Questa mattina (Lun-11-Ago-2008), mi aspettavo che i quotidiani si concentrassero sulla notizia della guerra in Georgia, ma Il Resto Del Carlino, l’ha collocata in sesta pagina.
In prima pagina è presente il pur grave incidente avvenuto sull’autostrada A4 tra Venezia e Trieste, dove a causa di un camionista polacco sono morte sette persone. Non era l’unico incidente grave, altri ne sono avvenuti nel fine settimana, per un totale di 43 morti.

Invece, una guerra iniziata poche ore dopo l’inizio delle olimpiadi e la cui concomitanza è voluta, che fa più di 1500 morti e più di 30.000 sfollati in 48 ore, non meritava la prima pagina, nemmeno facendo finta (con cinismo), di non sapere che in quel paese passano importanti oleodotti, come se all’Italia ciò non riguardasse, anzi l’energia qui da noi è gratuita.
Ecco come lavorano i giornalisti italiani, pensano a scrivere quello che secondo loro interessa di più, in questo caso la guerra non è la notizia più importante.
Oltretutto lo Stato finanzia le testate giornalistiche secondo le copie stampate, allora sospetto che l’andazzo dipenda anche da come la pensa il governo, che ovviamente ha difficoltà a stare da una sola parte, infatti, l’unica via d’uscita è la diplomazia o tramite il G8 e l’UE, azione intrapresa subito da Berlusconi.

Però il trafiletto che dice che il petrolio è già aumentato lo scrivono, tanto, come si fa a sbagliare, anche se non ci sono fonti ufficiali, è logico, invece, poche ore fa in TV dicevano che nonostante la guerra in Georgia il greggio continua la sua lenta discesa.
Deduco che per i giornalisti italiani, dovremmo interessarci alla guerra solo se il carburante aumenta, anzi, no, la notizia dell’aumento appare inventata (troppo poche le ore per stabilire l’andamento del greggio), quindi, provocano.

Sarò stato eccessivo, ma non ci sono giustificazioni per mettere quanto accade in Georgia in sesta pagina, e i russi hanno scelto bene le loro date, infatti, attenuano parecchio il danno politico e con le Olimpiadi avviate, per noi è più importante seguire il medagliere, e loro lo sapevano.