BLOG di Luciano Testi

Domenica 31 Maggio 2009

Influenza suina, perché non si parla dei vecchi metodi?

L’allarme per l’influenza suina ha raggiunto il livello 5 su 6, ma sarebbe stato corretto 30 anni fa, non oggi che le strategie difensive permettono di isolarla prima che diventi pandemia, infatti verrà ricordata non per i morti che ha fatto, ma per il gran parlare a causa dell’allarmismo.
Se prendiamo esempio dalla famosa “spagnola” che fece più vittime della seconda guerra mondiale, 50 milioni di persone contro le circa 100 vittime della “suina”, si può affermare che la globalizzazione dei mezzi d’informazione sta allarmando l'intero pianeta in modo completamente ingiustificato. Il virus A/H1N1 tiene in questo modo sotto pressione l’opinione della gente e dei governi, disposti a spendere cifre enormi per avere un vaccino, e poter riprendere le relazioni commerciali senza alcun freno. L’economia prima di tutto. Tenere in alto il livello di guardia per dare il tempo alle case farmaceutiche di produrre milioni di vaccini per tutto il mondo, questa è la cosa più importante, poi se agli effetti pratici risulti come usare un cannone per ammazzare una zanzara non importa.

A oggi si parla di 100 morti per la “suina” da quasi due mesi a questa parte, ma ad esempio se i numeri stabiliscono dove stanno le emergenze, allora guardiamo agli 800.000 morti negli USA per gli effetti collaterali delle medicine allopatiche, quasi 2200 decessi al giorno, questa notizia che livello di attenzione meriterebbe? E i danni procurati dagli additivi alimentari, poi curati con farmaci di cui non si è sicuri di sapere tutto? Un mercato indegno che alimenta se stesso, il cui unico obiettivo non è la tua salute!

In mezzo a tutto questo a volte si riscoprono degli antichi metodi per curarsi che sbattendosene di quanto sopra, permetterebbe la guarigione immediata e a costo zero dai virus e vado fiero d’aver scoperto tali possibilità che documento citando un paio di articoli e poi riflettiamo un po' sul nostro futuro. Premetto che non ho difficoltà a rintracciare 'n' ricerche sulle facoltà dell'ortaggio di cui riporto sotto le sue proprietà.

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Aglio, un prezioso antibiotico naturale

Quando ci fu la terribile epidemia di spagnola salvò molte vite. Con l'aglio si cura l'ipertensione e alcuni disturbi digestivi. Un medico svedese ha accertato tutte le sue proprietà terapeutiche. L'impiego dell'aglio in medicina risale al 3000 a.C.

Forse qualche lettore di 50& Più è abbastanza avanti negli anni per ricordarsi della terribile epidemia di influenza che scoppiò nel lontano 1918, nota come la "spagnola". Fu un anno di terrore per tutto il mondo.I morti si contarono a migliaia e molte persone si ritrovarono con una debolezza respiratoria permanente o col cervello danneggiato dalle forti febbri. A quel tempo la medicina aveva ben poco da offrire in campo preventivo. Raccontava mia madre che, ai primi indizi della grande epidemia, la nonna riunì tutta la famiglia a concilio.

«Verrò subito al dunque», annunciò preoccupata la nonna quando tutti furono riuniti.Poi,in breve, li mise al corrente delle ultime notizie sul dilagare dell'influenza. Quindi mostrò un grosso fagotto e disse: «Qui,c'è la medicina che proteggerà tutti noi». Rovesciò il fagotto e fece uscire la "medicina": aglio. Una montagna di aglio! «Prendetene tutti una manciata - ordinò perentoria - e finchè l'epidemia non sarà passata, guaia a chi scopro senza un pezzetto di aglio in bocca!»

La nonna diceva sul serio. E il 1918, per la mia famiglia, fu l'anno dell'aglio. Aglio nella minestra,aglio nell'insalata, aglio nella carne e a volte persino nelle bevande. Tra un pasto e l'altro tutti i familiari ne masticavano dei pezzetti e di notte ne tenevano uno spicchio fra la guancia e le gengive. La nonna fu ferrea; non passò giorno senza che ricordasse alla comunità familiare la terapia dell'aglio in un modo o nell'altro:una visita a sorpresa, una telefonata e persino una cartolina con le raccomandazioni del caso.

