Qui è proprio il caso di dirlo, non si tratta del vedo non vedo di un abitino indossato da Belen e nemmeno delle mutande di Valeria Marini usate da Vladimir Luxuria come fascia per tenere fermi i capelli in testa durante la serata della finale, no si tratta di una cosa che i politici conoscono bene ma di cui hanno paura, anzi, la professano mentre facendo il loro sermone gettano fumo negli occhi al pubblico, mi spiego meglio.

Per un politico il successo inizia quando un tema a lui caro, riesce a dibatterlo nel momento migliore e con le frasi a maggiore effetto, l'importante è farsi trovare preparati in ogni occasione.

L'ultima occasione per esercitare la propria influenza è stata la felpa di Giada sottratta a Carlo da Patrizia, ma secondo lei erano già d'accordo, subito dopo la sua eliminazione, perché aveva bisogno di una prova televisiva per mostrare alla figlia che si era ricordata di portargliela indietro perché non era possibile comunicarlo diversamente. Il problema è che la felpa è stata sottratta mentre erano esposti ad una specie di bufera senza dargli qualcosa in cambio per proteggersi e a cui ha sopperito nell'immediatezza il resto del gruppo rimasto. In seguito è poi emerso che la felpa, era un regalo fatto alla figlia di Patrizia da una persona cara che ora non c'è più. Nonostante la verità legata alla felpa fosse già stata evidenziata, Vladimir cerca il “casus belli” (e non è la prima volta), per puro esercizio d’abilità diplomatica (al contrario), caricandolo di phathos (per una felpa), e importanza politico-sociale concludendo con un aggettivo degno dei migliori linguaggi da curva allo stadio, accendendo abilmente gli animi (televoti) contro la nobiltà in un periodo di recessione come il nostro, in pratica suona come se avesse detto: “Avete visto come si comporta chi ha i mezzi, vi sembra giusto, allora esercitate il vostro diritto con lo strumento democratico del voto e fatemi vincere.” Niente male come arringa, a quel punto Belen poteva vincere solo se prometteva un pompino a ognuno di coloro che l'avrebbe votata per la vittoria, e segnalo che con un motto simile, una candidata alle politiche del Belgio, fece la sua campagna elettorale (come si può leggere QUI).

Ma per valutare meglio quello che dico vi riporto il testo dell'intervento di Vladimir:

“In tanto volevo dire, ed ho qui due testimoni che Patrizia De Blanck invece me li ha chiesti in restituzione i pantacollant bucati, pantacollant bucati che adesso ho consegnato alla sua costumista che glieli può sbattere in faccia, io voglio solo dire, io voglio solo dire … che l'Italia è una Repubblica e non è una Monarchia e che contano molto di più la nobiltà d'animo che la nobiltà di certi titoli falsi di una falsa contessa, ed è … ed è … la santa contessa ha detto che è stata educata con le bacchettate alle mani, questa è la dimostrazione che non si cresce bene ma si diventa pezzente come lei, come la contessa Patrizia De Blanck”
terminando con soddisfazione il suo discorso preparato a puntino e durante il quale ha sempre agitato il dito indice con tono ammonitorio.

Tutto per una felpa, no, anzi, per 200.000 Euro del premio, e con la vittoria in mano forse riesce a farsi eleggere al Parlamento Europeo il prossimo anno, con annesso stipendio (quelli italiani sono i più alti).

Un'ora abbondante di televoto dal discorso che ha lasciato basito lo studio, con una Simona molto contrariata, e una fetta di pubblico propenso a dare spazio a polemicucce e cattiverie permettendo a Vladimir, con il televoto, di guadagnare quel 6% in più oltre il 50%, sufficiente per la vittoria.

Preferisco la trasparenza di Belen piuttosto che la strumentalizzazione di Vladimir che a nulla sono servite, perché grazie al successivo intervento di Giada (la figlia di Patrizia), ha permesso a Carlo e Patrizia stessa di lasciare alle spalle questa incomprensione.

C'è chi lavora per mettere d'accordo le persone e chi per metterle una contro l'altra.

Trasparenza, una parola grossa per un politico.