Siamo il paese dell’arte, e di certo non ci fa onore vedere arrivare contributi dall’estero perché non sappiamo gestire la nostra incolumità e beni. Gli aiuti vanno sempre bene, da qualunque parte arrivino, purché non ci mettiamo a litigare in casa su come usarli.

Di quello che è successo dopo il terremoto in Abruzzo, non mi sono piaciute tre cose.

1) Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, si è scagliato contro "quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false", chiedendo una punizione esemplare, peccato che lo abbia detto dopo il terremoto devastante le cui immagini hanno fatto il giro del mondo mostrando case distrutte ovunque. Di certo con quest’affermazione Bertolaso non eccelle in tatto e tanto meno in intelligenza, visto che dei medesimi scienziati ha bisogno costante per la sua attività.

2) Il trasferimento del G8 all’Aquila per me equivale ad una richiesta di puntare l’attenzione su un evento triste che normalmente proviene come pressing dai media, dalla controparte politica, dalla popolazione colpita in primis. Ottimi i ritorni economici come extra finanziamenti istantanei per la ricostruzione per rendere possibile un vertice così importante in un luogo attualmente tra i più disagiati e agli inizi di una ricostruzione. Peccato che le stesse risorse economiche messe a disposizione, potrebbero servire per ricostruire prima le case per la popolazione, piuttosto che pensare d’ospitare il G8. Un’ulteriore riflessione m’impone di pensare che forse buona parte degli abruzzesi non sono d’accordo di lavorare per gli altri, prima che per se stessi. Butta caso se quando si riunisce il G8 si ripete il terremoto e ammazza i vertici politici in riunione?

3) L’ultima osservazione riguarda i criteri costruttivi delle case, esportiamo eccellenze nei più svariati campi della scienza e non siamo capaci di farci le case che stanno su. Qualcuno penserà che ci meritiamo quello che ci capita. Mettere in galera i responsabili non serve a nulla, occorre impedire loro di praticare per sempre attività a rischio, sequestrare i loro beni e metterli a disposizione di quelli che hanno subito i danni sarebbe l’unica e peggiore condanna che potrebbero subire.