Ma chi potè mai rimproverarle tanta tenacia? La "spagnola" colpì anche la nostra piccola città piemontese:le scuole furono chiuse,cartelli recanti la scritta "Contagio" apparvero sulle case, a Vercelli molti abitanti furono costretti a letto per settimane ed alcuni non si ripresero più. Ma nella famiglia della nonna nessuno si ammalò. L'influenza pestilenziale le passò vicino in punta di piedi, senza neanche procurarle un solo starnuto. La nonna, aveva avuto ragione....

Molti anni dopo, nel 1965, allorchè una epidemia influenzale colpì la Russia, quel governo si preoccupò di ammassare grandi quantitativi di aglio: perchè nel frattempo gli scienziati sovietici avevano condotto studi approfonditi su questo vegetale ed avevano scoperto che possedeva particolari proprietà profilattiche nei confronti del virus dell'influenza. Ragion per cui sulla Pravda apparvero vistosi appelli alla popolazione,invitanti a mangiare aglio quotidianamente.

E quando poi l'epidemia di influenza "britannica", nell'inverno del 1972 - 1973 colpì uno dopo l'altro i Paesi di tutta Europa, causando moltissimi morti, proprio all'apice della sua virulenza, l'Associated Press londinese, il 15 febbraio 1973 diramava questa confortante notizia: «In Italia, l'epidemia influenzale ha decorso benigno. L'epidemia di influenza ha raggiunto anche l'Italia, ma in forma leggera e non per l'intera nazione. Il Ministero della Sanità ha inoltre precisato che specialmente nel Sud si sono registrati soltanto alcuni casi isolati. Come tutti sanno, in Italia e soprattutto nel Meridione si consuma molto aglio».

Maometto ne raccomandò l'uso ai suoi seguaci; Ippocrate lo prescriveva per i disturbi intestinali e le malattie infettive; Galeno, il medico romano i cui precetti dominarono la medicina per oltre mille anni, lo chiamò "l'antitodo del veleno"; mentre Plinio, dal canto suo, sosteneva che l'aglio funziona per tutte le malattie respiratorie. E Dioscoride, durante il suo mandato di medico ufficiale dell'esercito romano, lo prescriveva come vermifugo.

Ma la pretesa proprietà curativa dell'aglio ha un fondamento scientifico, oppure è solo frutto di infondate credenze popolari? La risposta ci viene proprio dalla stessa scienza.

L'elemento attivo dell'aglio è una sostanza chimica chiamata "allicina". A differenza degli antibiotici, che insieme ai germi nocivi distruggono anche i batteri utili all'organismo, l'allicina si limita a combattere quelli nocivi. L'aglio non distrugge istantaneamente i germi, ma inizia su di essi un processo di soffocamento:infatti l'allicina e le altre sostanze chimiche presenti nel succo dell'aglio si legano agli elementi costitutivi del virus e li rendono inattivi. In altre parole, il contatto con l'aglio soffoca letteralmente i germi.

E parliamo adesso di aglio e memoria. A chi le chiedeva il segreto della sua prodigiosa memoria anche in età avanzata Eleonora Rooselvet, sorridendo a tutta dentatura rispondeva: «L'aglio». La moglie del famoso presidente americano non dimenticò mai di prenderne ogni mattina tre grossi spicchi ricoperti di miele.

L'ipertensione, disturbo quanto mai diffuso, è stata spesso curata dalla medicina popolare proprio con l'aglio. Nello stato indiano di Goa, gli indigeni portano sempre appresso una bottiglietta di succo d'aglio e ne bevono un sorso ogni qualvolta sentono salire la pressione del sangue.

Alcune tribù di pellerossa americane, ai primi sintomi di ipertensione.masticano spicchi d'aglio sino a quando la pressione si normalizza. I Mengabus dell'Indonesia preferiscono invece assumere l'aglio finemente grattugiato. Il dottor G.Pietrowski, membro della Facoltà di medicina dell'Università di Ginevra, ha scoperto un fondamento scientifico in quest'uso particolare dell'aglio.

Nel corso di esperimenti condotti su pazienti ipertesi curati con essenza d'aglio, ha riscontrato un calo di 3 gradi di pressioni anche solo dopo una settimana dall'inizio della terapia.

I contadini sardi ci hanno invece tramandato un semplice rimedio contro uno dei problemi più fastidiosi dell'umanità: le punture di zanzare, incluse quelle "tigri". Prima di avventurarsi in una zono infestata da questi insetti, mangiano una bella insalata abbondantemente condita con aglio, oppure si frizionano con l'aglio le parti del corpo più esposte. Il biologo Eldon Reeves, dell'Università di California, ha provato un estratto di aglio su cinque specie di zanzare d'assalto: la mortalità è stata del 100%.

