BLOG di Luciano Testi

Martedì 29 Maggio 2007

Tenere un blog stanca?

L’immagine è emblematica, un tipo di circa 30 anni, il cui fisico non resiste il tempo necessario per sviluppare le idee che si rincorrono. Questo è il quadro tipico di blogger a tempo pieno di professione, o per hobby pensando di raggiungere buoni livelli.

Magari dalle casse arriva pure musica tranquilla da una radio via web e 90 minuti prima si era ripromesso di sganciarsi, ma un SMS fa vibrare il telefonino si sveglia con un forte senso di pesantezza … azz … mi sono addormentato, ma chi è?

Tastiera ergonomica, monitor professionale, software professionali, tante idee ma solo due mani per tradurle in parole per lettori che cercano alternative alla stampa ufficiale, a pensarci bene in Italia i giornali sono finanziati dallo stato e la TV dipende dal Ministero del Tesoro, vi sarebbero 1000 ragioni per cercare opinioni alternative. Però anche questo non è il nostro obiettivo, credo che molti iniziano per sottoporre ad una più vasta platea ciò che spesso non si ha il tempo di discutere dal vivo con qualcuno, traendone soddisfazione per il proprio ego, il problema sembra trovarsi uno spazio e vederlo crescere.

Negli USA molte aziende tengono un blog per avere un canale di comunicazione diretto con i clienti, i professionisti danno valore aggiunto alla loro attività, poi c’è una pletora di blogger (anche a tempo pieno) generalisti come me non vincolati ad un tema unico, non è proprio un diario ma ho preferenze d’argomenti e alcuni crescono rispetto altri. Proprio negli USA dove il fenomeno dei blogger a tempo pieno è più diffuso ed è iniziato molto prima, si stanno verificando degli abbandoni del blog per stanchezza. Teoricamente ogni cosa che inizia, ha anche una fine, ma un blog finisce per stanchezza o s’interrompe momentaneamente per lo stesso motivo … a meno che non arrivi prima il fattore C con proposte provenienti da un’azienda o da un editore.

Questi discorsi mi ricordano quando ho iniziato a fare fotografia, era un’hobby, ma sembrava avessi preso la febbre, ora dopo 17 anni è passata ma è rimasta la passione che mi ha permesso d’avvicinarmi a numerose realtà e aiutato a conoscere meglio me stesso, ora penso che la scrittura sia la stessa cosa, occorre solo avere una giusta misura.

Domenica 27 Maggio 2007

Revisione del mio blog

L’obiettivo era sostituire le immagini del bannerone di testa con mie foto e aggiungere una colonna informativa a sinistra, ma al termine del lavoro ho avuto amare sorprese. Continua ...

Leggere il seguito

Aprire un blog

Aprire un blog, senza usufruire dei servizi dei portali, tra i più diffusi ricordiamo splinder.com e blogger.com non è una cosa immediata, richiede l’apertura di un dominio, uno spazio hosting, la scelta di un programma (script) in php per gestirlo, e infine un template.

Il dominio del mio blog è di terzo livello ed è importante che non sia una directory per essere preso meglio in considerazione dai motori di ricerca, ma usare un proprio dominio serve a creare sistema su proprie risorse piuttosto che a far crescere un portale.
Mancava solo lo script, ne ho scelto uno che sembrava avesse quel che basta per partire, inoltre una nutrita quantità di plug-in mi avrebbe consentito una futura espansione. Volevo fare un blog, ma non perdere molto tempo e nemmeno troppe impostazioni che non saprei usare con adeguata cognizione, almeno all’inizio. Segue l’apertura di un DB in MySQL, l’installazione dello script scelto che è DOTCLEAR e le impostazioni web del blog e infine i post.

La scelta del template è stato scelto per l’apparente semplicità della grafica, dalle aree colorate e dall’intestazione con un bannerone in rotazione che avrei potuto sostituire con immagini da me realizzate.

Dopo dieci mesi dall’apertura t’accorgi che una serie di strumenti molto diffusi tra i blog più professionali, non li puoi avere a disposizione, e nemmeno si può modificare la grafica con una certa facilità. Alcune opzioni le ho inserite successivamente, il più importante è stato l’antispam poi la lista degli ultimi commenti, e ho pure tradotto alcune parti dal francese all’italiano. Il blog quando nasce con queste modalità, cioè che te lo sudi un po’, è anche difficile buttarlo facilmente per un altro script.

Inoltre la comunità che si occupa dello sviluppo di DOTCLEAR sta già lavorando alla versione successiva, quindi, la mia piattaforma per fare blog godrà di sviluppi e delle migliori tecnologie senza dovermi guardare intorno.

