convenga grazie all’inquinamento culturale diffuso dai reality.
X FACTOR è stato sfiorato da queste insane abitudini cercando di collocarlo in serate diverse, o come dice Francesco Facchinetti in un’intervista che ha rilasciato, hanno pure pensato se era il caso di far litigare di più i giudici per aumentare gli ascolti.
La solita filosofia, da troppo tempo made in RAI, d’assegnare una percentuale di share ad un programma, poi attuare tutto quello che serve per raggiungere questo risultato a costo di prendere decisioni che rovinano la trasmissione, anche snaturandola, infatti, il target di X FACTOR dipende dalla centralità del soggetto, in questo caso la musica e le canzoni, la gara dei concorrenti, vederli crescere, capire le scelte dei loro maestri e giudizio dei giudici, è per quello che un appassionato sta incollato alla TV, ogni altra cosa tu inserisca è un modo per distruggere il soggetto nel tentativo di allargare la base d’ascolto.

Mi piacerebbe tanto sapere, chi tra i soggetti che possono decidere, ha spinto per salvare la centralità della canzone in X FACTOR e chi ha dovuto fare un passo indietro per manifesta incompetenza, la mentalità dei reality non è applicabile ovunque.

Ci sono alcune cose che è stato bene non abbiano fatto:
- Litigare
- Dare troppo spazio ad ospiti illustri
- Che il conduttore canti anche lui.

Dopo 12 puntate, X FACTOR lascia un vuoto tra gli appassionati, non è un contenitore per il "grande pubblico" ma una trasmissione oltre che per appassionati anche per addetti per il suo elevato standard qualitativo applicato al soggetto centrale, infatti, molti cantanti guardavano con interesse le varie evoluzioni dei concorrenti, come fosse un'enorme test.

É da tempo che nei vari commenti che lascio sui blog, mi auguro vi sia un cambio di filosofia per valutare il successo di una trasmissione e come muoversi per non diventare troppo generalisti, e due anni fa scrivevo (forse avete già letto l'episodio):

Mi ricordo di un episodio raccontato nel suo blog da Angelo (un autore dell’Isola Dei Famosi) a cui ha assistito a Madrid, di 4 musicisti da strada pur suonando benissimo non riuscivano a fermare la gente, mentre poco distante un ubriaco che si è fatto arrestare ha attirato una folla di curiosi, lo fece riflettere e arrivò alla conclusione che se i musicisti tutte le sere facessero la scena di un ubriaco che si fa arrestare farebbero molto più successo. Bene, forse è arrivato il momento in cui i 4 musicisti anzich’è fungere da giradischi imparino anche a intrattenere, basta poco, e senza sminuire le loro performance musicali.

Infatti, se un musicista deve catturare l'attenzione con una scenetta del genere, è una dichiarazione di fallimento.