Ciò che per molti è però veramente sorprendente è l'impiego dell'aglio anche come rimedio per l'indigestione. Spesso l'aglio è accusato di provocare disturbi digestivi. Ma c'è chi sa come esattamente stanno le cose. Per questo le madri del Bhutan curano i disturbi allo stomaco dei loro figlioletti mettendo loro dei pezzettini di aglio sulla lingua. Quando invece un cosacco del Kuban avverte i primi sintomi di un attacco di nausea e di dispepsia, si affretta ad ingoiare due spicchi di aglio. Mentre per gli stessi disturbi, i tibetani usano succo di aglio con latte di yak.

L'efficacia di questo umile ortaggio è stata altresì recentemente provata da alcuni scienziati inglesi, che l'hanno poi chiaramente certificata sulla Review of Gastroenterology. E' meglio di qualunque altro, il medico svedese Kristine Nolti ha sintetizzato tutte le proprietà terapeutiche dell'aglio, asserendo che lo stesso «non solo abbassa la pressione troppo alta e regolarizza quella troppo bassa, ma risulta quanto mai efficace per contrastare raffreddori, influenze, e disfunzioni gastrointestinali».

Detto tutto quanto sopra, come potremmo meravigliarci se nel cuore della Romania (la leggendaria Transilvania) la popolazione locale attribuisce all'aglio addirittura il potere di scacciare i vampiri ed i lupi mannari?

Una cosa è certa: la prossima volta che sentite una zaffata d'aglio, non arricciate il naso. A meno che non siate, naturalmente, un vampiro o un lupo mannaro!

Franco Bergamasco

[da 50 & PIU' - Febbraio 2001]

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Intervista di Patrizia Rusconi al professor Enrico Malizia apparso sul settimanale GENTE nel settembre 1990.

Fin dall'antichità l'aglio è stato sfruttato dall'uomo per le sue proprietà curative, ma in seguito accantonato, per le spiacevoli conseguenze che provoca sull'alito. Ora gli scienziati di tutto il mondo hanno "riabilitato" questa pianta, analizzando tutti i suoi pregi: combatte l'ipertensione, abbassa il colesterolo, previene la trombosi.
L'aglio fa davvero bene, ha moltissime proprietà terapeutiche: è indicato tra l'altro per difendersi dalla trombosi, dai tumori allo stomaco e al colon e per ridurre il tasso di colesterolo quando è eccessivo. Lo hanno affermato recentemente, in un convegno a New York, duecento scienziati provenienti da tutti i Paesi del mondo. Ma è giustificato tanto entusiasmo per questo aromatico frutto della terra?
Per approfondire l'argomento e per conoscere tutti i pregi e le eventuali controindicazioni dell'aglio abbiamo intervistato il professor Enrico Malizia, titolare della cattedra di Tossicologia dell'Università La Sapienza di Roma e presidente dell'Associazione europea di medicina naturale e fitoterapia.

In effetti - dice subito il professor Malizia - l'entusiamo per le proprietà preventive e curative dell'aglio è più che giustificato. E poi i pregi di questo prodotto della natura non li abbiamo certamente scoperti oggi: le proprietà dell'aglio sono conosciute fin dall'antichità.

Allora perchè l'interesse si è riacceso proprio adesso, se tutti sanno da sempre che l'aglio fa bene?

Vede, per molti anni la scienza si è buttata a capofitto sui prodotti creati artificialmente in laboratorio, trascurando gli estratti naturali. E sa perchè? Perchè la scienza non era ancora in grado di sfruttare pienamente i principi attivi, cioè le qualità benefiche delle piante, delle erbe, dei frutti. E allora, per trarre vantaggi da questi prodotti della natura bisognava farne uso in grandi quantità. Ma i benefici, tutto sommato, erano modesti e nello stesso tempo, in molti casi, c'erano anche delle controindicazioni. L'uso dell'aglio, per esempio, era problematico perchè com'è noto, basta masticare uno spicchio d'aglio per avere un alito pesante. Ora invece, gli enormi progressi tecnologici, anche nella chimica, hanno consentito di concentrare in laboratorio i principi attivi di certi prodotti naturali, come l'aglio, e di produrre così delle pillole, che hanno tutti i pregi dell'essenza naturale, ma non i difetti, non appesantiscono per nulla l'alito.
Poi c'è anche da dire che l'interesse scientifico nei confronti dell'aglio si è riacceso in coincidenza delle ricerche sempre più approfondite che la comunità scientifica internazionale sta compiendo per guarire, ma ancor più per prevenire, i tumori. E ci sono ormai numerose testimonianze degli effetti positivi dell'aglio: secondo studi svolti in Cina si sarebbe dimostrato che questo prodotto naturale diminuisce il rischio di ammalarsi di cancro allo stomaco. Alla California University, a Los Angeles, è stato invece dimostrato, a conclusione di una serie di esperimenti sugli animali, che l'aglio previene i tumori della pelle. Mentre al recente congresso che si è tenuto a New York, il primo congresso internazionale sull'aglio, sono state presentate statistiche che dimostrano una riduzione sensibile dei casi di cancro al colon.