La versione successiva è arrivata, è la due, ma richiede il PHP 5 che non è installato sul mio server. Bene, cioè male, ora che so qualcosa di più sui blog mi posso guardare intorno e cercare qualcosa di più completo e professionale. Se ne riparla solo se l’aggiornamento del server non comporta extra esagerati e un off-line troppo lungo. Ci sono privilegi, ma c’è una mole di lavoro sotterraneo svolto per essere operativi che non è da poco, ma a pesare sono le personalizzazioni, quelle cosine che scopri strada facendo e si ha la sensazione di non avere mai finito.

Sabato 26 Maggio 2007

Codice di condotta per Blogger, le regole di O'Reilly

blog di lucienQuesto post, che si occupa di etica dei blogger, è stato scritto da Elisa su hightech.blogosfere.it il 2-Apr-2007
I miei commenti all'interno del Post di Elisa, sono di questo colore.

Inizio post di Elisa
Un codice di condotta per blogger, ovvero come comportarsi in caso di commenti sgradevoli, discussioni troppo animate o minacce, come successo nel caso di Kathy Sierra. A rispondere è Tim O'Reilly, personalità di primaria importanza nel mondo dell'open source.

O'Reilly si rifà proprio alle minacce ricevute dall'amica e collega Kathy Sierra per stilare sette regole d'oro che ogni blogger dovrebbe seguire nel gestire i propri commenti. Quante volte di fronte a un commento poco gradito si ha la tentazione di cancellarlo? Per O'Reilly sarebbe un grave errore...

Ecco le sette regole postate da Tim O'Reilly sul suo blog, Radar:

  1. Sii responsabile non solo delle tue parole ma anche dei commenti che consenti sul tuo blog.
    You own your own words, ma non solo: ogni blogger è responsabile del tono che consente di usare sul suo blog.

  2. Esprimi il tuo livello di tolleranza
    Fai sapere immediatamente a chi legge quali toni vuoi che si tengano sul tuo blog.

  3. Pensa a come evitare i commenti anonimi
    Richiedere un indirizzo e-mail valido a chi vuole commentarti non ti salverà dai commenti anonimi ma chiarirà a chi ti legge che dai valore alla responsabilità.
    L'architettura dello script del blog scelto (vedi Powered by DOTCLEAR) obbliga all'inserimento di un nick, l'email è facoltativa ma la vorrei obbligatoria e verificabile in automatico (almeno per disincentivare lo spam), pure il sito web del commentatore è facoltativo. Togliere certi obblighi, rende più liberi di commentare, anche se non è bello, ma nella realtà spesso capita allo stesso modo, il nome non si dice subito. Purtroppo, ho dovuto considerare come spam, tutti i link per impedire la messa on-line d'ogni tipo di porcheria, a causa di quest'ultima scelta qualche commentatore che ne lascia uno lecito, sarà reso visibile solo quando sono in grado d'accedere agli strumenti d'amministrazione.

  4. Ignora i trolls
    Certe volte bisogna opporsi ai bulli ma altre volte la migliore cosa da fare è ignorarli. In altre parole Never wrestle with a pig. You both get dirty, but the pig likes it.
    Essere ignorato dai trolls è quasi come avere un blog ignorato, ma vi giuro che di spam ne ricevo tanto.

  5. Porta la conversazione offline e parla direttamente con gli interessati.
    Così facendo si crea più spazio perché nasca una vera conversazione.
    Se diventa prolissa, non vedo motivo di continuarla, a meno che un eventuale chiarimento non obblighi a comunicare dati personali. Ho lasciato alcuni commenti OT perché di rilievo, anche se preferivo ricevere un'email, poi eventualmente se me la sentivo d'affrontare l'argomento, vi avrei dedicato un post molto volentieri.

  6. Se qualcuno che conosci si comporta male faglielo notare.
    Lo devi a loro, alle vittime di comportamenti errati e a te stesso: non restare in silenzio.
    Se non sarà troppo difficile, seguirò il consiglio.

  7. Non dire nulla online che non diresti di persona.
    Immagina la persona a cui stai parlando come una persona reale.
    A volte spero che gli interessati leggano, ma molto dipende da google, e da quanto tempo perdono a navigare.

O'Reilly conclude: celebriamo la blogosfera perché permetta una conversazione franca e aperta in modi che da tempo mancano sui media mainstream [...] ma la franchezza non deve significare mancanza di civiltà. Non c'è ragione per cui dobbiamo sopportare online conversazioni che non tollereremmo nel nostro salotto.

Fine post di Elisa


In rete si trovano blog con pagine e pagine di commenti spammatori, spesso sono blog abbandonati, purtroppo o si avvisa chi li amministra o la loro presenza può disturbare la considerazione che un nuovo visitatore si fa dei blog. Rimane sempre valido l'atteggiamento di chi navigando su internet alla ricerca di opinioni alternative, comincia per conto suo a selezionare, e quelli che ritiene validi prima o dopo vi ritorna.

