BLOG di Luciano Testi

Sabato 26 Luglio 2008

Bugatti Veyron a sorpresa

Penso che recarsi con una Bugatti Veyron a fare una visita alla PAGANI AUTOMOBILI SPA sia un affronto, visto e considerato che le varie ZONDA non hanno certo le medesime prestazioni.
Invece se con una Veyron vai alla PAGANI AUTOMOBILI per comprare una ZONDA, cambia tutto.

Questo è quanto dev’essere successo alcune settimane fa, quando dalle finestre di un mio cliente, ho visto entrare una Veyron dal cancello che avendo percorso le strade bagnate necessitava di qualche secchio d’acqua per pulire le tracce di sporco dai parafanghi posteriori, prima di restituire il bolide al proprietario.

La foto è stata scattata da uno dei tecnici dell’azienda in cui mi trovavo, sotto le cui finestre si è fermata a sorpresa la BUGATTI potendone ascoltare anche il rombo. Notare le due prese d’aria supplementari alla fine del tettuccio che dall’alto si vedono meglio, ovviamente sui fianchi ve ne sono altre due, più abbondanti.



Se volete sapere perché quest'auto si merita certi onori, cliccate il link che appare sotto:
http://blog.lucien.it/msg/index.php?2008/01/07/527-bugatti-veyron-potenza-divisa-in-due-chiavi

Terzo appuntamento superato

Mancava la verifica di quanto sarebbe successo il 25 di Luglio per capire se ero proprio sfigato o no.
Dunque, lo scorso anno sono stato vittima di tre episodi a cui vi rimando con i seguenti link:
http://blog.lucien.it/msg/index.php?2008/03/13/589-numeri-che-non-confortano
http://blog.lucien.it/msg/index.php?2008/01/05/524-anno-nuovo-vita-vecchia
http://blog.lucien.it/msg/index.php?2007/07/28/402-precedenza-di-cortesia-giornata-tipo-di-un-incidentato
I primi due si sono verificati addirittura nello stesso mese.
Il 25-Lug, cioè ieri, verso sera mi sono ricordato di quanto avvenne lo scorso anno, e con compiacimento constato che non mi è successo nulla, e che non mi sono fatto una psicosi o un pensiero fisso, solo il giusto, ricordandolo quando parlo con amici o giusto per scriverlo qui sul blog.

Il grano e la zizzania

Di recente durante un funerale ho letto una frase che mi è rimasta impressa perché scritta a grandi lettere, tipo slogan, su un cartellone che era leggibile appena si entra in chiesa.

Lasciate che il grano cresca insieme alla zizzania.

Passando dalla metafora direttamente al succo del problema, sulla terra il male e il bene coesistono da sempre, anzi, l’uomo ha sempre cercato d’amministrarle mettendo in carcere i criminali, giungendo in taluni casi alla condanna a morte, d’altronde chi vuole convivere con dei criminali?

I buoni non li menziona mai nessuno, per loro il premio qual è? Non andare in carcere? Perché qui sta il problema, nessuno mi ha mai lodato perché sono buono, anzi se t’individuano, ti sfruttano!

Ci sono anche cattivi che riescono a sfuggire alla giustizia terrena, allora, i buoni possono solo sperare che esista qualcosa nell’aldilà, in modo che possano avere per punizione il loro inferno.

Già, l’inferno presuppone l’esistenza del paradiso, e vi credono chi ha la fede e forse qualcun altro, ma scrivendo queste righe m’accorgo che forse è più corretto definire quello che ci aspetta dopo la morte come un’ulteriore metafora per i vivi, credere dovrebbe aiutare ad essere migliori, spesso si è buoni anche senza credere, e alcuni sono cattivi anche se credono.

Non riesco a non pensare a un detto usato quando non sei sicuro di una persona: “Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”, ma sarebbe troppo semplice pensare ciò di quello che c’è dopo la vita, perché se una persona la puoi evitare, la morte invece arriva per tutti e forse credere in qualcosa non ci fa male, anzi, sembra che la nostra mente abbia bisogno d’alimentarsi di ‘surrogati’.


L'immagine è un Particolare dalle Très Riches Heures del duca di Berry (Museo Condé, Chantilly).