Quindi si può dire che l'attuale risveglio dell'interesse internazionale per l'aglio non sarà temporaneo e durerà nel tempo?

Ne sono certo. Gli studi proseguiranno, per conoscere fino in fondo tutti i segreti di questa pianta che comunque già da secoli è usata dall'uomo per combattere molte malattie. Parlarono già dell'aglio addirittura Plinio il Vecchio, Ippocrate, la scuola salernitana. Sono anche state trovate iscrizioni su piramidi egiziane. In quella di Keope, a Giza, ce n'è una che riporta quanti denari erano stati spesi per dare aglio ai lavoranti. A quei tempi l'aglio veniva usato come tonico generale e come antibatterico. Inoltre è stato trovato un papiro egizio di medicina datato 1550 avanti Cristo, il Codice Ebers, che fornisce più di 800 formule terapeutiche, delle quali ventidue menzionano l'aglio come rimedio efficace per numerose malattie. Tra queste il mal di testa, le affezioni cardiache, le morsicature e altro. E ancora l'aglio aveva grande successo in Babilonia, dove era coltivato nei giardini. Infine, durante i primi giochi olimpici in Grecia veniva dato agli atleti come stimolante.
Bisogna però ammettere che la storia non sempre ha parlato bene dell'aglio. Il poeta latino Orazio lo odiava cordialmente perchè, per colpa di una cena a base di aglio, offertagli da un mecenate invidioso, perse l'amata Lidia, che non riuscì a sopportare il suo alito pesante. Ippocrate, poi, sostenne che l'aglio provocava disturbi alla vista. Il celebre medico greco, che visse intorno al 400 avanti Cristo, non entrò nei particolari di questi disturbi. Si può supporre che Ippocrate si riferisse al fatto che l'aglio pizzica e fa bruciare e lacrimare. La scienza moderna infatti non ha scoperto alcuna controindicazione dell'aglio per quanto riguarda la vista.
La fortuna di questo prodotto della natura si è fermato nel Seicento, per riprendere durante la prima guerra mondiale, ed esattamente nel 1917, quando scoppiò la famosa epidemia di influenza della "spagnola" che fece più morti di tutta la guerra. In quel tempo si notò con interesse che i Paesi a forte consumo d'aglio ebbero meno casi di influenza. Ciò diede la conferma dell'azione antisettica di questa pianta, come sostenevano gli antichi. Poi è cominciata l'era degli antibiotici e ci si è dimenticati delle proprietà antisettiche dell'aglio.

Per quali malattie si può ricorrere a questa pianta?

Innanzitutto per l'ipertensione, quando ovviamente non è grave. Comunque per una blanda ipertensione l'aglio ha buoni effetti, anche questi di antica memoria. Poi dà ottimi risultati sul sistema cardio-circolatorio. Le ricerche su questo argomento arrivano dal Giappone e sono veramente molto importanti, perchè hanno dimostrato che oltre ad agire sulla pressione del sangue, l'aglio può contribuire a prevenire l'aterosclerosi, una delle malattie che determina il maggior numero di invalidi e di morti. E' infatti l'aterosclerosi la responsabile della trombosi, che come conseguenze più gravi ha l'ictus e l'infarto. Gli studi giapponesi hanno anche rilevato che l'aglio libera alcuni componenti, i solfuri, capaci di far diminuire il tasso di colesterolo, cioè la presenza di grasso nel sangue. Sperimentazioni sugli animali e anche sull'uomo hanno poi dato la conferma a queste osservazioni. L'azione dell'aglio è particolarmente favorevole perchè non elimina totalmente il colesterolo, ma si limita a far diminuire quello tossico. E' risaputo infatti che nell'organismo esiste un colesterolo buono, indispensabile alla vita, e uno cattivo, che si aggrega sulle pareti delle arterie e provoca appunto l'aterosclerosi. Ed è proprio il colesterolo cattivo che risente degli effetti dell'aglio diminuendo in modo costante e mantenendosi poi su livelli normali.
Un'altra importantissima proprietà dell'aglio è quella di rendere più fluido il sangue, rallentando la coagulazione ed evitando così la formazione di trombi. Se poi malauguratamente questi si fossero già formati, l'aglio li scioglie più rapidamente.

