BLOG di Luciano Testi

Mercoledì 31 Gennaio 2007

Kasanova e Gianni Bugno

Sono alcune sere che facendo una delle due gallerie di Grandemilia vedo la vetrina di un negozio Kasanova, con articoli per la lista nozze, e attrae la mia attenzione l’abbinamento di una bici da cross con un set di pentole, subito mi sono chiesto che ci fanno assieme, che cosa hanno in comune a parte alcune cose rotonde, poi riflettendo solo un attimo mi sono detto che prima riempi le pentole, poi le svuoti e hai bisogno di fare del moto per consumere un po’ di calorie e cosa c’è di male se per meno di 300 Euro ti danno più kg di pentole che di bicicletta dove era ben specificato che aveva 18 velocità, (non ho guardato se c’erano 18 pentole), avvicinandomi, ho visto che la bici era targata GIANNI BUGNO, … ma per caso il prossimo anno lo vediamo all’isola dei famosi? Perché fino ad oggi i pochi sportivi che hanno partecipato all’Isola Dei Famosi, calciatori, hanno fatto una pessima figura mentre l’unico ciclista, carattere permettendo, ha fatto capire che con “le fisic du role” si guadagnano delle posizioni. A parte le battute, oggi Bugno ha un brevetto d’elicotterista e soccorre la gente con l’eliambulanza al 118 di Roma e non penso accolga una richiesta di partecipare al famoso format di Simona Ventura in probabile fuga.

Martedì 23 Gennaio 2007

Bellezza

bellezza sardaLa bellezza femminile è come la matematica, a volte per mantenerla devi fare una sottrazione altre un'addizione, preoccupante se l'interesse di lei per la sottrazione si rivolge a lui, ancor di più se vuole un'addizione.

by Luciano Testi

Martedì 9 Gennaio 2007

In gabbia

Di solito di fronte ad una gabbia cosa pensate? Prima di tutto di fronte a questa parola cosa vi immaginate? Una gabbia di ferro, quella degli uccellini, delle tigri, una in legno per imballare la merce, una gabbia di protezione o quella di un prigioniero? Non voglio psicoanalizzare i vostri istinti e dirvi chi siete in base al primo tipo di gabbia che avete pensato, ma una cosa è certa, ogni tipo di gabbia viene fatta in base al previsto contenuto, solo in due casi è il contenuto che si adatta al contenitore, cioè la mente dell’uomo e il suo fisico. Sulla prima gabbia sarò breve, le nostre abitudini rappresentano la gabbia mentale più riduttiva delle possibilità e capacità di sviluppo personale. Il fisico dell’uomo si adatta facilmente a qualsiasi tipo di contenitore, che abbiano l’aspetto di gabbie o altri contenitori senza sbarre non importa, ma a tutte le età vi si entra volontariamente per i più svariati motivi. Stasera mentre sorseggiavo un caffè buonissimo, mi volto indietro improvvisamente senza ragione con l’occhio puntato direttamente su quelli di un bambino che mi osservava attraverso la parete di un classico carrello da supermercato che mi è parso una gabbia, aveva pure le mani aggrappate alle maglie, utili per osservare il mondo dalla sua altezza senza sbattere il naso e con il minor effetto griglia possibile. Si sa che fare gli acquisti al supermercato per i bimbi è una sfacchinata, quindi accettano volentieri di essere calati lì dentro, non fanno fatica, non sono un pericolo, non sono d’impaccio per i genitori e nemmeno per gli altri, a volte non vogliono nemmeno scendere con il carrello pieno, e se sono veramente piccoli potrebbero confondersi con la merce, stanno in tutte le posizioni e anfratti possibili pur di non abbandonare il mondo dei piccoli.
gabbiaHo sempre pensato che stare dietro le sbarre fosse sgradevole e quello sguardo mi ha fatto pensare a situazioni opposte, trascuriamo quelle di sicurezza per lavoro come i sub in acque infestate da squali, e passiamo a donne e uomini adulti che si fanno rinchiudere in gabbie basse da stare a quattro zampe come nei giochi perversi di sottomissione ritornando per un attimo indietro nell’età mentale mettendosi alla mercé di colui (o colei) che detiene la chiave per liberare il corpo. Dipendere da altri in questo modo per ogni tua esigenza liberandosi delle incombenze civili, tornando bambini come possibile evasione mentale, lo trovo auto opprimente, un modo sbagliato d’uscire dalla tua gabbia mentale, un sistema facile per dimenticare le tue abitudini staccando per poche ore o un giorno, regredendo fino ad eliminare l’autodeterminazione e raggiungere la totale passività come ultimo risultato. Almeno lo sguardo del bambino che buca il carrello sembra in cerca di un’opportunità in un modo tutt’altro che passivo. Ok usciamo, questo posto mi sembra una gabbia.

Martedì 2 Gennaio 2007

Segni dell’iPod

iPod in pochi anni è andato oltre il semplice fenomeno informatico, diventando di fatto un oggetto di costume, ha reinventato l’ascoltare della musica, molti ascoltano musica perché lo hanno comprato, il vecchio walkman a cassette o ancora i più recenti player di CD sono oggetti dimenticati e lasciati anni dietro dalla flessibilità di un bellissimo iPod, se non altro l’assenza di altoparlanti esterni ci evita il gracchiare dei piccoli altoparlanti dei mangianastri. La diffusione di iPod ancora non si è fermata (si parla di 25 milioni di pezzi venduti), ma già si verificano fenomeni di fanatismo, indicatori sociali del gradimento del player Apple, lo si vede come oggetto premio in molte promozioni commerciali ma da un anno a questa parte è coinvolto in fatti criminosi.
  • A N.Y. nel 2006 è stato oggetto di 50 rapine da parte di bande di ragazzi (nessun caso gli anni precedenti), uno di questi purtroppo inconsapevole del rischio che correva a rifiutare di consegnarlo, è stato accoltellato ed è morto.

  • Un lui ha acquistato su iTunes Store 8000 canzoni in un mese e lei ha chiesto il divorzio.

  • Numerose case automobilistiche hanno a listino la predisposizione per iPod come opzional o di serie.

  • Le compagnie aeree si stanno attrezzando per fornire alla propria clientela connessioni per accedere a iTunes Store.

  • Nike e Apple hanno unito i loro prodotti per fornire musica a chi fa sport, fornendo una playlist adatta al ritmo degli esercizi, indicato per chi fa podismo.

  • Una ditta inglese ha pure creato un vibratore che collegato a iPod, vibra al ritmo della musica ascoltata, sì avete capito, un vibratore per lei.

  • Ma chi ha fatto di quest’oggetto un’icona alta 23 piani non è stata la Apple ma una società di costruzioni di Dubai che ha progettato un palazzo con le forme e proporzioni di un iPod, compresa l’nclinazione che ha quando è inserito nel suo dock, come visibile qui sotto nell’immagine 3D del progetto. Vedremo se la “grafica” esterna rimarrà tale, sembra che la costruzione inizi entro quest’anno.


Per quanto ci possa sorprendere, questo palazzo a Dubai è solo un albero in mezzo ad una foresta, basta guardarsi questo video su google: Il megaprogetto di Dubai

Lunedì 1 Gennaio 2007

BUON ANNO (secondo i gusti)

buon anno sexi

BUON ANNO