Un esterno, non conoscitore del mondo dei blog, potrebbe dire che abbiamo scoperto l’acqua calda, nel senso che non esiste luogo dove sia lecito comportarsi da incivili, che sia un sito web, una chat, un forum, Second Life e qualunque altro sistema di comunicazione impiegato, non importa, tutto deve essere equiparabile alla vita reale. Ovviamente i furbetti sono sempre dietro l’angolo, e godendo di un supposto anonimato alcuni ritengono di poter fare quello che non avrebbero il coraggio di fare nella vita reale. Ecco allora nascere degli strumenti di moderazione e in certi casi, almeno in Italia, è necessario far intervenire la Polizia Postale.

Mercoledì 2 Maggio 2007

Per utenti PC

In seguito alla recente modifica del template di questo Blog per aggiungere una terza colonna, solo stamane ho visto da un PC, non mio, (io uso solo Mac) che I.E. 6 e 7 con XP SP2, non visualizzano correttamente la pagina.
Pazientate, appena ho smesso di litigare con i fogli di stile, saremo tutti (io in particolare) più contenti.

9/Mag/2007
Giuro che ho a disposizione il SO più aggiornato della Apple, e ben 8 tra i browser più diffusi e in tutti la visualizzazione di queste pagine avviene correttamente, per la precisione senza errori di rendering, come invece avviene con IE (tutte le versioni) su Win XP per un suo errore interno. Mannaggia.

Martedì 1 Maggio 2007

Tenere un blog

Lo scorso luglio, mese d’apertura di questo blog, pensavo fosse come una passeggiata, che bastava qualche post sull’isola dei famosi per avere frotte di visitatori desiderosi di lasciare un’opinione sui concorrenti (poi ci si è ritrovati a parlare di più della conduttrice ma è un’altra storia). Era un’illusione. Credendo che sarebbe bastato google a spingere ogni surfista verso blog.lucien.it, ho pure omesso gli inviti plateali (non è nel mio stile) come spesso vedo “Se fai un giro da me non mi dispiace.”, oppure “Vienimi a trovare”, e ancora “lo so che sto facendo spamm, ma spero che non ti accorgi, tanto questo è un post vecchio” alla faccia, se vedo un commento su un post dello scorso anno me n'accorgo subito. Ho solamente lasciato nel forum Rai, qualche timido “QUI” giusto per far completare sul mio blog la lettura dei miei commenti. Bene, cioè male, il mio non è un blog scandaloso, non vi racconta puntualmente le ultime battute dei vip, o le migliori mostre da visitare o spiagge libere da frequentare, troverei istituzionale il compito, come costruirsi la gabbia da solo, negando che m’interessa parlare di più argomenti. È vero mi piace scrivere, fare un post breve tanto per buttare lì l’idea, o renderlo più completo dopo aver verificato cosa si dice sul web o quali sono le fonti meglio documentate da far conoscere ai lettori, ebbene tra un’idea e qualcosa di più, c’è un abisso. Buttare lì l’idea, è come mangiare il primo cioccolatino di una confezione, non bastano 10 minuti ma spesso, occorrono più di due ore per completare compiutamente (teoricamente non lo è mai) un post. Aggiungiamo che la fretta non aiuta la grammatica, infatti, solo a posteriori alcuni passaggi non chiari sono individuati con disappunto, purtroppo il correttore grammaticale di word non ci può fare nulla, non gli posso chiedere di capire quello che scrivo fino a quel punto, poi sarebbe giusto chiedersi se sto’ imparando qualcosa o se questo lavorio assomiglia ad un’attività. Nessun obbligo, mi piace farlo, ma ci sono blog d’ottima qualità, poco visitati o commentati, e intuisco la mole di lavoro svolto ma spesso chi scrive, di professione si occupa dello stesso argomento, e può ambire a diventare un punto di riferimento nella sua categoria. In Italia i blog di riferimento e molto frequentati sono pochi, quello di Beppe Grillo lo è fin troppo, ve lo immaginate che cosa significa rispondere ad un suo messaggio dopo altri 1000 commenti? Sareste sicuri che ciò che scrivete non sia già scritto? Li leggereste prima di rispondere? Siete sicuri che Grillo legga anche il commento 1001? Siete sicuri che i collaboratori di Grillo gli facciano un riassunto equilibrato? In un blog così importante, Grillo è solo l’autore dei contenuti, non credo perda tempo a cercare in rete link di supporto, li fa cercare ai collaboratori, poi per vedere il suo spettacolo la gente paga 30,00 Euro per ascoltare le sue velenose news. Poi esistono blog come questo, senza dipendenza da alcuno, per hosting, contenuti, webmaster (anche se non sono programmatore), grafico e sinceramente il mio impegno è più grande in proporzione a quello di Grillo, e vorrei sapere se si farebbe il mazzo a tenere in piedi da solo il suo blog se non avesse uno spettacolo? Spettacolo? Spesso assomiglia ad un comizio, ma non capendo con chi sta ti ricordi che è solo uno spettacolo ma torni all’inizio della frase.

Mi sa che ho omesso (volutamente) di farmi qualche domanda che non mancherà di passsarvi per la mente se siete arrivati fin qui.