Molte persone non più giovani ricordano di aver portato al collo, da bambini, una collana di aglio. Perchè? - domandiamo al professor Malizia.

Veniva usato come vermifugo. Mi ricordo che da bambino l'avevano messa al collo anche a me quando mi presi la tenia. Contemporaneamente mi avevano prescritto delle pillole di felce maschio e spicchi d'aglio da masticare. Allora era l'unico rimedio contro i vermi. Stetti bene in poco tempo. Comunque la collana d'aglio era largamente usata fino a qualche decennio fa.

Ma funzionava?

Certo come vermifugo l'aglio era usato fin dall'antichità, lo citano Plinio il Vecchio e Discoride, un medico farmacologo presso l'esercito romano del primo secolo dopo Cristo che scrisse uno splendido libro di farmacologia, conservato nel monastero sul Monte Athos, in Grecia. E probabilmente l'azione protettiva anti-infettiva dell'aglio è dovuta a sostanze che si liberano e che sono quelle che gli danno quell'odore caratteristico. Il cosiddetto aceto dei quattro ladri ne è un esempio.

Di che cosa si tratta?

Per spiegarlo dobbiamo tornare indietro di tre secoli. Nel 1721 Marsiglia fu colpita da una terribile epidemia di peste. Per seppellire i morti furono reclutati tra gli altri quattro ladri, i quali si rivelarono immuni dalla malattia. Ben presto si scoprì il loro segreto: era una bevanda costituita da aglio macerato nel vino. Da quel momento divenne famosa come l'aceto dei quattro ladri ed ancor oggi è reperibile in Francia. Ma le proprietà dell'aglio di proteggere dalla peste non erano note soltanto ai ladri. I medici che frequentavano questi malati usavano portare delle maschere con un lungo naso adunco, tipo quelle che si vedono al Carnevale di Venezia e che sono caratteristiche del costume di Pantalone. Ebbene, il lungo naso serviva per infilarci uno spicchio d'aglio e respirare così l'aria depurata dai germi. Questa azione antibatterica e antibiotica dell'aglio è stata poi studiata approfonditamente da Louis Pasteur nel 1858 e la medicina l'ha presa ampiamente in considerazione.
L'utilizzazione dell'aglio si è diffusa sempre più. Per esempio i soldati russi durante l'ultima guerra mondiale erano soliti portare nello zaino un grosso quantitativo d'aglio che veniva masticato per sfruttare le sue proprietà antibatteriche e schiacciato sulle ferite per prevenire la cancrena.
Anche Albert Schweitzer ha fatto largo uso di aglio come antibatterico in Africa, per combattere la dissenteria amebica. Ancora oggi nella Francia meridionale ai bambini vengono dati spicchi d'aglio come supposte per proteggerli da tutti i germi e come tonico generale.

Quando si cucina, spesso si scarta l'aglio e si mangia il resto che ne ha trattenuto il sapore. In questo modo si traggono ugualmente i benefici?

In modo veramente scarso. I benefici dell'aglio si assimilano quando si mastica, in questo modo si sfruttano fino in fondo le sue proprietà. Il sapore d'aglio non è sufficiente. Molte persone non digeriscono l'aglio, molte altre non ne sopportano l'odore. Eppure come abbiamo visto, questo prezioso prodotto della natura fa bene a tutti.

Come fare allora?

In ogni farmacia sono in vendita le pillole all'estratto di aglio, che vengono incontro proprio a queste esigenze. Oppure si possono sciogliere alcuni spicchi d'aglio nell'olio e poi bere quello. Però è difficile da dosare.

L'azione dell'aglio serve contemporaneamente a prevenire e a curare le malattie di cui accennava?

Se si prendono in considerazione gli effetti sul sistema cardio-circolatorio è senz'altro una cura preventiva, così come lo è quando gli si vuol far svolgere la sua azione antibatterica o ridurre il rischio di tumori. L'aglio diventa curativo quando lo si prende per combattere l'ipertensione o il colesterolo eccessivo.

Quale sarebbe la dose da prendere per prevenzione?

Per gli adulti, due pillole d'aglio prima dei pasti principali. Ogni confetto contiene 300 milligrammi di aglio fresco, disidratato. In Germania, in cinque anni, il fatturato delle aziende che producono aglio in pillole è passato da zero a sessanta miliardi di lire. In Italia questa moda non è ancora iniziata, malgrado la cucina mediterranea faccia un notevole uso di aglio.

Prevede che cambierà l'atteggiamento degli italiani di fronte a questa medicina naturale?

Credo che gli italiani tentano a guardare con sospetto queste medicine perchè nel nostro Paese è difficile la registrazione di questi prodotti come farmaci, che vengano finora considerati come prodotti di erboristeria. Nel 1992, con l'eliminazione delle frontiere in Europa, però, cambieremo rotta. Negli altri Paesi europei, come la Germania e in particolar modo la Francia, già molti prodotti naturali sono entrati nell'uso farmacologico corrente. Quindi dovremo allinearci anche noi. Con il 1992 cadranno le frontiere e anche la diffidenza.

[da GENTE - settembre 1990]

Sabato 30 Maggio 2009

La solitudine annunciata

Scrivo dopo un lungo periodo nel quale ho cercato di reagire ad un evento inaspettato, cercando di ricostruire le memorie di una persona.

Strada facendo mi sono ritrovato a scrivere appunti di pensieri che in particolari momenti mi aprivano uno spiraglio.

Una citazione che mi ripeto, per non dimenticare che c’è un futuro è:

“Se alla fine di tutto saremo ancora capaci di amare, allora avremo vinto davvero.” Di Marc Levy, da “I figli della libertà”

Miei invece sono:
La mano (sogni che parlano).” 31-Mar-09

“Poco fa vicino ad un luogo eterno una pianta mi ha suggerito che il tempo non passa, ma continua.” 7-Apr-09

“In un luogo eterno osservando una pianta penso che si può crescere e primeggiare anche dopo essersi divisi in due.”

Purtroppo pochi giorni fa:

“Oggi è venuto a mancare un altro tassello della mia esistenza, quello che mi ha dato la vita ...” 19-Mag-09

Ma qui la solitudine era ampiamente annunciata, ciononostante qualcosa mi frenava dal crederci che stesse succedendo.

Domenica 3 Maggio 2009

Terremoto in Abruzzo e castelli di sabbia

Siamo il paese dell’arte, e di certo non ci fa onore vedere arrivare contributi dall’estero perché non sappiamo gestire la nostra incolumità e beni. Gli aiuti vanno sempre bene, da qualunque parte arrivino, purché non ci mettiamo a litigare in casa su come usarli.

Di quello che è successo dopo il terremoto in Abruzzo, non mi sono piaciute tre cose.

1) Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, si è scagliato contro "quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false", chiedendo una punizione esemplare, peccato che lo abbia detto dopo il terremoto devastante le cui immagini hanno fatto il giro del mondo mostrando case distrutte ovunque. Di certo con quest’affermazione Bertolaso non eccelle in tatto e tanto meno in intelligenza, visto che dei medesimi scienziati ha bisogno costante per la sua attività.

2) Il trasferimento del G8 all’Aquila per me equivale ad una richiesta di puntare l’attenzione su un evento triste che normalmente proviene come pressing dai media, dalla controparte politica, dalla popolazione colpita in primis. Ottimi i ritorni economici come extra finanziamenti istantanei per la ricostruzione per rendere possibile un vertice così importante in un luogo attualmente tra i più disagiati e agli inizi di una ricostruzione. Peccato che le stesse risorse economiche messe a disposizione, potrebbero servire per ricostruire prima le case per la popolazione, piuttosto che pensare d’ospitare il G8. Un’ulteriore riflessione m’impone di pensare che forse buona parte degli abruzzesi non sono d’accordo di lavorare per gli altri, prima che per se stessi. Butta caso se quando si riunisce il G8 si ripete il terremoto e ammazza i vertici politici in riunione?

3) L’ultima osservazione riguarda i criteri costruttivi delle case, esportiamo eccellenze nei più svariati campi della scienza e non siamo capaci di farci le case che stanno su. Qualcuno penserà che ci meritiamo quello che ci capita. Mettere in galera i responsabili non serve a nulla, occorre impedire loro di praticare per sempre attività a rischio, sequestrare i loro beni e metterli a disposizione di quelli che hanno subito i danni sarebbe l’unica e peggiore condanna che potrebbero subire.